Nella stanza solitaria giace tranquillo il Gufo, in questa serata placida. E' una serata in cui non è accaduto nulla di straordinario, niente di memorabile da raccontare al popolo, la legislatura va avanti perchè nulla di grave è successo (probabilmente diranno questo, caro Massimiliano, nel prossimo Consiglio Comunale!!!), in effetti quello che è successo probabilmente non è grave, ma sicuramente non è serio. Il Gufo ne approfitta per fare un breve punto della sua situazione personale, perchè questo innanzitutto è un blog personale. Sono state programmate e messe in calendario i mini tour di fine anno e le gite della domenica in pullman per visitare alcune città e i loro bellissimi Mercatini di Natale (la novità dell'ultimo momento è la domenica da trascorrere a Coira, in Svizzera, nel Cantone dei Grigioni), il catalogo è stato consultato e il Gufo ha potuto fare una prima selezione dei luoghi da visitare e da fotografare per arricchire la propria pagina Facebook e la straordinaria collezione, ma la riflessione serale riguarda un altro argomento. Il Gufo vive da alcuni giorni in una situazione di isolamento, nel suo piccolo mondo straordinario e meraviglioso, la mente è sicuramente proiettata verso quel mondo che il Gufo ha scoperto e che gli ha dato infinite soddisfazioni, ma siccome il corpo è (purtroppo) calato nel mondo reale, il Gufo sente quasi una sensazione di ribrezzo e di rifiuto della realtà che spesso gli appare meschina e declinante. Possono coesistere due situazioni apparentemente opposte, in contraddizione tra loro? La risposta è certamente affermativa, nella vita di tutti i giorni il Gufo incontra spesso persone nelle quali la realtà ha regalato loro risultati e situazioni diverse da quelli che si aspettavano, e in fondo con un piccolo spirito di adattamento e un po' di sana e quieta rassegnazione si può procedere anche a un passo diverso da quello che si voleva imporre alla propria esistenza. L'indole del Gufo è portata alla rassegnazione e alla pazienza e la solitudine in questi casi ti consente di vivere nel silenzio il momento della riflessione, in modo che il pensiero che viene successivamente liberato e formalizzato con la scrittura possa essere pubblicato anche in un contenuto diverso, forse un po' più meditato rispetto a quello originario.
Il Gufo sente "il rumore del silenzio e della solitudine" mentre scrive il suo soliloquio serale, è un rumore autunnale (quello primaverile è interrotto dal melodioso canto degli uccellini, quello autunnale regala momenti di vuoto assoluto e di assenza di ogni distrazione, consentendo di concentrarsi completamente su quello che si vuole scrivere ed esprimere) ed è il rumore della stanza chiusa e della postazione solitaria del blog. Alcuni dicono che il Gufo ha un ruolo politico attivo nel momento in cui scrive, questo è certamente vero, ma la sua politica è completamente diversa da come la intendono gli altri e si esprime in mille modi diversi, dalla cronaca locale all'analisi degli eventi politici, dalla pubblicazione di fotografie e dai racconti di viaggi fino ai soliloqui personali e ai monologhi che contengono considerazioni esistenziali private, fino ai semplici articoli della domenica di cronaca sportiva delle squadre di calcio locali. E' una forma politica nuova, mai sperimentata da nessuno, della quale il Gufo detiene il marchio originario perchè il Gufo è un creativo dotato non solo di intelligenza ma anche di una ricca e fertile fantasia e immaginazione (oltre che di un pensiero profondo, il pensiero nel Gufo è molto più importante dell'azione che non è altro che la traduzione nella realtà di quella che è la vera fase produttiva, ossia l'elaborazione del pensiero), e crea questa sensazione di distanza e di distacco proprio perchè il piccolo mondo in cui si è rifugiato il Gufo è totalmente diverso (e per assurdo più reale perchè più genuino e semplice) delle paturnie e delle menate della vita quotidiana, che sono noiose e poco entusiasmanti e che spesso vivono su un diluvio di parole e di promesse alle quali non seguono quasi mai, come conseguenza diretta, fatti concreti e coerenti con quel diluvio di fanfaronate che ha portato il Gufo all'esasperazione e alla creazione del suo piccolo mondo
Il Gufo sente "il rumore del silenzio e della solitudine" mentre scrive il suo soliloquio serale, è un rumore autunnale (quello primaverile è interrotto dal melodioso canto degli uccellini, quello autunnale regala momenti di vuoto assoluto e di assenza di ogni distrazione, consentendo di concentrarsi completamente su quello che si vuole scrivere ed esprimere) ed è il rumore della stanza chiusa e della postazione solitaria del blog. Alcuni dicono che il Gufo ha un ruolo politico attivo nel momento in cui scrive, questo è certamente vero, ma la sua politica è completamente diversa da come la intendono gli altri e si esprime in mille modi diversi, dalla cronaca locale all'analisi degli eventi politici, dalla pubblicazione di fotografie e dai racconti di viaggi fino ai soliloqui personali e ai monologhi che contengono considerazioni esistenziali private, fino ai semplici articoli della domenica di cronaca sportiva delle squadre di calcio locali. E' una forma politica nuova, mai sperimentata da nessuno, della quale il Gufo detiene il marchio originario perchè il Gufo è un creativo dotato non solo di intelligenza ma anche di una ricca e fertile fantasia e immaginazione (oltre che di un pensiero profondo, il pensiero nel Gufo è molto più importante dell'azione che non è altro che la traduzione nella realtà di quella che è la vera fase produttiva, ossia l'elaborazione del pensiero), e crea questa sensazione di distanza e di distacco proprio perchè il piccolo mondo in cui si è rifugiato il Gufo è totalmente diverso (e per assurdo più reale perchè più genuino e semplice) delle paturnie e delle menate della vita quotidiana, che sono noiose e poco entusiasmanti e che spesso vivono su un diluvio di parole e di promesse alle quali non seguono quasi mai, come conseguenza diretta, fatti concreti e coerenti con quel diluvio di fanfaronate che ha portato il Gufo all'esasperazione e alla creazione del suo piccolo mondo
Credo di avertelo già detto, ma nel dubbio lo ripeto: pagherei se ti facessi pagare per leggerti.
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