La Grande Armata Brancaleone formata da grandi banchieri, "alti papaveri" e super burocrati dell'Unione Europea, illustri Premi Nobel, giornalisti di successo e lascivi scribacchini di regime, e dal premier inglese Cameron che teme di perdere un referendum che quando fu proposto lui era sicuro di vincere con largo margine, paventa sciagure epocali se tra una settimana il popolo del Regno Unito, chiamato democraticamente a decidere se la nazione dovrà ancora fare parte dell'Unione Europea oppure uscire formalmente da essa, deciderà a maggioranza di dare la preferenza all'uscita formale del Regno Unito dall'Unione Europea. Il Gufo si sorprende e non ha esitazioni e paure a proclamare: signori, scendete dalla pianta, in realtà (formalismi burocratici a parte) il Regno Unito è già "di fatto" fuori dall'Unione Europea da almeno 20 anni. Il Gufo elenca una marea di fatti inequivocabili a dimostrazione di questa sua convinzione personale
LA MONETA DEL REGNO UNITO E' LA STERLINA E NON L'EURO - il Regno Unito, esattamente come altre nazioni dell'Unione Europea, si è tenuto la propria moneta (la sterlina, che è ancora oggi la moneta ufficiale utilizzata nelle transazioni economiche sull'intero territorio del Regno Unito) e non ha aderito all'euro, e la forza della moneta "sterlina" ha minato dalle fondamenta l'unione monetaria che di fatto si è trovata "in casa" una moneta concorrente molto forte (la sterlina, la cui forza sui mercati finanziari europei e internazionali non è minimamente paragonabile al fiorino ungherese oppure alla corona della Repubblica Ceca). Inoltre, la Borsa di Londra e il fatto che il Regno Unito non recepisce i trattati deliberati a livello di Unione Europea (primo tra tutti il famigerato "fiscal compact"), sono da sempre
NELLA POLITICA ESTERA IL REGNO UNITO VA SEMPRE PER CONTO PROPRIO e se ne frega delle decisioni dei suoi "alleati" europei, privilegiando il proprio storico rapporto di ferro con le nazioni anglosassoni come Stati Uniti, Australia, Canada. Nella crisi della Libia del 2011 Regno Unito e Francia hanno dato inizio all'offensiva militare contro il dittatore Gheddafi, costringendolo di fatto alla resa, senza consultare preventivamente gli altri alleati della zona mediterranea come Italia e Spagna. Nella guerra in Iraq del 2003 Regno Unito, Stati Uniti e Italia hanno dato inizio alle operazioni militari che hanno portato al crollo del regime dittatoriale e sanguinario di Saddam Hussein nonostante altre potenti nazioni europee (Germania e Francia in particolare) erano decisamente contrarie a quella guerra. Non esiste una politica estera, di difesa, militare europea perchè nelle crisi internazionali più importanti il Governo nazionale del Regno Unito "va avanti da solo" anche contro l'opinione delle principali nazioni dell'Unione Europea
FARAGE HA DENUNCIATO IN MODO CLAMOROSO AL PARLAMENTO EUROPEO "IL GOLPE CONTRO BERLUSCONI" - nella crisi italiana del novembre 2011 ancora una volta i politici del Regno Unito si sono comportati in modo differente, distinto e distante dai loro "colleghi" tedeschi e francesi: mentre il presidente francese Nicholas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel erano decisamente critici e severissimi nei confronti del Governo Berlusconi, e lo stesso presidente della Commissione Europea (il belga Van Rompuy) "manovrava" insieme a francesi e tedeschi per mettere in difficoltà politica il governo italiano, il premier britannico in carica in quel periodo si disinteressava della questione non prendendo posizione, e addirittura un europarlamentare inglese come il leader del partito di estrema destra UKIP ossia Nigel Farage prendeva la parola e in un discorso ufficiale al Parlamento Europeo lanciava durissime e pubbliche accuse contro francesi e tedeschi e contro lo stesso presidente della Commissione Europea arrivando a parlare di "colpi di Stato per sostituire i governi italiani e greci regolarmente eletti con governi calati dall'alto dai burocrati europei". Nel Regno Unito, a differenza di quanto accade nelle nazioni europee, la sacralità di un governo regolarmente eletto dai cittadini è fuori discussione: prima dell'attuale premier Cameron, nel Regno Unito si sono tenuti fino a scadenza naturale della legislatura il governo laburista dell'ex premier Gordon Brown (nonostante fosse precipitato a livelli abissali di impopolarità nei sondaggi) perchè un governo regolarmente eletto può essere sostituito solo dopo le nuove elezioni, e per questo nel Regno Unito (e anche negli Stati Uniti) risultano totalmente incomprensibili le "manovre di Palazzo" italiane, greche e di alcune nazioni dell'Est europeo con cui si fanno cadere i governi in carica sostituendoli con altri premier "calati dall'alto"
LONDRA E' STATA GOVERNATA PER OTTO ANNI CONSECUTIVI DALL'ATTUALE LEADER CONSERVATORE FAVOREVOLE ALLA "BREXIT" - i due leaders nazionali più importanti schierati a favore del voto a favore dell'uscita dal Regno Unito dall'Unione Europea sono il leader dell'UKIP Nigel Farage e il conservatore Boris Johnson, che è stato sindaco della capitale Londra per otto anni consecutivi, rieletto trionfalmente dagli elettori per un secondo mandato e che gode di forti consensi elettorali e di grande popolarità nel Regno Unito
