Il Gufo riceve una mail da Roberto Pagani, cittadino di Castelli Calepio residente nella frazione di Tagliuno, padre di famiglia con uno dei suoi figli che è disabile; su Facebook ha già pubblicato questa vicenda personale che lo riguarda in prima persona, e riguarda altre 15 famiglie di genitori con figli disabili. L'argomento che lo riguarda in prima persona è la nuova quota di compartecipazione a suo carico per le ore di assistenza per suo figlio disabile al Centro Ricreativo Estivo: il cittadino Roberto Pagani non usufruirà più dell'assistenza gratuita per il figlio disabile, ma di una quota a suo carico variabile da una tariffa minima oraria di 4,00 euro a una tariffa massima oraria di 9,00 euro determinata in base all'indicatore che risulterà dalla dichiarazione I.S.E.E. che lui dovrà presentare, ovviamente se non sarà presentata la dichiarazione I.S.E.E. si applicherà la tariffa massima. Roberto esibisce al Gufo copia della lettera ricevuta dall'assistente sociale del Comune di Castelli Calepio ma non chiede al Gufo assistenza specifica per il suo caso personale: la sua preoccupazione prioritaria è che il Gufo possa scrivere un post sul blog per specificare bene che il caso interessa almeno 15 famiglie. La vicenda personale di Roberto sarà seguita da Roberto stesso (anche se in un paesello uno dei doveri degli informatori e dei politici è anche quello di occuparsi dei "casi personali", soprattutto quando sono direttamente coinvolte persone economicamente deboli e persone disabili) che è in trattativa diretta con assessori e funzionari comunali, ha già informato gli esponenti della maggioranza di questo problema: il compito del Gufo è di trarre spunto da questa singola vicenda e scrivere un post di natura "politica", e qui entrano in gioco Fabio Perletti, Massimiliano Chiari, il Partito Democratico di Castelli Calepio e gli esponenti della lista civica "Castelli Calepio Cambia".
Roberto è stato in passato un elettore del "Patto per Castelli Calepio" e guarda con simpatia alla lista civica "Castelli Calepio Cambia", ma a parte questo risvolto politico, e nell'impossibilità di cambiare il regolamento I.S.E.E. (la dichiarazione I.S.E.E. a partire da questo anno è decisamente complicata e prevede l'esibizione e la produzione di diversi documenti al C.A.F., oltre a tempi di attesa più lunghi dovuti al fatto che l'attestazione contenente l'indicatore I.S.E.E. è rilasciata dall'I.N.P.S. che si prende un tempo di verifica della correttezza dei dati esibiti dal contribuente pari ad almeno 10 - 15 giorni), l'unica risposta possibile che una forza politica "sociale" può dare è quella di costituire un fondo straordinario per le esigenze delle famiglie con figli minorenni disabili, bisognosi di assistenza continua, per una somma non inferiore ai 50.000,00 euro e stabilire che una volta inserito a bilancio, quel fondo non si tocca (se non con piccoli adeguamenti al rialzo). Il fondo, secondo questa risposta politica "sociale", rappresenta un'esigenza primaria di assoluta urgenza e necessità: se si deve tagliare oppure ridurre qualche spesa, questo fondo non si tocca e si tagliano altre spese, si rinuncia ad esempio all'inutile parcheggio dell'area ex tamburello di Tagliuno (un'area parcheggio in quella zona non serve a niente), oppure si destina una parte del "tesoretto T.A.S.I." di 220.000,00 euro di rimborso che il Governo Renzi ha deciso di riconoscere al Comune di Castelli Calepio alla costituzione di un fondo come quello indicato (a titolo di esempio) dal Gufo. In pratica si fa una scelta politica che risponde a una domanda politica ben precisa: QUALE E' LA SPESA CHE SECONDO NOI DI "CASTELLI CALEPIO CAMBIA" DEVE AVERE PRIORITA' ASSOLUTA SU TUTTE LE ALTRE IN QUANTO RISPONDE A UNA EFFETTIVA NECESSITA' REALE DELLE FAMIGLIE? Il Gufo parla spesso "dell'altro bilancio": l'unica possibilità di vincere le elezioni comunali del 2019 e di sconfiggere l'attuale maggioranza è quella di cambiare registro, cambiare priorità, agire su quei punti di programma (sostegno alle famiglie con casi di disabilità soprattutto quando riguardano figli minorenni, scuola, istruzione, cultura, servizi primari alla persona, contrasto all'emergenza delle povertà, lotta alla depressione e ai problemi del disagio esistenziale con la possibile costituzione di un centro di ascolto comunale, sostegno ai casi di "morosità incolpevole" per evitare il taglio di servizi essenziali come la fornitura di acqua) che non sono opere pubbliche e infrastrutture, non sono la mitica "variantina alla S.P. 91", non è niente di tutto questo, ma è quello che chi si vuole definire realmente "di centro sinistra" e non si vergogna a correre il rischio di essere etichettato come "comunista" dai soliti populisti a corto di argomenti migliori, mette al primo posto con priorità assoluta su tutto il resto. E magari, un primo mattone su cui costruire "l'altro bilancio", è proprio quello di lanciare l'idea di inserire nel bilancio di previsione un fondo straordinario a sostegno della disabilità e di stabilire che quel fondo, qualunque emergenza accadrà, non sarà mai toccato e messo in discussione
I SERVIZI SOCIALI DEL NOSTRO COMUNE “CI SONO” O “CI FANNO”?
