mercoledì 3 agosto 2016

IL GUFO RINGRAZIA PUBBLICAMENTE IL GIORNALISTA MASSIMO FINI "SEI L'UNICO, INSIEME AL GUFO, CHE HA CAPITO IL VERO ABISSO NEL QUALE E' PRECIPITATA LA SOCIETA' OCCIDENTALE"

"L'OCCIDENTE GLOBALIZZA LA DEPRESSIONE",   l'ultimo capolavoro del giornalista pessimista Massimo Fini  (pubblicato sul suo sito internet  WWW.MASSIMOFINI.IT,  uno scrittore solitario e triste come il Gufo)  riporta finalmente il popolo dei lettori alla realtà.   Non è l'ISIS il  "menico numero uno"  della società occidentale,  ma il nemico vero si chiama  "depressione",   il nemico vero è il  "male oscuro"  che spinge un pilota di aereo tedesco a suicidarsi  (con una tragica manovra intenzionale con cui si è schiantato,  insieme a oltre 100 passeggeri,  ponendo fine nel modo più drammatico alla propria vita  e  alla vita dei passeggeri da lui trasportati in quel viaggio),   il nemico vero è il fatto che in due delle nazioni più ricche e più evolute del mondo  (Giappone e Norvegia)  si registra il più alto numero di suicidi,   il vero nemico è il numero impressionante di omicidi e di suicidi  (spesso per liti banali,  nella maggior parte dei casi all'interno della stessa famiglia)  che si registrano praticamente tutti i giorni nella società occidentale,  il vero  "nemico invisibile"  sono i dati assolutamente drammatici e disastrosi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità,  che sulla base di studi scientifici reali e molto attendibili prevede che entro l'anno 2020  (ormai vicinissimo)  la depressione sarà la seconda causa di  "disabilità lavorativa"  a livello mondiale,   come assenteismo sul lavoro,  costi economici e costi sociali,   dopo le malattie e i disturbi di natura cardio-vascolare.     

Massimo Fini e il Gufo descrivono una situazione drammatica di  "fuga dalla realtà",   di una vita troppo stressante,   ed entrambi  (disperatamente!!!)   sui loro blog parlano della necessità di rallentare questo ritmo folle,   di procedere con passo lento  (ma assiduo e costante)  "in cordata",   addirittura non escludono la necessità di procedere a una  "piccola decrescita"  perchè l'unico modo per salvarsi è diventato quello di costruire un'esistenza  "a misura di Gufo",    di non discriminare il depresso che si rinchiude nel suo  "piccolo mondo"  (come fa il Gufo,  ormai alla ricerca del  "bello estetico"  come unica soluzione per ritrovare pensieri positivi,  per godere di momenti indimenticabili,  per impreziosire la vita con le perle meravigliose dei grandi capolavori artistici,  dei parchi floreali,  dei luoghi più belli dell'Europa),   l'analisi è praticamente identica,   ma i due si differenziano nella soluzione:  Massimo Fini,  pessimista e catastrofista,  vede in una guerra la  "purificazione"  dell'uomo,  che costretto a una dura lotta per la sopravvivenza  (quella che è la conseguenza principale della guerra)   potrà riscoprire i valori più puri,  la solidarietà,   la prevalenza delle cose essenziali sulle futilità e sulle inutili vanità personali;   il Gufo invece è più ottimista,  la sua soluzione prevede singoli percorsi psicologici,  rallentamenti e piccole modifiche per rendere più umano il proprio stile di vita,  il Gufo chiede di non provare vergogna quando ci si sente stanchi e apatici  (fisicamente e psicologicamente prosciugati da quella depressione che ha come caratteristica principale quella di togliere energia e volontà alla persona che soffre)  e anzi di approfittare di questa  "stanchezza"  per un momento di riflessione interiore,  per un momento di  "riposo attivo e operoso"  durante il quale si può studiare qualche piccola variazione al proprio stile di vita per renderlo più naturale,  più libero  (nel momento in cui l'anima è riposata e purificata,  il pensiero è libero dai pregiudizi e dai sensi di colpa,  non ci si sente più  "inadeguati e fuori dal mondo",   ma ci si sente semmai protagonisti del proprio  "piccolo mondo costruito a misura di Gufo").     Le soluzioni sono diverse ma l'analisi parte da un fatto incontestabile:   è la nostra società ricca di denaro e di potere  (avida di esibizionismo e di  "voglia di apparire")  ma sempre più povera di spirito  e  che confonde le apparenze sfarzose con quello che  -  nella sua semplicità e nella sua originalità  -  è veramente meraviglioso,  questa società devastata dalla depressione,  il vero nemico che insidia le nostre vite,   ma noi  (dominati dalla propaganda di regime)  siamo stati anestetizzati e non abbiamo nemmeno il coraggio di accorgerci che la vera malattia dell'Occidente si chiama  "depressione"    

4 commenti:

  1. Credo di averti già detto, caro Gufo, quanto io apprezzi il libero pensatore Massimo Fini, da molti anni ormai. Condivido la sua analisi, che tu hai rilanciato, ma spero in cuor mio che si sbagli sulle necessarie "conseguenze" (l'idea di una guerra purificatrice).

    Ad ogni modo, penso di poter aggiungere dell'altro. Mi sto sempre di più convincendo che il modello occidentale del consumismo (e del conseguente potere sulle coscienze) sia profondamente sbagliato e dannoso per l'intera umanità. Guardiamoci intorno: viviamo in una piccola parte del mondo dove "si ha tutto", dove il senso comune viole che "si abbia sempre di più", eppure abbiamo sempre meno "valori". Kant diceva che bisogna sempre trattare l'altro come un "fine" e non come uno "strumento", esattamente il contrario di quanto accade nella nostra società. Pensa al mondo del lavoro, al quale i giovani non hanno accesso, o lo hanno solo in qualità di "precari", cioè di "strumenti", non di "fini", avrebbe detto Kant. E gli esempi di possono moltiplicare a piacere, non basta lo spazio di un blog.

    Poi c'è tutto "un altro mondo", assai più esteso di quello industrializzato, dove c'è solo miseria, fame, malattie, abbandono, sfruttamento delle risorse da parte dei più ricchi.

    Io temo che stiamo giungendo al capolinea, da una parte e dall'altra.

    Se non riuscirà a prevalere un'etica mondiale capace di ridistribuire le ricchezze, altro che immigrazione, sarà pianto e stridor di denti. Prevarrà questa etica? Temo di no.

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    1. In Occidente siamo già al capolinea. Le due stragi più gravi degli ultimi cinque anni nella ricca Unione Europea, quelle con il maggior numero di morti, sono avvenute nelle due nazioni più ricche (Germania e Norvegia) per mano di un pilota di aereo tedesco suicida e di un estremista di destra nazionalista norvegese. Entrambe queste stragi hanno avuto origine dalla storia personale dei due assassini. Stragi e omicidi meno gravi (ma sempre con protagonisti persone apparentemente tranquille) avvengono praticamente tutti i giorni, nelle ricche nazioni europee, e il Gufo e Massimo Fini "banalmente" si chiedono se questa società ricca e apparentemente felice non sia talmente fuori dalla realtà da negare l'esistenza stessa di quel male ormai dilagante chiamato "depressione"

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  2. La depressione, per quanto diffusa, è un male "individuale"; io sto parlando di un cancro della civiltà occidentale. Ed anche Massimo Fini, credo, intende questo.

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  3. La depressione, per quanto diffusa, è un male "individuale"; io sto parlando di un cancro della civiltà occidentale. Ed anche Massimo Fini, credo, intende questo.

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