NEL REGNO UNITO LE QUESTIONI DI SOVRANITA' NAZIONALE SONO DECISE DAL POPOLO CON REFERENDUM - il Regno Unito sotto il governo conservatore di Cameron è già al secondo referendum popolare su questioni decisive e fondamentali per la sovranità nazionale: il primo referendum fu quello sull'indipendenza della Scozia dal resto del Regno Unito (in cui hanno prevalso di stretta misura i voti favorevoli al mantenimento dell'autonomia ma all'interno della nazione Regno Unito, ma nel quale i voti a favore dell'indipendenza pur minoritari hanno superato largamente il 40% del totale degli elettori), il secondo è questo referendum. Il Regno Unito si dimostra e si conferma quindi una straordinaria democrazia matura nella quale i governanti non hanno paura di sottoporre al voto popolare le questioni decisive relative alla sovranità nazionale, sfidando l'impopolarità (come Cameron che è schierato a favore del mantenimento del Regno Unito all'interno dell'Unione Europea) e sottoponendosi quindi al rischio di sconfitte elettorali clamorose e potenzialmente devastanti per la loro stessa carriera politica personale. In questo suo coraggio dell'impopolarità e della posizione politicamente rischiosa assunta in prima persona il premier inglese Cameron ricorda al Gufo il coraggio di Matteo Renzi che ha messo in gioco la propria carriera politica sul referendum costituzionale di ottobre "mettendoci la faccia" con una campagna elettorale condotta all'assalto
IL REGNO UNITO NEGLI ULTIMI ANNI HA DATO ALL'EUROPA STRAORDINARIE LEZIONI DI EFFICIENZA E TOLLERANZA - nel 2012 sotto il governo di Boris Johnson Londra ha ospitato le Olimpiadi, niente incidenti, niente attentati terroristici, una buona organizzazione, niente scandali giudiziari e niente casi clamorosi di corruzione, niente disordine e un'accoglienza efficiente dei turisti stranieri, e quando i terribili "hooligans" inglesi del calcio si lasciano andare a episodi (molto rari sul territorio inglese) di ubriachezza e di violenza sono condotti immediatamente al commissariato di polizia e processati velocemente; niente a che vedere con gli scandali giudiziari di EXPO MILANO 2015 oppure con le devastazioni e il caos che regnano a Marsiglia nei Campionati Europei di calcio in corso di svolgimento dove i tifosi inglesi e i tifosi russi in trasferta (ubriachi fradici e violenti) da due giorni hanno devastato e sfasciato il centro della città. Sempre sotto il governo di Boris Johnson alla direzione del più prestigioso museo britannico (la National Gallery di Londra) è stato nominato l'italiano Gabriele Finaldi e i "mass media" inglesi hanno applaudito in massa perchè era stato scelto "il miglior direttore disponibile sulla piazza, con criteri di meritocrazia" dando un segnale di maturità sconosciuto alle polemiche da cortile dei nostri giornali e politici italiani che si sono "stracciati le vesti" quando il ministro Franceschini ha nominato un direttore tedesco al Museo degli Uffizi di Firenze. Infine nel 2016 è diventato sindaco di Londra un avvocato borghese di origine pakistana e di religione musulmana: nessuno a Londra (nemmeno tra i più accaniti sostenitori dell'ex sindaco Boris Johnson) ha gridato al comunismo oppure al pericolo dell'invasione straniera, ma le critiche e i consensi hanno riguardato solo la personalità del nuovo sindaco e le sue idee politiche progressiste e laburiste, e anche in questo caso la differenza culturale tra inglesi e italiani che teoricamente fanno parte della medesima Unione Europea è abissale
Questo è quello che accade da oltre 20 anni in quella nazione la cui Costituzione non è un atto formale scritto, ma una serie di consuetudini e di usi che nessuno si sognerebbe minimamente di trasgredire oppure di mettere in discussione (se qualche politicante spregiudicato si sognasse di farlo, sarebbe travolto dallo scandalo e dalla riprovazione pubblica e la sua carriera politica finirebbe all'istante!); il Regno Unito è una nazione con fortissimo spirito e altissima dignità nazionale ma al tempo stesso che riesce a tenere unite al suo interno, grazie a un intelligente federalismo, realtà diverse come il Galles, la Scozia, l'Inghilterra, il "paradiso fiscale" dell'Isola di Man e l'Irlanda del Nord; il Regno Unito è una nazione in cui il popolo ha un altissimo senso del dovere e in cui i politici hanno fiducia del popolo al punto che non hanno esitazioni a coinvolgere gli elettori nelle decisioni fondamentali che interessano la sovranità nazionale; infine il Regno Unito è una nazione in cui i politici sono "allergici" agli squallidi giochini sotto banco e alle manovre di Palazzo "all'italiana" per sostituire governi regolarmente eletti e in cui i politici, fatta eccezione per i classici "scivoloni" e gli scandali che travolgono i politici di tutte le nazioni, di fronte agli eventi storici solenni e decisivi hanno il coraggio e la responsabilità di assumere una posizione pubblica anche rischiosa e impopolare senza cambiare idea ogni cinque minuti in base alle convenienze e alle circostanze del momento. Proprio per queste ragioni elencate dal Gufo in questo post, il Regno Unito già da diversi anni - come mentalità politica e come storia nazionale - "di fatto" fuori dall'Unione Europea degli spregiudicati, deludenti e inconcludenti "giochi di Palazzo" dei politicanti e dei burocrati che gli inglesi non hanno mai sopportato, e non c'è assolutamente bisogno che un voto popolare "certifica di fatto" quella che è la differenza abissale tra la mentalità secolare storicamente rigida ma rispettabile degli inglesi e lo squallido, fallimentare, spesso melenso "teatrino della politica" delle nazioni sfigate come la Grecia, l'Italia e alcune nazioni corrotte e sfortunate dell'Est europeo
Bel pezzo.
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