martedì 17 maggio 2016

LE IDEE STRAMPALATE DEL GUFO: DOBBIAMO VERIFICARE SE E' POSSIBILE RISTRUTTURARE LA BIBLIOTECA DI TAGLIUNO CON "L'ART BONUS"

Il Gufo questa sera è molto fertile e propositivo,  e dopo aver  "sistemato"  il Palazzetto dello Sport suggerendo di valutare l'idea di finanziarlo con la formula dell'emissione di Buoni Ordinari Comunali,  lancia un secondo suggerimento:  la creazione di un  "mini gruppo di lavoro"  (durata due o tre mesi,  non di più)  formato in primo luogo dagli attuali addetti alla Biblioteca di Tagliuno e da un paio di giornalisti locali,  che hanno il compito di individuare due o tre  "piccole manutenzioni"  necessarie per arricchire e abbellire la nostra biblioteca,  e poi finanziamento delle piccole opere con il ricorso all'Art Bonus governativo.   Il sito internet del Governo in materia di  "Art Bonus"  non lascia spazio a dubbi interpretativi:  tra le opere finanziabili ricorrendo a questa possibilità introdotta dal Governo Renzi è citata,  come esempio,  proprio la ristrutturazione di biblioteche pubbliche.   Il sito internet è facile da leggere,  da capire,  da interpretare,  e il Gufo ne riassume la caratteristica principale:  una volta che il Comune individua l'opera pubblica culturale da finanziare  (i lavori di piccole manutenzioni alla biblioteca)  e che la iscrive nel registro delle opere finanziabili mediante il ricorso all'Art Bonus,  si va alla ricerca di alcuni generosi finanziatori  (sono sufficienti due o tre privati cittadini benestanti,  che devono avere come caratteristica esclusiva,  oltre alla generosità e alla voglia di farsi conoscere come  "benefattori che hanno contribuito al restauro della nostra biblioteca"  e  che quindi dispongono di una somma di 10 - 20 mila euro da investire in questa opera,   un reddito imponibile fiscale molto elevato e di conseguenza pagare tasse molto alte:   l'Art Bonus è infatti un credito I.R.P.E.F.  che funziona con il medesimo meccanismo delle ristrutturazioni con risparmio energetico,   si recupera il 65%  della spesa sostenuta,  è sufficiente sostenere la spesa con bonifico bancario e con indicazione nella causale del bonifico della dicitura  "ART BONUS"),   si mette a conoscenza la cittadinanza  -  mediante avvisi pubblici da esporre in biblioteca e nelle bacheche del territorio comunale,  mediante avviso sul display della piazza di Tagliuno,  mediante pubblicazione su sito internet comunale e tramite la newsletter comunale  -   delle opere da realizzare e della procedura da adottare per finanziare l'opera usufruendo della detrazione fiscale.   Il privato recupera il 65%  della somma versata mediante il meccanismo delle detrazioni fiscali,  e in alcuni casi il recupero è addirittura molto vicino all'intera somma versata:  è il caso del contribuente che nell'anno in cui effettua il bonifico registra un aumento consistente del proprio reddito rispetto all'anno precedente e ha quindi la necessità assoluta di trovare un meccanismo fiscale (previsto dalle leggi nazionali come l'Art Bonus)  per abbattere il reddito imponibile e quindi per ricalcolare l'acconto di novembre tenendo già conto del fatto che nella dichiarazione dei redditi successiva si potrà usufruire della detrazione.   Infine,  per alcuni tipi di opere,  è stato iscritto presso il Ministero dei Beni Culturali il  "Registro dei Mecenati":  si può iscrivere,  a richiesta del privato che effettua il bonifico per finanziare l'opera,  il nominativo del benefattore nel registro in modo che sia data ampia pubblicità al suo gesto generoso.   

La normativa è semplice e si tratta di affidare il malloppo della pratica  "Art Bonus"  all'assessore al Bilancio coadiuvato da uno dei tanti impiegati tecnici comunali:  si tratta semplicemente,  qualche volta,  di desistere per cinque minuti dallo slogan politico  "DOBBIAMO MANDARE A CASA RENZI"  e  di verificare se tra le riforme e le leggi approvate dal Governo Renzi  (e soprattutto dal migliore dei suoi ministri,  quel Dario Franceschini dei Beni Culturali che spesso è in silenzio e  "lontano dai riflettori,  dalle risse inconcludenti e dai pettegolezzi della politica politicante")   si può trovare qualche strumento come questo che possa essere utilizzato per risolvere uno dei tanti piccoli problemi che assillano il nostro sfortunato e immobile paesello.    Il Gufo,  in fase di dichiarazione dei redditi 2016  (che avrà ufficialmente inizio nel mese di giugno),   approfondirà questo tema per fornire ulteriori notizie in merito alla possibilità di sfruttare il meccanismo  "Art Bonus"  nel Comune di Castelli Calepio  

4 commenti:

  1. ART BONUS ....potrebbe essere utilizzato anche per l'acquisto e la ristrutturazione del Teatro di Tagliuno.
    Certamente attiveremo le procedure necessarie nella speranza che il " Registro dei Mecenati" di Castelli Calepio possa essere corposo. Le potenzialità ci potrebbero essere, speriamo nella sensibilità culturale !

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    1. E' difficile applicare l'ART BONUS per la ristrutturazione di un edificio "complesso" che si compone non solo della porzione di immobile "culturale" (il cinema teatro auditorium) ma anche di porzioni di immobili attualmente utilizzate per altri scopi "non culturali"; peraltro la somma richiesta per finanziare la ristrutturazione del cinema è molto elevata e non è sufficiente l'ART BONUS. Più facile utilizzare questo strumento per opere più piccole e "localizzate" (di importi più modesti, che richiedono di trovare solo un numero non impossibile di potenziali "cirenei" anche tra i semplici privati) come le piccole manutenzioni e gli abbellimenti della Biblioteca di Tagliuno

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  2. Non offenderti Gufo se parlo di "idee strampalate"...voleva essere un commento positivo. Sono convinta che le idee strampalate danno i giusti scossoni per smuovere le acque ( compresa quella delle fontane)
    Nel bene o nel male sono i " matti" che cambiano il corso degli eventi

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  3. Posso aggiungere una mia idea strampalata? Io vedrei a piano terra della biblioteca uno spazio-gioco / ludoteca, luogo di aggregazione per bambini e ragazzi e sede di iniziative a loro rivolte (come la lettura animata, che già è organizzata periodicamente in quello spazio). S. Negri

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