L'incendiario voleva scatenare il caos ed è stato accontentato. I numeri della maggioranza scendono, siamo otto a quattro perchè Clementina Belotti ''getta la spugna'', ossia non garantisce più la sua presenza in aula di Consiglio Comunale, se si voteranno provvedimenti ''in linea con il programma elettorale'' sarà presente e voterà a favore altrimenti la sera delle riunioni del Consiglio Comunale rimane a casa a leggere i soliloqui esistenziali del blog del Gufo oppure magari a guardare un film di avventure alla televisione, ma il Gufo ritiene improbabile che la diretta interessata si dimetterà di propria volontà da consigliere comunale facendo un favore agli altri, che per togliersela dai piedi dovranno quindi provvedere alla sua cacciata attivando azioni legali che la rendano incompatibile con la carica. NO, in realtà i numeri sono già scesi a sette, perchè nel provvedimento principale da approvare entro fine anno - la variante generale del P.G.T. - un consigliere di maggioranza è già scivolato involontariamente nella trappola micidiale delle ''condizioni di incompatibilità'' su alcune singole osservazioni del papiro e del malloppo costituito dalla variante generale, e quindi siamo già ''sul filo del rasoio''. Sarà sufficiente un mal di testa oppure un mal di pancia di qualche singolo consigliere, una assenza improvvisa e comunicata ai colleghi 30 minuti prima dell'inizio della seduta, un raffreddore di quelli ''mitici'' con i quali i comunisti sovietici annunciavano l'uscita di scena di una persona che quella sera era misteriosamente ''non presente'' alla seduta, oppure magari un'idea strampalata e balzana dell'ultimo minuto di qualche consigliere che dice ''non ho voglia di approvare questa singola osservazione e quindi esco dall'aula'' per fare mancare il numero legale e fare saltare il banco. Non siamo messi meglio nemmeno in caso di decadenza per incompatibilità di Clementina Belotti, l'ingresso in sua sostituzione del primo dei ''non eletti'' deve essere innanzitutto ratificato dal partito da lui stesso abbandonato, e non è detto che ciò avvenga perchè nessuno obbliga i consiglieri ad accettare la sua nomina ed esiste un precedente proprio a Castelli Calepio nella precedente legislatura quando i consiglieri di maggioranza del ''Patto per Castelli Calepio'' trovarono una causa di possibile incompatibilità per fare subentrare Pieremilio Pagani a un leghista dimissionario e fecero entrare al suo posto un altro consigliere, e precisamente Ugo Pagani che veniva dopo Pieremilio nell'ordine dei consiglieri ''non eletti''. Ergo se sarà Gabriele Colombi a subentrare eventualmente a Clementina Belotti lo devono decidere a maggioranza i consiglieri, e non è detto che ciò avvenga e sia così scontato proprio per il fatto che il subentro di un consigliere deve essere sottoposto a valutazione e a successiva votazione da parte dell'organo consiliare, visto che il subentrante potrebbe trovarsi in qualche posizione di potenziale incompatibilità che deve essere valutata bene dal resto del Consiglio.
Superato questo primo ostacolo, da lunedì la fotocopiatrice degli uffici comunali dovrà funzionare a pieno regime, entrano ufficialmente in scena i giudici e gli avvocati civilisti e penalisti a Castelli Calepio e come tutti gli avvocati anche questi nuovi ''eroi'' sono affamati di copie di documenti e poco disposti a considerare eventuali mancate consegne di documentazione richiesta come ''un mero infortunio tecnico''. Clementina Belotti è ''renitente alla leva'' e non ha la minima intenzione di pagare i 58.000,00 euro e quindi il Comune dovrà decidersi, e in particolare scegliere tra ''andare avanti'' oppure dire che è stato tutto uno scherzo e rimangiarsi tutto dalla prima all'ultima parola detta fino a oggi dal sindaco ai giornali locali. Nel caso di scelta dell'opzione ''andare avanti'' per costringere a pagare un consigliere renitente e resistente non resta altro mezzo che procedere con una causa legale e con un'ingiunzione di pagamento, ma il Comune potrebbe anche essere ''bruciato sul tempo'' dalla diretta interessata che oltre a comunicare l'intenzione di resistere legalmente potrebbe anche decidere che tutto questo stillicidio di atti e di dichiarazioni le ha provocato ''danni morali, politici ed economici'' e quindi saremmo uno pari, una causa a testa anzi due cause legali, e quindi altre spese per il Comune che alcuni consiglieri di maggioranza e magari alcuni assessori comunali potrebbero scegliere di non votare magari a mezzo di ''assenza per motivi personali'' e quindi in tal caso i soldi rischia seriamente di doverli mettere qualcuno di tasca propria perchè parte una segnalazione alla Corte dei Conti per danno erariale. In un momento di azioni di rivalsa in cui tutti hanno capito che rischiano di pagare di tasca propria, alcuni consiglieri di maggioranza già adesso prima di prendere decisioni potrebbero chiedere consulenze al loro avvocato personale oppure magari al Gufo perchè la maggioranza è diventata politicamente ''un branco di lupi solitari'' in cui ognuno si fida solamente di sè stesso e cerca di scaricare addosso agli altri eventuali conti da pagare, e infatti non è un caso che anche alla riunione di Giunta del 2 agosto 2017 sulle asfaltature si sono registrate altre due assenze improvvise ma non clamorose di assessori leghisti, che erano presenti al Consiglio Comunale due giorni prima e poi si sono improvvisamente eclissati ''per ferie estive''.
