mercoledì 18 maggio 2016

LA SECESSIONE (SOLITARIA) DEL "GUFO PADANO"

Il Gufo trova una notizia strana sui giornali,  di quelle che  (in teoria)  sono archiviate rapidamente come  "demagogiche pagliacciate padane":  un consigliere regionale leghista del Veneto vuole che il proprio presidente Luca Zaia,  a nome della Giunta Regionale Veneta,  chieda al governo italiano di  "legittimare e riconoscere"  la secessione della Crimea dall'Ucraina e la sua annessione alla Russia,  sancita da quello che i salottieri tromboni definiscono un  "referendum popolare farsa"   (i salottieri tromboni dicono  "il referendum si è tenuto con l'esercito russo nelle strade",    ma è un fatto evidente e scontato che il popolo della Crimea,  se fosse stato completamente libero di decidere,  non avrebbe mai preferito la disastrosa Ucraina economicamente e politicamente al collasso,  che con atto arbitrario e prepotente voleva eliminare la lingua russa da una Regione abitata in gran parte da cittadini di origine russa,  piuttosto che la  "potente"  Russia che con le sue basi navali nella Crimea ha creato un indotto che serviva a sostenere economicamente la poverissima Regione ex ucraina:   non solo il Gufo modesto scribacchino locale,  ma qualsiasi osservatore di politica estera un po'  più informato del Gufo sa benissimo che se si potesse ripetere il referendum in condizioni di totale libertà il  "SI"  all'annessione della Russia sarebbe di nuovo sancito da un plebiscito a grande maggioranza dei votanti).    Il  "pittoresco"  consigliere regionale veneto e padano è in realtà politicamente più realista e più serio dei  "salottieri tromboni"  perchè suggerisce di limitarsi a prendere atto con un riconoscimento formale di ciò che è già avvenuto da diversi mesi per volontà popolare e per una schiacciante superiorità politica,  economica e militare della Russia  (più potente e più stabile)   rispetto all'Ucraina;   i  "tromboni"  insistono con le loro  "grida manzoniane"  delle quali sia lo zar russo Putin che il popolo della Crimea se ne fregano completamente.   

Il timore reale dei  "salottieri"  è un altro:  se anche in Italia si affermerà un giorno il principio  (universalmente riconosciuto da diverse risoluzioni delle Nazioni Unite)  di autodeterminazione dei popoli,  e se si andrà a un referendum popolare per l'indipendenza esattamente come è stato fatto di recente  (in assolute condizioni di ordine pubblico e di libertà di espressione e di voto) in Scozia,    oppure a una trattativa seria e pacifica come quella che ha portato alla separazione la Cecoslovacchia facendo nascere due diverse nazioni  (la Repubblica Ceca e la Slovacchia)  le quali peraltro convivono pacificamente nella stessa Unione Europea,  pur con due monete diverse  (la moneta nazionale per la Repubblica Ceca,  l'euro per la Slovacchia),   il popolo e i politici del Veneto voteranno a grande maggioranza per l'indipendenza dall'Italia  (il Gufo peraltro è convinto che solamente il Veneto,  tra le Regioni del Nord Italia,  desidera veramente la libertà e la secessione:  le altre Regioni,  a partire dalla stessa Lombardia,  secondo l'opinione del Gufo sono a larga maggioranza favorevoli al mantenimento dell'unità nazionale italiana).   Il Veneto che chiede la libertà per la Crimea è lo stesso Veneto che vorrebbe chiederla per sè stesso,  ma che non ha il coraggio di  "forzare la mano"  con un atto clamoroso che non sarebbe per niente anti democratico,  se fosse condotto con una seria trattativa politica  (in realtà i politici veneti,  a partire dal Governatore Luca Zaia,  sono seri e interessati a intavolare questa trattativa:  purtroppo manca la serietà e la credibilità della maggioranza dei loro  "colleghi"  politicanti italiani)  e con il voto popolare di un referendum libero;   il Veneto piange per il suo triste destino,  ricorda con nostalgia gli anni della Repubblica Serenissima di Venezia,  del Doge e del Leone di San Marco,   e il blog del Gufo (che non ha la bandiera storica del Leone di San Marco,  ma solo il nome di battaglia di un volatile e rapace notturno che è stato spesso verbalmente  "maltrattato"  dal Renzi  "rampante"  e dilagante)  prende la clamorosa  (e solitaria)  decisione di  "fare la secessione",   e di organizzarsi  (da oggi)  in una postazione indipendente e isolata dal mondo esterno,  come  "libero e autonomo salottino da thè"  completamente indipendente da tutti i partiti,  da tutte le frazioni,  da tutte le fazioni  e  da tutti i suggeritori reali e  "virtuali"  degli Stati Uniti di Castelli Calepio     

3 commenti:

  1. Risposte
    1. Il Gufo, nella sua "secessione solitaria", vuole provare (ancora una volta) l'ebbrezza del suo "tranquillo volo libero".... oppure, più semplicemente, nel suo post serale ha voluto scrivere la sua ennesima "idea strampalata" che non considera la SECESSIONE come la fonte e l'origine di tutti i mali, ma una possibile soluzione (che a volte avviene anche per via pacifica) per liberare un popolo dopo anni di convivenza forzata! Nell'attesa di "liberare il popolo", il Gufo libera sè stesso con la sua "piccola secessione solitaria"

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