domenica 14 agosto 2016

LA PROPOSTA ECONOMICA DEL GUFO DI FERRAGOSTO: ABOLIAMO IL PIL COME HA FATTO IL PICCOLO BHUTAN, LA NAZIONE DELLA FELICITA'

La proposta politica del  "Gufo di Ferragosto"  è una proposta clamorosa,  sorprendente,  ma in realtà già sperimentata  (fino a oggi con successo)  da una piccola nazione asiatica,  il Bhutan,  che nonostante è ancora oggi una delle nazioni più povere del mondo  (ma conosce da diversi anni un inaspettato e rapido sviluppo economico,  sociale,  e anche in materia di diritti democratici)   secondo diversi indicatori presi in considerazione dalle Nazioni Unite vanta la popolazione più felice dell'Asia,  e la ottava popolazione più felice a livello mondiale.    Il Bhutan da alcuni anni,  per decisione dell'ex Re Jigme Singye Wangchuck,  ha abolito il famigerato PIL  (Prodotto Interno Lordo)  per sostituirlo con un indicatore denominato  "Felicità Interna Lorda".   Non si tratta della solita trombonata comunista  -  come direbbero quelli dell'attuale regime dei burocrati e dei banchieri non eletti da nessuno ma che spesso decidono per tutti e fanno e disfano in barba ai politici,  arrivando al punto di sostituire governi regolarmente eletti con truffaldini  "governi tecnici"  -  ma si tratta di un misuratore matematico e statistico complesso,  ma concreto:  gli elementi / obiettivi presi in considerazione non sono più la produzione e la finanza,  ma gli  "indicatori sociali"  (alcuni dei quali sono il livello di Scuola e Istruzione della nazione,  la qualità dell'aria e dell'ambiente,  la vitalità dei singoli paeselli e delle piccole comunità,  il benessere psicologico dei cittadini,  l'utilizzo di materiali ecologici nelle costruzioni,  i progressi sanitari e medici,  la misurazione della qualità dell'Educazione,  dell'Arte e della Cultura).    Si tratta di obiettivi sociali misurabili e concreti,  che possono essere monitorati e tenuti sotto controllo con adeguati strumenti statistici e modelli matematici,   con i quali il piccolo Bhutan tenta di mantenere un equilibrio sociale tra le antiche tradizioni  "spirituali"  dei Monasteri Buddhisti  (il Bhutan,  per chi non ne fosse informato,  può vantare una delle  "dieci meraviglie del mondo"  a livello turistico e culturale:  si tratta dello straordinario Monastero di Taktsang,   un  "nido di rondine"  indescrivibile per il quale solo la visione diretta oppure le fotografie pubblicate sui social network possono rendere concretamente l'idea della magica posizione occupata da quel Monastero a oltre 3.000 metri di altezza nella valle della città di Paro)  e  i giovani più aperti alla tecnologia occidentale,  ai social network,  all'uso di telefonini e computers che si sta diffondendo fortemente.

Il Bhutan dopo quella coraggiosa decisione ha conosciuto uno straordinario sviluppo economico,  sociale e politico.   Dalla monarchia assoluta si è passati a una monarchia costituzionale con regolari elezioni e con i correttivi indispensabili che una piccola nazione incastonata tra due giganti come India e Cina è obbligata a introdurre  (con abdicazione dell'ex Re a favore del figlio,  avvenuta nonostante il monarca era molto amato dal popolo e avrebbe potuto tranquillamente rimanere sul trono senza che nessuno ne facesse motivo di scandalo),  è stata abolita la pena di morte,  i diritti delle donne hanno registrato qualche significativo progresso,  la tradizione è stata conservata,  l'economia ha conosciuto un forte sviluppo grazie ai progressi molto significativi nello sfruttamento e nella produzione di  "energia pulita"  (mezzi di trasporto elettrici,  centrali idroelettriche),   la capitale Thimphu è famosa in tutto il mondo per essere una città a  "zero semafori"  senza che questo produca ingorghi nel traffico e incidenti mortali,   si è diffuso lo sport del calcio accanto al tradizionale sport nazionale del tiro con l'arco,   i settori pubblici primari  (Istruzione,  Salute,  Scuola)  hanno registrato alcuni forti progressi con la riduzione di analfabetismo  e  il miglioramento delle condizioni generali di salute  e  del benessere psicologico dei cittadini.   La felicità dilaga,  la depressione inizia a diffondersi ma fortunatamente è ancora a livelli bassi e controllabili,   i giovani iniziano ad aprirsi ai social network  e  in fondo l'unico problema reale è che il progresso è stato troppo veloce,  che la nazione  (anche se non si è economicamente arricchita)  avrebbe bisogno di procedere con un passo più lento,  ma assiduo e costante,  conservando le tradizioni originali della spiritualità buddhista:  e in fondo la decisione coraggiosa  (anche se impopolare!!!)   di mantenere un  "turismo a numero chiuso",   con un numero di ingressi e di  "visti turistici"  limitati concessi agli occidentali,  non deve essere visto come una soluzione illiberale,  ma come un tentativo di mantenere  "sotto controllo"  la situazione  (gli occidentali portano valuta e prodotti di pregio e la popolazione rischia di essere  "travolta"  dal forte desiderio di consumismo,   mentre i saggi governanti desiderano un progresso continuo ma limitato,  un passo più lento che conserva le tradizioni antiche  e  che permette alla nazione di rimanere unita).     Resta ancora il problema della forte disoccupazione e di un reddito lordo pro capite molto basso,  la moneta nazionale  (il  "ngultrum")   non è spendibile e utilizzabile fuori dal Bhutan,   ma se non è estendibile in Italia la proposta di fare  "tabula rasa"  dell'assurdo indicatore di schiavitù chiamato PIL,   è sicuramente auspicabile un massiccio trasferimento degli investimenti pubblici e privati nei settori  Cultura,  Scuola,  Istruzione,  Educazione,  Ambiente,  Arte e Scrittura,   settori dove peraltro l'Italia potrebbe  "mettere in campo"  le più straordinarie eccellenze a livello europeo,   se solo riuscisse a organizzare in modo serio e decente la macchina burocratica eliminando leggi,  leggine,  circolari interpretative inutili,  uffici ed Enti che producono solo adempimenti cartacei e inutile confusione amministrativa,  tagliando gli esagerati compensi e stipendi della politica e gli assurdi  "privilegi da Casta"  degli alti dirigenti della Pubblica Amministrazione e del settore bancario,   e  introducendo indicatori  "sociali"  concretamente misurabili come ha fatto il piccolo Bhutan


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