Non dobbiamo dimenticare che oggi 25 agosto è stato pubblicato un articolo di fuoco su ''Araberara'' e quindi da oggi scattano i mitici 90 giorni di tempo per una eventuale querela per diffamazione qualora si dovesse dimostrare che alcune delle dichiarazioni rilasciate a quel giornale non erano un esempio di Verità e di Virtù. Tra novanta giorni il referendum per la liberazione del Regno Lombardo Veneto è stato ampiamente celebrato e quindi dal 22 ottobre diverse persone possono fare le opportune valutazioni individuali su quel passaggio in cui è scritto testualmente ''la Lega è qui per governare, non per difendere le posizioni personali di qualcuno, quindi governerà'' perchè magari in un gruppo politico composto da diverse persone in gran parte quiete e dotate di senso dell'umorismo se ne trova sempre almeno uno un po' più permaloso degli altri che si sente chiamato in causa da una frase un po' ambigua e decisamente fuori luogo nei suoi confronti, e potrebbe inviare la classica lettera di diffida legale con la quale si aprono le ostilità. Peraltro sono state rilasciate in passato numerose dichiarazioni su diversi giornali locali in questa materia e molte di esse sono ancora ''calde'' ossia ''non scadute'', rilasciate meno di 90 giorni fa, e quindi qualcuno per diversi giorni potrebbe rimanere ancora sulla graticola ed essere costretto a consultare la casella postale perchè quando si fa un diluvio di esternazioni tutte sullo stesso argomento e molte di esse ''scivolose'' e imprecise, si rischia sempre di cadere in errore e di pagarne le conseguenze, visto che ormai quelle frasi sono state scritte e pubblicate da giornali locali con diverse migliaia di lettori e non da qualche blog sfigato e solitario, e quindi chi ha pronunciato quelle frasi se non riesce a dimostrare che corrispondevano a verità è posto di fronte all'alternativa tra rettificare tutto pubblicamente con una spettacolare ''retromarcia lessicale'' oppure rassegnarsi a ricevere qualche impopolare lettera di diffida.
Il piatto piange perchè se Clementina Belotti sceglie la linea della resistenza, nel bilancio 2017 vengono a mancare 58.000,00 euro che da risorsa certa in entrata entrano nella voce ''residui di bilancio'' che è l'anticamera dei futuri possibili crediti di dubbia esigibilità, entrano in scena come voce certa di uscita le spese legali per tentare l'azione di recupero crediti nei confronti della ex sindaca ''pro tempore'' e quindi il bilancio inizia a traballare, visto che quella voce di entrata che fu votata come ''certa'' da alcuni consiglieri comunali troppo ottimisti non è ancora entrata nelle casse comunali due mesi dopo quella votazione. Domenico Coviello, esperto responsabile dell'Ufficio Ragioneria, nel Consiglio Comunale del 31 luglio ha già iniziato a fiutare l'aria che tira e ha annunciato pubblicamente in aula che siccome non abbiamo un ampio margine in materia di parametri dell'ex ''patto di stabilità'' come responsabile del settore finanziario ha iniziato a chiedere agli altri uffici comunali di comunicare tempestivamente all'Ufficio Ragioneria tutte le uscite impreviste e li ha esortati a fare economie di spesa in quanto è intenzionato a tutti i costi a rispettare quei parametri e a mantenere gli equilibri contabili di bilancio come sono stati votati il 31 luglio, il Gufo non vorrebbe mai pensare che quella decisione di votare entrare ''certe'' che non erano per nulla certe e di non tenere in considerazione l'improvvisa esplosione delle spese legali che è già iniziata da alcuni mesi ha messo a rischio il bilancio comunale e quindi quella che doveva essere una ''votazione di routine'' sulla seconda variazione al bilancio di previsione 2017 da votare entro il 30 novembre potrebbe diventare una vicenda complicata in cui nascono altri intoppi e inghippi che magari qualche consigliere potrebbe rifiutarsi di votare, ricorrendo alla solita assenza per ''motivi personali''.
