martedì 29 dicembre 2020

L'INDAGINE SULLE EX FONDERIE QUINTANO / CASTELLI CALEPIO FINISCE SU TUTTI I GIORNALI, SI ABBATTE L'ULTIMA "TEGOLA" DELL'ANNO 2020 SU UNA LEGISLATURA MALEDETTA

 In una sola giornata due articoli di giornale sui quotidiani della Provincia bresciana  (tra cui  "Brescia Oggi"),   sulle pagine della cronaca locale dell'Eco di Bergamo,   sulle pagine della cronaca locale dell'edizione bergamasca del  "Corriere della Sera",   e  giù  "a rotta di collo"  nelle prossime ore anche sui social network,   la Grande Stampa descrive un Palazzo in fiamme  e  un paesello allo stremo delle forze,  travolto dall'impressionante evoluzione dell'inchiesta della Procura di Brescia che dopo avere iscritto dieci persone nel registro degli indagati  (coinvolgendo sia esponenti politici locali  che  funzionari comunali)  sulla vicenda  "mancata rimozione dell'eternit a Quintano"  apre un'altra inchiesta,   questa volta sulla mancata bonifica dell'area delle ex Fonderie Quintano,   e  ovviamente i Carabinieri irrompono nel Municipio per acquisire un documento  (l'istanza per il riavvio della procedura di attuazione dell'intervento urbanistico prevista per il comparto dell'area ex Fonderie Quintano),   l'Eco di Bergamo parla anche di perquisizioni domiciliari a carico del sindaco  e  di altre persone alla ricerca di quel documento che alla fine è stato ritrovato,   nel titolo e nel testo dell'articolo dell'Eco di Bergamo  (che non è firmato)  si parla anche di area posta sotto sequestro.    L'inchiesta sull'area delle ex Fonderie Quintano parte da lontano   (l'area da anni è iscritta nell'elenco dei siti inquinati della Regione Lombardia,   che devono essere bonificati),   cerca di chiarire le ragioni dei ritardi nella bonifica,   ed è stata rilanciata dopo che a precisa interrogazione presentata in Consiglio Comunale la sera del 27 novembre dai due consiglieri di minoranza di  "Castelli Calepio Cambia"  la maggioranza,   con voto unanime dei suoi consiglieri presenti quella sera alla seduta  e  con voto contrario dei consiglieri delle due liste di minoranza Lega  e  "Castelli Calepio Cambia",    ha deciso di secretare la discussione su quel punto all'ordine del giorno,   che si è quindi svolta  "a porte chiuse"  senza la presenza del pubblico  e  con obbligo di riservatezza a carico dei consiglieri comunali presenti in aula,   ai quali è fatto assoluto divieto di divulgare quello che è stato discusso  "in segreto".  

Si abbatte quindi su questo anno 2020 sfortunato e maledetto l'ennesima  "tegola"  di una legislatura disgraziata  e  sfortunata,   iniziata malissimo  (con la condanna penale per motivi personali del sindaco a inizio 2020,   e  quindi per ragioni che prescindono totalmente dall'esercizio del suo mandato politico),   proseguita peggio  (con le indagini della Procura della Repubblica di Brescia sulle questioni ambientali che interessano l'area di confine tra il Comune di Palazzolo sull'Oglio  e  la frazione di Quintano),    precipitata nella tragedia  (con la morte del vice sindaco di Castelli Calepio Mario Pagani  e  degli esponenti del gruppo politico  "MOS Palazzolo sull'Oglio"  Gianfranco Piovanelli  e  Walter Raccagni vittime della pandemia Covid19)  e  che adesso deve fare fronte anche a questa improvvisa accelerazione della inchiesta sulla mancata bonifica dell'area ex Fonderie Quintano;    questa legislatura è stata ulteriormente complicata da diverse defezioni  (per dimissioni  oppure  per raggiungimento dell'età pensionabile)  di alcuni funzionari comunali che occupavano ruoli importantissimi nella macchina amministrativa degli uffici del Comune di Castelli Calepio,   e  lo stesso sindaco nel corso dell'anno 2020 ha dovuto affrontare seri problemi di salute.     I cittadini di Castelli Calepio si chiedono se dopo tutti questi eventi il sindaco  e  la sua maggioranza avranno ancora la forza di andare avanti  e  di portare a conclusione naturale il loro mandato politico,    che scade nella primavera dell'anno 2024,   mentre il tentativo che da almeno 20 anni va in scena di realizzare un nuovo centro commerciale nell'area delle ex Fonderie Quintano subisce l'ennesima battuta di arresto,   e  anche in questo caso ci si deve chiedere se vale realmente la pena andare avanti  oppure  se non sarebbe meglio portare a termine la bonifica dell'area inquinata  e  pensare ad altre soluzioni per la riqualificazione del sito;    del resto la stessa pandemia,   con tutto il suo stillicidio di chiusure generalizzate  e  di  "lockdown",    ha inflitto perdite gravissime ai piccoli esercizi commerciali locali  e  l'apertura dell'ennesima grande struttura di distribuzione e vendita alimentare  (insieme al perdurare di imposte locali che ormai da anni sono all'aliquota massima prevista dalla legislazione nazionale)  potrebbe abbattersi come l'evento che andrebbe a fare crollare definitivamente piccoli esercizi  e  commercianti ambulanti dei mercati rionali delle frazioni di Castelli Calepio.      Dopo la fine delle vacanze di Natale probabilmente questa ennesima vicenda sarà oggetto di ulteriori discussioni nell'aula del Consiglio Comunale,   e  la prossima volta  (vista l'infausta evoluzione degli eventi dopo la serata del 27 novembre)  sarà difficile secretare di nuovo la discussione,   che sarà probabilmente scintillante  e  ci farà capire se la legislatura riuscirà a trascinarsi stancamente avanti verso la sua conclusione naturale  oppure  se gli eventi sono realmente catastrofici come li descrivono i gionali locali,   e  quindi se tutta questa serie interminabile di eventi sfortunati che si susseguono senza soluzione di continuità uno dopo l'altro rischiano di fare precipitare la situazione fino a renderla difficilmente gestibile da una maggioranza che,   al suo secondo mandato,   pensava a un cammino  "in discesa"  e  non a questa drammatica  "via Crucis"  che ha colpito duramente le persone,   prima ancora che gli esponenti politici locali        

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