domenica 10 luglio 2016

IL GUFO: NELLA VICENDA TRAGICA DI FERMO UN GESTO FOLLE NON PUO' CRIMINALIZZARE UNA NAZIONE, I POLITICI SCIACALLI SONO STATI PEGGIORI DI AMEDEO MANCINI, PER FORTUNA PIERO FASSINO CI RIPORTA ALLA RAGIONE

La tragedi di Fermo ha un colpevole  "reo confesso"  di insulto razzista:  il protagonista negativo  (Amedeo Mancini)  ha ammesso,  anche davanti ai magistrati che lo hanno interrogato,  come risulta sul sito  "on line"  del  "Giornale",  di avere insultato la moglie di Emmanuel.   Tutto il resto  (la reazione forse esagerata del nigeriano,  la rissa fisica,  il pugno con cui Amedeo ha ucciso Emmanuel,  i testimoni)  è ancora avvolto nel mistero e sarà chiarito dai magistrati,  che in questo caso  (indagando nel silenzio e nella riservatezza)  sono stati fortunatamente lontani dalle tentazioni della giustizia spettacolo dei mass media forcaioli e della voglia di protagonismo  e  hanno iniziato a indagare con prudenza e con rigore.   Emerge un fatto inequivocabile,  e non può essere taciuto:  la coppia di nigeriani passeggiava tranquillamente,  non si sarebbe registrata nessuna rissa senza l'insulto razzista,  e quando accade una rissa che degenera con pugni e aggressioni fisiche purtroppo  (non raramente)  le conseguenze possono essere drammatiche.   La responsabilità penale deve essere accertata dai magistrati e fino a quel momento la prudenza dovrebbe dominare sui giornali e nel dibattito politico,  ma chi ha dato inizio alla tragedia con il suo inutile insulto  (le giustificazioni addotte fino a ora,  quelle che pensava che i due coniugi volevano rubare una macchina oppure che  "dire  'scimmia'  a una persona africana negli stadi è una cosa normale",   sono assolutamente inconsistenti e insufficienti per sgravare Amedeo Mancini dalla responsabilità di aver dato inizio alla rissa,  e purtroppo per lui i suoi precedenti DASPO per episodi di violenza negli stadi saranno una circostanza molto pesante in sede di giudizio penale)  porterà nella propria coscienza il peso di una vita umana persa irrimediabilmente nel modo più drammatico.   Il Gufo piuttosto ci tiene a sottolineare il gesto di amore della vedova di Emmanuel,  che ha autorizzato i medici alla donazione degli organi:  Emmanuel potrà continuare a vivere in un'altra forma,  quella nobile dei suoi organi che in un'operazione di trapianto potrebbero essere utilizzati per salvare una vita umana in pericolo,  e questo fatto restituisce dignità umana a una vicenda inquietante e gravissima.

Il Gufo vuole sottolineare piuttosto un aspetto su cui giornali e politici,  che si stanno comportando in modo assolutamente indecoroso con atteggiamenti  "da sciacalli"  e scatenando la solita ignobile cagnara  "fascisti contro comunisti",   hanno sorvolato ma che costituisce il fondamento di qualsiasi Stato democratico e di diritto:  in vicende come questa che portano a inchieste per reati penali molto gravi,  la responsabilità è personale e individuale a carico della persona che ha commesso il reato.   L'Italia non è una nazione razzista come conseguenza diretta di questo fatto,  la Lega Nord non è il mandante e il responsabile morale di azioni scellerate come queste.   Se un Roberto Calderoli  (facendo una figura personale e politica assolutamente penosa,  con l'aggravante che non si è nemmeno dimesso da parlamentare dopo la sua sciagurata frase)  ha insultato la Ministra Cecile Kyenge mentre era in carica con una frase sciocca come  "sei un orango",  la responsabilità di questo atto è di Roberto Calderoli.   E'  ora di ripristinare,  in questa nazione dominata dalle urla demagogiche degli sciacalli della politica spettacolo,   il principio liberale che quando una persona fa una dichiarazione pubblica assurda e penosa  (come Calderoli),   oppure quando una persona commette un atto di violenza e un reato,  è quella persona che ne deve rispondere assumendo la responsabilità piena delle proprie azioni:  se non si rispetta il principio liberale della responsabilità penale individuale a carico della persona che commette reati,  lo Stato di diritto e la democrazia finiscono travolti dalla  "giustizia di piazza"  di quattro cialtroni forcaioli urlanti  (che pretendono di sostituirsi al giudizio dei magistrati con lapidazioni pubbliche e il linciaggio mediatico prima della conclusione delle indagini)   e si scivola in un regime illiberale e da Medio Evo.    Non si deve ogni volta  "fare il minestrone"  e partire da una tragica vicenda di cronaca per approfittarne in modo ignobile e sparare a zero contro l'avversario politico  (spesso con l'aggravante di parlare a vanvera senza essere stati informati dei fatti),   il Gufo non capisce per quale ragione è stata tirata in ballo a sproposito dai giornali forcaioli di destra l'ex ministro Cecile Kyenge  (che non è in alcun modo responsabile di questa vicenda)   oppure per quali ragioni assurde politici salottieri e giornalisti miliardari ne hanno approfittato per pontificare in modo ipocrita e demagogico su immigrazione,  problemi delle periferie delle città,  razzismo  (reale oppure presunto)  della Lega Nord,  presunte invasioni di migranti,  Unione Europea  e  tutto il resto.  E'  stata una vicenda drammatica in cui purtroppo quello che conta è che una persona,  che si chiamava Emmanuel,  ha perso la vita per una banale rissa provocata da un insulto razzista,  e al Gufo piace chiudere questo post sottolineando e mettendo in evidenza lo straordinario gesto di amore di una vedova che,  pur distrutta dal dolore,  decide che il  "suo"  Emmanuel deve continuare a vivere grazie al bellissimo atto di amore che è la donazione degli organi  

