Una mansione ordinaria come il taglio dell'erba del giardino è l'origine di questo ennesimo soliloquio serale del Gufo. L'erba è stata tagliata, probabilmente adesso - con l'arrivo della stagione fredda e invernale ormai imminente - è stato l'ultimo taglio dell'erba prima della prossima primavera. I merli neri e gli ultimi uccellini, prima della migrazione invernale, ne hanno approfittato per consumare uno dei loro ultimi pasti, avventandosi in modo avido sugli avanzi dell'erba tagliata e sugli scarti prodotti dal pino posizionato davanti alla finestra della stanza del Gufo, e una volta terminato il pasto abbondante il canto corale degli uccellini ha regalato al Gufo la melodia di questa musica straordinaria prodotta dalla Natura per mezzo dei suoi piccoli uccellini neri. La gatta ormai è quieta, con l'arrivo delle serate fredde rimane in casa e si posiziona sopra i caloriferi per riscaldarsi e dormire in una situazione di massima rilassatezza offerta dalla temperatura tiepida della casa del Gufo, e si può ormai affermare che tra poco avrà inizio il suo lungo letargo invernale composto da lunghissime e tranquille dormite, estremamente riposanti, che di solito si prolungano per diverse ore consecutive. Il Gufo riflette sempre sulla cronologia di questi eventi che si succede implacabile grazie alle regole antiche e non scritte della Natura, ai ritmi tradizionali del cambio di stagione e di temperature, alla solitudine di ogni singolo protagonista di queste vicende totalmente quiete e tranquille. Sembra che nella nostra affannosa ricerca quotidiana di emozioni artificiali e create dal nulla ci siamo dimenticati che le vere emozioni, quelle pure e quelle reali, sono quelle che la Natura ci regala e ci offre secondo schemi rigidi, antichi e magari non entusiasmanti, ma proprio per questo assolutamente irripetibili e meritevoli di essere vissuti al tempo stesso con assoluta quiete fisica e psicologica e con grande intensità mentale
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