Questa sera Mediaset (RETE4) trasmette un film meraviglioso di Clint Eastwood, si intitola "INVICTUS", descrive lo straordinario e sorprendente successo ai campionati del Mondo di rugby della nazionale del Sudafrica (i mitici "Springboks") che hanno clamorosamente vinto la finale contro la squadra favorita di quel campionato mondiale, la nazionale della Nuova Zelanda. E' la vicenda incredibile di due uomini, un uomo politico anziano (il leader dei "neri" sudafricani Nelson Mandela, eletto presidente della Repubblica dopo aver trascorso un lunghissimo periodo di 27 anni di prigionia nello squallido carcere dell'isola di Robben Island) e del giovane capitano della nazionale sudafricana di rugby, il "bianco" Francois Pienaar. Due uomini soli, con la loro forza di volontà e con le loro parole, con un unico obiettivo (motivare al massimo tutti i giocatori della nazionale per convincerli che potevano realizzare la clamorosa sorpresa sportiva e vincere il campionato del Mondo di rugby), riuscirono a trasformare quella che era "la nazionale dei bianchi", detestata dalla popolazione "nera" e dai politici dell'African National Congress (il partito di Nelson Mandela, quasi esclusivamente formato da "neri" che si erano ribellati, anche con la guerriglia, all'odioso regime razzista noto tristemente con la definizione di "apartheid"), nella squadra di tutta la nazione, e al termine di un mese entusiasmante di sport e di partite avvincenti che hanno offerto un grande spettacolo (sia a livello di gioco che come correttezza del pubblico sugli spalti), davanti al mitico stadio "Ellis Park" di Johannesburg completamente gremito in ogni suo posto, la nazionale sudafricana era riuscita a travolgere con il risultato di 15 - 12 ai tempi supplementari i favoriti neozelandesi (tutti i 15 punti dei sudafricani furono realizzati dallo specialista dei calci piazzati Joel Theodore Stransky, autore di quattro calci di punizione e del "drop" decisivo a inizio del secondo tempo supplementare che aveva sbloccato il risultato fino a quel momento inchiodato sulla parità). Per un mese intero la nazione sudafricana aveva vissuto la propria "primavera sportiva e sociale": un presidente "nero" (il primo presidente "nero" della storia sudafricana) era entrato in campo prima della finalissima indossando la maglietta della nazionale "bianca", applaudito dal pubblico in delirio (un pubblico formato da persone di diverse provenienze razziali e geografiche), e aveva stretto la mano con un gesto pubblico di grande significato - la finalissima del campionato mondiale di rugby era trasmessa in diretta dalle più importanti reti televisive sportive mondiali - al capitano "bianco" della nazionale degli "Springboks".
E' un film meraviglioso perchè ci descrive la vera essenza della politica: due uomini da soli hanno cambiato per alcuni mesi il destino di una nazione. Nelson Mandela e Francois Pienaar non hanno cambiato il corso degli eventi e la storia mondiale dello sport del rugby con programmi politici e con fatue promesse, ma con gesti pubblici concreti e con discorsi semplici pieni di buon senso; non hanno realizzato opere clamorose e cattedrali nel deserto, ma hanno utilizzato il linguaggio dello sport e una manifestazione sportiva internazionale per riuscire a fare cessare, almeno per un mese, le continue recriminazioni e le odiose ripicche tra "neri" e "bianchi". La volontà di due uomini di riappacificare una nazione per diversi mesi è stata più forte di tutto e di tutti, la storia ci tramanderà per sempre le immagini entusiasmanti del pubblico di "Ellis Park" (compresi i politici "neri" del partito di Nelson Mandela) in piedi ad applaudire il trionfo della nazionale dei "bianchi", un evento sportivo e sociale di dimensioni epocali. Il Sudafrica dopo quella inaspettata vittoria sportiva della propria nazionale di rugby ha vissuto un periodo discreto anche a livello economico (è entrato per alcuni anni a far parte del club dei "BRICS", una sigla utilizzata dai principali operatori economici internazionali che identificava "le nazioni emergenti" a livello economico, Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), prima di precipitare nella crisi economica internazionale e nell'abisso del dilagare, a livello interno, di corruzione e micro criminalità nelle grandi città. Molti ricercano le cause della crisi del Sudafrica in astruse motivazioni, ma la causa era molto semplice, ossia che nel frattempo era venuto a mancare il grande trascinatore Nelson Mandela e i suoi successori (l'ultimo in ordine di tempo Jakob Zuma, attuale presidente della nazione, spesso travolto da scandali di natura finanziaria) erano semplicemente "politicanti" senza grandi visioni che pensano solamente a mantenere le poltrone del potere
E' un film meraviglioso perchè ci descrive la vera essenza della politica: due uomini da soli hanno cambiato per alcuni mesi il destino di una nazione. Nelson Mandela e Francois Pienaar non hanno cambiato il corso degli eventi e la storia mondiale dello sport del rugby con programmi politici e con fatue promesse, ma con gesti pubblici concreti e con discorsi semplici pieni di buon senso; non hanno realizzato opere clamorose e cattedrali nel deserto, ma hanno utilizzato il linguaggio dello sport e una manifestazione sportiva internazionale per riuscire a fare cessare, almeno per un mese, le continue recriminazioni e le odiose ripicche tra "neri" e "bianchi". La volontà di due uomini di riappacificare una nazione per diversi mesi è stata più forte di tutto e di tutti, la storia ci tramanderà per sempre le immagini entusiasmanti del pubblico di "Ellis Park" (compresi i politici "neri" del partito di Nelson Mandela) in piedi ad applaudire il trionfo della nazionale dei "bianchi", un evento sportivo e sociale di dimensioni epocali. Il Sudafrica dopo quella inaspettata vittoria sportiva della propria nazionale di rugby ha vissuto un periodo discreto anche a livello economico (è entrato per alcuni anni a far parte del club dei "BRICS", una sigla utilizzata dai principali operatori economici internazionali che identificava "le nazioni emergenti" a livello economico, Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), prima di precipitare nella crisi economica internazionale e nell'abisso del dilagare, a livello interno, di corruzione e micro criminalità nelle grandi città. Molti ricercano le cause della crisi del Sudafrica in astruse motivazioni, ma la causa era molto semplice, ossia che nel frattempo era venuto a mancare il grande trascinatore Nelson Mandela e i suoi successori (l'ultimo in ordine di tempo Jakob Zuma, attuale presidente della nazione, spesso travolto da scandali di natura finanziaria) erano semplicemente "politicanti" senza grandi visioni che pensano solamente a mantenere le poltrone del potere
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