martedì 17 maggio 2016

IL SINDACO DI TELGATE NON VUOLE CELEBRARE LE "UNIONI CIVILI": L'OPINIONE DEL GUFO

Ogni tanto qualche esponente leghista della Provincia bergamasca  salta fuori,  non si capisce bene se per esibizionismo politico e personale oppure per la voglia di raccattare i facili consensi del classico  "elettore da bar",  con iniziative strane:   e il sindaco attuale di Telgate,  che è un discreto amministratore ma che ogni tanto  "cade in tentazione"  di qualche iniziativa strampalata come quella del cartello stradale  "Telgate paese del Santo Crocifisso"  (che ricorda tanto il nostro sindaco Benini quando annuncia solennemente al popolo degli Stati Uniti di Castelli Calepio che viviamo in un paesello  "a tradizione cristiana"),   ci è cascato di nuovo.   La legge sulle unioni civili recentemente approvata dal Parlamento  (la famigerata legge Cirinnà)  non gli è piaciuta e non corrisponde alle sue profonde convinzioni etiche e morali  e  alle convinzioni politiche del suo partito e della sua maggioranza,  quindi annuncia solennemente che non celebrerà le  "unioni civili"  e lascerà questa incombenza ai consiglieri di opposizione,  conferendo loro formale delega di celebrare queste  "unioni civili"  che la sua coscienza non approva,   in modo che l'adempimento della legge sia garantito  (non sarà il sindaco in prima persona ad adempiere un obbligo di legge,   in quanto  "obiettore di coscienza"  in materia di  "unioni civili",   ma per non venire completamente a meno a un proprio dovere il sindaco conferirà delega di celebrare queste unioni a consiglieri di provenienza della stessa area politica di quel Partito Democratico che in Parlamento ha votato a favore dell'approvazione della legge Cirinnà).    Il Gufo consiglia quindi al capogruppo della minoranza di Telgate,  comunista e amico di Massimiliano Chiari e Fabio Perletti,  di non perdere tempo in inutili discussioni con chi ha fatto sapere al mondo intero  (con questa clamorosa dichiarazione pubblica)  di essere contrario per proprie profonde convinzioni etiche alle  "unioni civili",   sarebbe la solita sterile e inconcludente discussione politica che non risolve niente:   secondo l'opinione del Gufo,  il capogruppo della minoranza dovrebbe prendere in mano senza esitazione la situazione,    "tendere la mano"  al suo sindaco,   dichiarando fin da ora di essere disponibile ad accettare la delega offerta dal sindaco e a celebrare in prima persona le  "unioni civili".    Nella celebrazione di un matrimonio civile oppure religioso,  una delle caratteristiche fondamentali è la convinzione profonda del celebrante che deve essere convinto,  nella propria coscienza,  che sta adempiendo a un dovere e a un compito importantissimo,   e in tal modo il capogruppo della minoranza dimostrerà concretamente ai propri concittadini che non si tira indietro di fronte all'adempimento del dovere che discende da una legge approvata a maggioranza in Parlamento,   e che svolge le proprie funzioni di consigliere comunale  (in quel momento prestando servizio a due cittadini che si presentano davanti a lui per celebrare l'unione civile)  "facendo da supplenza"  a chi a svolgere quelle funzioni ha rinunciato per motivi personali           

4 commenti:

  1. Chiaramente un Sindaco deve rispettare la legge e così fa il Sindaco di Telgate offrendo la delega ai consiglieri. Così come un medico per questioni etiche e morali rifiuta l'aborto. L'obiezione di coscienza credo ben ci stia su argomenti tanto sensibili

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  2. "Obiezione di coscienza, questioni etiche e morali", ma fatemi capire: in base a questo ragionamento, un Sindaco "cattolicissimo" non dovrebbe celebrare matrimoni civili, perché secondo il suo "credo" l'unico matrimonio che ha valore è quello contratto di fronte a Dio, secondo il rito religioso. Pota poverino, provate a dargli torto.

    Ma se Matteo Salvini non avesse invocato "l'obiezione di coscienza", quel Gran Sindaco di Telgate ci sarebbe arrivato da solo? Povera Italia!

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    1. Il senso del post è proprio questo, Massimiliano: di fronte a un sindaco che si sottrae personalmente all'adempimento di un dovere (celebrare un'unione civile a richiesta di due cittadini e in presenza dei requisiti richiesti dalla legge) e sottrae l'intera maggioranza da questo obbligo di legge, con una "obiezione di coscienza" che ha un senso quando è "un singolo caso personale" ma diventa strumentale quando un intero gruppo formato da diversi consiglieri è colpito da "obiezione di coscienza", l'opposizione ha l'occasione politica di dimostrarsi responsabile (accettando la delega del sindaco) e di garantire il servizio ai cittadini di Telgate che desiderano unirsi civilmente. L'opposizione ha l'occasione di dire ai cittadini "qualunque è il nostro credo religioso personale noi mettiamo al primo posto l'adempimento di un obbligo di una legge approvata in Parlamento perchè il servizio ai cittadini che richiedono di unirsi civilmente deve essere garantito". Il Gufo rimpiange sempre più la "sua" bellissima Olanda dove queste fasi retrograde e grottesche di pubblici ufficiali che proclamano solennemente "paeselli del Santo Crocifisso" e di "Stati Uniti di Castelli Calepio a tradizione cristiana" sono già state superate da diversi anni sia dai politici che dai cittadini

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    2. Bravo Gufo, frasi superate ma su entrambi i fronti. Nella civilissima Olanda che tu citi,non sarebbe stato additato un Sindaco che decide di tener fede al suo credo. Se ne prende atto e si garantisce comunque il servizio al cittadino. Vediamo di non scivolare ( sinistra in primis) sul pensiero " ciò che io penso è giusto e moderno " e tutto il resto è retrogrado. Personalmente non avrei problemi a celebrare quel tipo di unione anche se non condivido. Esigo però rispetto e non scherno anche per la posizione espressa dal Sindaco di Telgate e da tutti coloro che rivendicano le nostre radici cristiane, alla luce anche delle importanti aperture fatte dal Santo Padre in fatto di famiglia, separazioni e convivenze.
      Anche la sinistra italiana ( non solo la destra!!) ha ancora molto da imparare dalla civilissima Olanda

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