La Corte dei Conti peraltro riceverà come da regolamento il malloppo del famoso debito fuori bilancio approvato il 31 luglio in mezzo a contestazioni e polemiche a non finire, e magari riceverà altre segnalazioni sulla vicenda della rivalsa. Anche in questo caso il Gufo ipotizza, anche se è una mera ''ipotesi di scuola'', che quella che è la normale dialettica di natura tecnica tra organo controllore ed Ente controllato si intensificherà, ma il Gufo giunge anche a ipotizzare che quella serie infinita di strafalcioni, errori, inghippi, intoppi, formalismi che hanno reso a volte confusionaria la documentazione consegnata ai consiglieri possano essere chiamati con un altro nome e con un'altra definizione. Il Gufo continuerà a chiamarli ''refusi'' ma magari il termine legale è un altro, e ha altre rilevanze rispetto a quella fino a oggi bonaria attribuita dal Gufo nei post del suo blog, in fondo il Gufo non pensa mai male ma il vecchio Andreotti, vissuto per oltre 90 anni e rimasto in politica attiva per oltre 70 anni e quindi leggermente più esperto e saggio del Gufo, diceva sempre che ''a pensare male si fa peccato ma alcune volte ci si azzecca''.
Infine ''la mina vagante'' si chiama Massimiliano Chiari, e insieme a lui tutti i quattro consiglieri di minoranza. Il Gufo ha avuto notizia che i troppi articoli di giornale su vicende non entusiasmanti hanno iniziato a suscitare viva curiosità e motivi di interesse nei consiglieri comunali di minoranza, oltre alla voglia di controllare un po' più approfonditamente ciò che accade in questi tempi tempestosi negli uffici di Villa Clorinda. Ovviamente il Gufo ha fiducia e i consiglieri di minoranza hanno più fiducia del Gufo, ma sei occhi che controllano insieme allo sguardo triste e miope dello scrittore solitario sono una garanzia per tutti e possono anche salvare qualche imprudente personaggio che contro la sua stessa volontà correva il rischio di cadere in tentazione in argomenti come il P.G.T. che a volte possono incredibilmente far vacillare anche le anime più candide e pure, e quindi tutti questi controllori che girano per Castelli Calepio potrebbero rallentare le operazioni di marcia visto che ''le anime inquiete'' devono tentare altre vie ''trasversali'' per vedere realizzati i loro sogni inconfessabili, e scivolare fuori dalla retta via qualche volta crea fastidiosi contrattempi e inghippi non previsti.
Di carne al fuoco da lunedì ne abbiamo in abbondanza, e il Gufo si ferma qui.... anche perchè su altre vicende il volatile sparlante e i consiglieri di minoranza hanno iniziato ad accendere i fari per avere chiarezza, ma a fare troppa luce si rischia di disturbare il manovratore e di abbagliare il conducente del mezzo di trasporto facendolo uscire fuori strada e provocando un inutile incidente di percorso. In mezzo al caos di avvocati e procedure legali scatenato dalla questione della rivalsa potrebbe ritrovarsi all'improvviso a recitare un luogo da protagonista politica la consigliera con delega agli Affari Legali che fino a oggi aveva un ruolo assai defilato e non era mai entrata in scena, ma una legge antica della politica e del mondo della comunicazione dice che ''l'ultimo che entra in scena spesso si prende il centro della scena'' e mette in disparte tutti gli altri diventando a sorpresa protagonista e sbattendo fuori i comprimari, suscitando innaturali invidie e improvvise gelosie che nel caso ormai antico del Gufo ''annata 2014'' si sa benissimo come sono andate a finire....
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