I vertici del Partito Democratico nazionale, in quanto alla capacità di crearsi inutili paturnie e "seghe mentali", non li batte nessuno. Da due giorni "Repubblica" semina il panico perchè scrive che nel ballottaggio delle elezioni comunali di Roma l'ex segretario ed ex premier Massimo D'Alema sarebbe pronto a fare uno scherzetto all'attuale premier Matteo Renzi che lo ha "rottamato" votando per la candidata del M5S Virginia Raggi. Se il Gufo fosse al posto del premier e dei vertici del Partito Democratico nazionale, archivierebbe velocemente la notizia con il classico "chi se ne frega", anzi, ne sarebbe lieto in quanto la presunta dichiarazione di voto di D'Alema - ormai estremamente impopolare tra gli stessi elettori di sinistra - favorisce il candidato del Partito Democratico Giachetti, che può finalmente dire agli elettori che questa è la prova che lui è un galantuomo distinto e distante dalle "vecchie cariatidi" e dalle "mummie comuniste" del partito che (insieme alla devastante Giunta Alemanno) hanno rovinato la capitale con le loro gestioni amministrative e politiche sciagurate. Invece di archiviare tutto alla voce "chi se ne frega", alcuni del Partito Democratico si precipitano a precisare, a smentire, a rettificare, e sono nel panico per una "non notizia" della quale agli elettori che voteranno al turno di ballottaggio delle elezioni comunali di Roma interessa praticamente meno di zero
Oppure direi: chissenefrega!
RispondiEliminaGiachetti è contento. Se D'Alema avesse detto "voto per Giachetti", probabilmente sarebbero crollate le sue ultime già scarse possibilità di vincere al ballottaggio...
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