NOTA FINALE DEL POST  il Gufo riporta una bellissima dichiarazione dell'ex sindaco di Torino Piero Fassino,  che dichiara che  "il problema dell'immigrazione in Italia fino a oggi è stato gestito tutto sommato bene,  ma in termini di numeri stiamo arrivando al superamento della soglia che rende il fenomeno governabile,  e se non prendiamo atto per tempo di questo problema rischiamo di esserne travolti".    Coniugare umanità nell'accoglienza e gestione ordinata dei flussi,  non eccedere in nessuna delle due opposte direzioni  (eccesso di severità nei respingimenti ed eccesso di lassismo nella gestione dei problemi di ordine pubblico,  e soprattutto tenere conto che una nazione,  da sola,  anche una nazione straordinaria come l'Italia,  non è fisicamente in grado di accogliere sul proprio territorio il mondo intero),   prendere atto che il problema è epocale e complesso e i politici devono ragionare a fondo su soluzioni pratiche magari condivise tra maggioranza e opposizione,  senza cedere alle urla demagogiche:  questo ci vuole dire un politico moderato come Piero Fassino,   che di fronte a un'emergenza di proporzioni storiche ed epocali non esita a mettere in dubbio e in discussione le proprie profonde convinzioni politiche per affrontare il problema con prudenza e serietà.   Parole di saggezza di un bravo politico e amministratore locale della  "vecchia guardia",   che purtroppo in questi giorni sono state sommerse e travolte dalle urla insensate e demagogiche degli sciacalli di destra e di sinistra che si sono reciprocamente insultati solo per tentare di raccattare facili consensi elettorali speculando su una drammatica vicenda come quella di Fermo     

3 commenti:

  1. Dici molte cose giuste, Gufo, del tutto condivisibili. Le strumentalizzazioni sono sempre negative, se poi vengono compiute sulla morte di una persona, sono detestabili. Al bando tutte le strumentalizzazioni, quindi, condivido assolutamente il principio laico e liberale della responsabilità personale del reato penale.

    Ma, c'è un ma. Perché il fatto di Fermo ha suscitato e suscita così tanta indignazione? Perché il tutto ha avuto inizio da un epittetto razzistico rivolto da un fenomeno ultras, di estrema destra, alla moglie di Emmanuel: SCIMMIA!

    Ecco il punto, ecco ciò che produce indignazione fra la stragrande maggioranza degli italiani che razzisti non sono: la parola SCIMMIA rivolta ad una persona di colore.

    La nostra Costituzione, come tutte le Costituzioni dei paesi liberali e civili, condanna senza se e senza ma ogni forma di discriminazione basata sulla religione, sul sesso e sulla razza. Lo fa perché il suo contrario rappresenterebbe una grave pericolo nei confronti della convivenza civile, una sorta di cancro che minerebbe alle fondamenta la struttura di un Paese che fa del rispetto della dignità di tutti un caposaldo imprescindibile dello stato di diritto. Addirittura, e non per ultimo, anche la dignità del reo il quale, in questa prospettiva, non deve essere sic et simpliciter punito, ma – per quanto possibile – riabilitato: da qui il rifiuto della pena di morte.