RispondiEliminaIl Sig. Roberto Pagani, cittadino di Castelli Calepio con un figlio minore disabile, lo scorso 17 maggio ha lanciato dal suo profilo facebook un grave atto d’accusa nei confronti dei servizi sociali e, quindi, della maggioranza che amministra il nostro Comune. I dettagli li potete trovare direttamente sul suo profilo facebook o sul post del Gufo qui linkato. Non conosco il Sig. Roberto, né ci ho mai parlato, ma la questione da lui sollevata è di estrema importanza perché coinvolge direttamente 15 famiglie del nostro Comune. Il punto, in estrema sintesi, è il seguente: il servizio comunale di assistenza fornito ai minori disabili durante la partecipazione al C.R.E. fino all’anno scorso era gratuito, da quest’anno si pagherà con una compartecipazione che va da € 4,00 all’ora ad € 9,00 all’ora, in base all’indicatore ISEE. Sembra che l’Assessore, interpellato a proposito, abbia risposto che c’è un nuovo regolamento di Ambito, approvato il 21 dicembre scorso, al quale il Comune non può sottrarsi. La domanda mi sorge spontanea: ma “ci sono” o “ci fanno”? Ora spiegherò il perché:
1) L’Ambito Territoriale non è un’entità lunare piovuta dal cielo. E’ governata dall’Assemblea dei Sindaci (per il nostro Comune partecipa, in qualità di delegato, l’Assessore ai Servizi Sociali) degli 8 Comuni del distretto socio sanitario. Quello che decide l’Ambito è l’espressione della volontà politica, e sociale, di chi partecipa all’Assemblea.
2) Il nuovo “Regolamento in materia di servizi sociali” è stato approvato dal nostro Consiglio Comunale con i voti favorevoli dell’intera maggioranza, contrari io e il collega Fabio Perletti.
3) L’Amministrazione ha stabilito che, in base all’indicatore ISEE, la compartecipazione della spesa a carico delle famiglie va da un minimo di 4 euro all’ora ad un massimo di 9 euro all’ora. Poteva stabilire che sotto una certa soglia ISEE non sarebbe stata richiesta alcuna partecipazione di spesa, cosa che non ha fatto per chiara scelta politica.
4) Ma la cosa che mi lascia basito è un’altra: come abbiamo più volte dimostrato, senza possibilità di smentita da parte dell’Amministrazione, questa maggioranza ha aumentato le tasse locali dell’89,9% (sic!) rispetto alla precedente giunta, e con questa mazzata fiscale non sono in grado di garantire alcuni servizi che la precedente giunta garantiva?
5) E’ chiaro che non è vero che non sono in grado, semplicemente non vogliono, perché per loro prima delle persone vengono le “opere”, le operazioni urbanistiche, annessi e connessi.
6) La risposta alla domanda che ho posto è quindi piuttosto semplice: non è che “ci sono”, “ci fanno”, con assoluta consapevolezza, quindi con dolo politico e sociale.