E' iniziato nella destra "nostalgica" italiana il processo di beatificazione politica dell'ex sindaco Boris Johnson, che si opponeva alla famigerata "invasione", mentre ora la capitale del Regno Unito è caduta nelle mani dell'invasore con l'elezione del sindaco di origini pakistane Sadiq Khan. Come sempre si guarda solo a un aspetto marginale della vicenda politica dell'ex sindaco (la sua personalità originale e bizzarra che lo induceva ad atteggiamenti spregiudicati e a dichiarazioni pubbliche spesso "sopra le righe") e si dimenticano i due veri "fiori all'occhiello" dell'amministrazione dell'ex sindaco: le Olimpiadi di Londra del 2012 e la nomina dell'italiano Gabriele Finaldi alla direzione della National Gallery. Le Olimpiadi di Londra hanno dimostrato nella pratica l'abissale differenza tra una qualsiasi destra europea e la triste destra italiana di questi ultimi 20 anni: organizzazione perfetta degli eventi sportivi, niente scioperi improvvisi e "selvaggi", niente attentati, sicurezza massima e accoglienza al turista, sistema dei trasporti efficiente e funzionante, niente scandali giudiziari clamorosi e niente episodi di corruzione di massa, sostegno nazionale ai massimi livelli all'evento, con una dose di nazionalismo molto forte. La nomina di Gabriele Finaldi alla direzione del più prestigioso Museo della capitale inglese è stata motivata dal fatto che il curriculum vitae professionale del nuovo direttore era migliore di quello dei suoi concorrenti inglesi, quindi si è agito esclusivamente in base a una valutazione di merito scegliendo per la National Gallery "il miglior candidato disponibile sulla piazza". I giornali inglesi di solito nazionalisti hanno applaudito all'unanimità la decisione della nomina del direttore "straniero" (in questo caso italiano) alla guida della National Gallery e le scarse polemiche hanno riguardato valutazioni di merito, non la nazionalità di Gabriele Finaldi. Questo accade nel Regno Unito e in Olanda, dove da diversi anni non è motivo di scandalo oppure di inutile e sterile polemica oppure di "cagnara politica" inconcludente l'origine nazionale "straniera" e la fede religiosa del candidato alle più alte cariche pubbliche, ma tutto viene discusso, anche in modo più forte e deciso rispetto all'Italia, nel merito e nelle tradizionali polemiche tra i partiti di destra e di sinistra. La differenza con l'Italietta caduta nel panico più totale quando il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini decise (in modo sorprendente e coraggioso per le tradizioni italiane) di nominare un tedesco alla direzione del Museo degli Uffizi di Firenze e un canadese come direttore della Pinacoteca Brera di Milano è abissale: nel Regno Unito la polemica avrebbe riguardato solo aspetti del curriculum vitae professinale dei candidati, e non la loro provenienza nazionale originaria oppure futili argomentazioni politiche. Il Gufo invita pertanto gli "orfani di destra" a prendere esempio da Boris Johnson e dalla sua gestione trionfale del grande evento "Olimpiadi di Londra 2012" ad andare a scuola di amministrazione pubblica da lui, più che a inventarsi inutili e sterili polemiche su invasioni in atto: in Italia purtroppo l'unica reale invasione in atto è quella degli incapaci e dei ladri (quasi sempre italiani) che troppo spesso occupano immeritatamente importantissime cariche pubbliche solo per ragioni di favoritismi politici e personali
Grande Gufo!
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