    Il fatto di Fermo, quindi, non è più un “solo un fatto di cronaca nera”, nella misura in cui si è svolto in un contesto razzistico, della peggiore specie.

    Senza voler apparire riduzionistico, penso che l’omicida di Fermo sia una sorta di minus habens malato, fra l’altro, di razzismo; diverso – invece – il caso dell’Onorevole (si fa per dire) Calderoli quando definì il Ministro Kyenge “un orango”: come dici tu, in un Paese serio, un tal senatore avrebbe dovuto dimettersi immediatamente e se non lo avesse fatto lui, lo avrebbero dimesso i suoi “compagni” di partito.

    Perché non l’hanno fatto? Perché – in fondo in fondo – molti di loro hanno fatto la ola, in tipico stile ultras, rispetto a quell’odiosa espressione.

    Questo la dice lunga in merito all’intreccio tra “singoli episodi di cronaca” e cultura politica, anzi civile, anzi cultura tout court.

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    1. La gravità del fatto di Fermo e di quella parola risiede nella frase in cui l'ultras, quasi per giustificarsi, dice che non ritiene quella parola un insulto perchè definire "scimmia" una persona di colore e altri fenomeni di razzismo sono diventati "abituali" nell'ambiente delle curve degli stadi di calcio. Paradossalmente, nella mentalità ultras di certi ambienti estremisti, HA RAGIONE LUI. Nelle curve degli stadi italiani dominano razzismo, insulti 90 minuti su 90 contro arbitro e tifosi avversari, slogan nazisti, oscenità e volgarità di ogni genere, continui lanci di oggetti e di fumogeni in campo, risse tra tifosi prima durante e dopo la partita (anche fuori dallo stadio) nelle quali 200-300 urlatori dementi tengono in ostaggio un intero stadio, rovinando a tutti gli altri lo spettacolo della partita di calcio. In questo caso un comportamento "da stadio" è stato riprodotto sulla strada, nessuna distinzione è stata fatta tra l'ambiente fanatico di una curva e la vita reale, con conseguenze tragiche e drammatiche. LE CURVE DEGLI STADI ITALIANI HANNO BISOGNO URGENTE DI PULIZIA da ormai 20 anni e questo fatto di Fermo (Amedeo Mancini, si legge sui giornali, era stato colpito da provvedimenti di DASPO per episodi di violenza negli stadi) non fa altro che confermare che quello delle curve fuorilegge è uno dei principali problemi di ordine pubblico italiani: riusciremo a trovare un governo "alla Thatcher" che risolva la situazione con mano ferma e provvedimenti energici oppure dovremo attendere la prossima tragedia?? P.S. sulla vicenda Calderoli l'Italia paga un lungo Ventennio in cui non si dimetteva mai nessuno, nemmeno di fronte a fatti più gravi e più assurdi di quello del senatore leghista; e il Gufo ti rimanda alle parole (condivisibili) pronunciate da Bruno Tabacci sul drammatico degrado della qualità del dibattito politico che negli ultimi 20 anni è crollato a livelli infimi, dominato da demagoghi spregiudicati alcuni dei quali addirittura debuttano in politica creando un movimento (che potrebbe addirittura conquistare a breve la maggioranza dei voti degli italiani!!!) in una giornata di urla e insulti feroci contro mezzo mondo chiamata addirittura "VAFFA... DAY". Tabacci si lamentava di questo degrado del linguaggio politico, ma il Gufo teme che le sue parole (come quelle molto sagge pronunciate da Fassino) saranno travolte e sommerse da urla sempre più forsennate contro l'avversario politico, da un'opinione pubblica sempre più forcaiola e sempre più vogliosa di "lapidazioni pubbliche e processi sommari" e da promesse demagogiche sempre più spregiudicate da parte dei troppi politicanti improvvisati a caccia di facili consensi

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    2. un cittadino attento11 luglio 2016 alle ore 14:33

      Io più del vaffaday ho paura delle ruspe che minacciano ogni situazione che fà voti, questi gesti di grillo o salvini di turno non aiutano a crescere e rispettare il prossimo ...

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