Anche per la Festa del Primo Maggio, esattamente come la Festività civile nazionale del 25 Aprile, si presenta il problema della perdita di significato e di valore politico, visto che ormai i più giovani se ne fregano letteralmente del significato di questa festa, e pensano solamente che è un giorno di vacanza (per gli studenti) e un giorno di riposo dal lavoro che in alcuni casi può dare vita al mitico "ponte festivo del week end" (per i lavoratori dipendenti), con la buona notizia che il 1° maggio 2016 cade di domenica e quindi il Gufo, come impiegato, non perde la giornata di lavoro in un periodo "strategico" e impegnativo come quello delle dichiarazioni dei redditi e percepisce in busta paga la festività domenicale, quindi quasi 70,00 euro in più rispetto allo stipendio tradizionale di un mese "normale" senza festività. A parte questo godimento di ferie e riposo, e fatta eccezione per il mitico "Concerto di Roma del Primo Maggio" diventato a sua volta un'occasione per realizzare un buon incasso da parte degli organizzatori e il momento in cui qualche leader nazionale del sindacato sale sul pulpito a recitare slogan decrepiti e demagogici, del Primo Maggio non interessa niente a nessuno al punto che tutti i paeselli (compreso gli Stati Uniti di Castelli Calepio) organizzano cerimonie ufficiali per celebrare la ricorrenza storica del 25 Aprile, ma non organizzano niente altro che un pranzo, a volte nemmeno quello, per il Primo Maggio.
In realtà la questione "LAVORO" è stata tradita, svilita dai segretari nazionali dei sindacati dei lavoratori maggiori, la "Triplice" C.I.S.L. - C.I.G.L. - U.I.L., che sono ormai diventati da anni politicanti a tutti gli effetti. La clamorosa "migrazione di massa" di ex segretari che appena terminato il loro mandato sindacale "scendono in campo in politica" e diventano parlamentari, sindaci, consiglieri provinciali e regionali, completa in diversi casi percorsi di vita professionale che non li hanno mai visti lavorare attivamente in un ufficio (alle prese con le pratiche amministrative tradizionali di un ufficio contabile e fiscale e con la marea di scadenze di questo sistema fiscale che a volte è peggiore di quello della ex Unione Sovietica) oppure come operaio in un'azienda, ma li ha visti sempre e solo fare carriera come dirigenti sindacali e poi come politici. Hanno percepito per decenni stipendi netti da privilegiati, nettamente superiori agli stipendi medi degli operai e degli impiegati "tradizionali" come il Gufo, e quale è il risultato delle loro decisioni da dirigenti?? Le condizioni di lavoro sono peggiorate con una largo uso e abuso delle forme di lavoro precario e con clamorose accettazioni di tagli e di decurtazioni di stipendi; i famigerati "voucher in edilizia" non sono come i voucher comunali introdotti a Castelli Calepio dai nostri due assessori al Bilancio e ai Servizi Sociali (i nostri voucher comunali servono a dare piccole occasioni di lavoro a persone che erano disoccupate oppure in condizioni economiche assai precarie) in troppi casi non sono altro che "lavoro nero mascherato"; la riforma delle pensioni Fornero che ha sterminato le pensioni degli italiani è passata senza un'esile protesta e senza una sola ora di sciopero di questi dirigenti incapaci e inetti; sono stati sempre in ginocchio piegati a 360 gradi (senza fiatare) di fronte alle pesantissime manovre fiscali e previdenziali e alle vessazioni burocratiche del Governo Monti e degli ultimi mesi (nel 2011) del Governo Berlusconi. Hanno perso definitivamente credibilità con la vicenda degli "stipendi d'oro" di alcuni alti dirigenti e alti funzionari, mentre i loro addetti (gli operatori che lavorano nelle sedi del territorio e negli uffici dei C.A.F. per le compilazioni delle dichiarazioni dei redditi) percepiscono stipendi normali medio bassi e svolgono un duro e serio lavoro di servizio ai cittadini: questo ha creato clamorose disparità di trattamento economico all'interno di strutture che dovrebbero combattere contro le ingiustizie del mondo del lavoro e del sistema fiscale e previdenziale italiano. Il Primo Maggio lo hanno svuotato loro di significato, quei "predicatori del palco del Concerto di Roma" che dopo aver tuonato per una vita contro i privilegi dei politici, troppe volte sono diventati loro stessi "politici in carriera" mettendo al sicuro gli ultimi anni della loro esistenza professionale con i privilegi da nababbi dei politici che avevano criticato e contestato quando erano sindacalisti e non erano ancora entrati a far parte dei Palazzi del Potere della politica politicante inconcludente e piena di promesse e chiacchiere a vuoto
