Il sacrificio della vita di Padre Jacques Hamel non è stato inutile, probabilmente è stato "un terribile messaggio di Dio": finalmente di fronte alla tragedia di un gesto scelleratissimo e disumano le coscienze si sono ribellate e risvegliate. La comunità islamica di Saint Etienne du Rouvray (il paesello dove è stato assassinato in Chiesa padre Jacques) ha deciso di negare la sepoltura con rito islamico all'assassino, e di non partecipare al suo funerale: "è stato un gesto sporco, ha disonorato la nostra religione" è stata la condanna durissima e unanime di quella piccola comunità religiosa, espressa per voce dei suoi esponenti religiosi. Gli Imam oggi hanno deciso di inviare alcuni loro rappresentanti nelle Chiese cattoliche per pregare tutti insieme e soprattutto per ricordare un uomo, padre Jacques, e il suo messaggio di pace nel quale chiedeva a tutti (con l'ultimo editoriale pubblicato sulla rivista della piccola Parrocchia da lui gestita) - nella stagione estiva tradizionalmente dedicata al riposo - di impegnarsi in prima persona per un mondo "più caloroso, più umano e più fraterno" a partire dal nostro semplice impegno quotidiano nei luoghi in cui viviamo. Il gesto di ferma e inequivocabile condanna del brutale omicidio di padre Jacques è arrivato, a partire dalla piccola comunità islamica di Saint Etienne du Rouvray, e se quella strage maledetta è stata "il punto di non ritorno" che è riuscita a innescare il circolo virtuoso del risveglio delle coscienze, fermandoci tutti prima di precipitare nell'abisso insensato e drammatico di una "guerra tra religioni", allora l'eroico sacrificio di un uomo semplice e di un meraviglioso messaggero di pace come padre Jacques non sarà stato inutile
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