NOTA A MARGINE DELL'ARTICOLO il Gufo, da persona di destra, non ce l'ha con gli stipendi da privilegiati (anche se in nazioni europee nettamente più civili e sviluppate dell'Italia la sproporzione tra gli stipendi da funzioni dirigenziali e gli stipendi medi di impiegati e operai è meno forte di quella esistente in Italia, e malgrado queste retribuzioni meno elevate dei dirigenti politici europei questi realizzano spesso risultati migliori dei loro colleghi italiani) ma con i "risultati concreti zero", che spesso sono addirittura risultati disastrosi, dannosi, inconcludenti ottenuti da questi dirigenti sindacali e politicanti da strapazzo che dimostrano "sul campo", con le loro decisioni e anche con le loro "non decisioni" e omissioni per motivi di demagogia elettorale, di non meritare il super stipendio che incassano tutti i mesi; e inoltre, secondo quello che dicono e proclamano solennemente "loro" quando salgono sul pulpito a fare la lezioncina morale al popolo, la politica e il sindacato dovrebbero essere "un puro servizio" a favore delle persone deboli e non una professione / un'occasione di fare carrierismo e arrivismo sfrenato a tutti i costi
Caro Gufo, dobbiamo tener distinte la Festa del 1° Maggio dall'involuzione che che ha contraddistinto il movimento sindacale italiano negli ultimi decenni. Il 1° Maggio, in quanto festa dei lavoratori, ha un valore intrinseco che non andrebbe mai dimenticato: si ricordano, in questa data, le numerose battaglie condotte dal movimento operaio per la conquista di alcuni diritti fondamentali. Vi sono stati anni, tra il XIX ed il XX sec. in cui la condizione degli operai era simile a quella degli schiavi. Ci vollero lotte e proteste per riconoscere al lavoratore quella dignità che lo rende persona, e non semplice mezzo di produzione. In questo senso il 1° Maggio è la festa per una conquista di civiltà nel mondo del lavoro e non vedo perché non dovrebbe essere festeggiato. Questione diversa, invece, è l'involuzione del movimento sindacale, in Italia, negli ultimi decenni. Su questo punto sono assolutamente d'accordo con te. Accanto a bravi sindacalisti che hanno svolto il loro servizio con spirito di sacrificio e con altruismo (non dimentichiamolo mai!), si è creata una schiera di parassiti che hanno vissuto, e fatto carriera, sulle spalle dei lavoratori e dello Stato. Su questo punto hai perfettamente ragione, ma bisogna evitare di buttare via il bambino insieme all'acqua sporca.
RispondiEliminaRIPENSARE IL LAVORO: questa era la vera grande sfida per sindacati, Enti pubblici e grandi imprenditori. Il progresso tecnologico apriva spazi immensi e occasioni irripetibili di migliorare la qualità della vita di tutti, dipendenti e datori di lavoro, con alcuni dei suggerimenti inseriti dal Gufo in un recente post (il telelavoro eseguito dalla propria abitazione, le video conferenze e i convegni in diretta streaming, i social network utilizzati a scopo di informarsi e di informare, gli investimenti massicci in Arte, Cultura e Scuola, la produzione di mezzi di trasporto ecologici, l'incentivazione di massa dell'utilizzo dei mezzi pubblici in sostituzione dell'automobile privata, le riqualificazioni edili "ecologiche") trasformando la decadente società manifatturiera (impossibilitata a competere con i prezzi più bassi delle "nazioni emergenti" in uno scenario di globalizzazione e di competizione internazionale europea non più limitata geograficamente dal Muro di Berlino) in società altamente specializzata nei servizi alla persona, nei prodotti ad alta tecnologia, nei prodotti di alta qualità e nella valorizzazione assoluta del bene primario per eccellenza in Italia che è il suo straordinario patrimonio artistico e storico di livello mondiale. IN QUESTI ANNI NON SI E' MAI PARLATO DI TUTTO QUESTO: SINDACALISTI E GRANDI IMPRENDITORI HANNO PENSATO SOLO AL CARRIERISMO POLITICO PERSONALE, AI PROPRI PRIVILEGI DI CASTA, A "SCENDERE IN CAMPO IN POLITICA" PER FAR PARTE LORO STESSI DI QUELLA CASTA DI PRIVILEGIATI CHE HANNO SEMPRE CRITICATO. Questa è una colpa storica immensa che ha ucciso il futuro delle giovani generazioni, il Gufo definisce queste omissioni gravissime come "i crimini di pace della vecchia decrepita classe dirigente (non solo politica ma anche imprenditoriale e sindacale) italiana"
EliminaConcordo.
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