sabato 3 settembre 2016

IL COMPLOTTO DI ROMA LADRONA CONTRO IL M5S

E'  UN COMPLOTTO DEI POTERI FORTI.   La farsa di Roma  "a cinque stelle",  con gli assessori che durano meno degli allenatori del Palermo del presidente Zamparini   (questa battuta sferzante non è originaria del Gufo ma l'ha pronunciata Gene Gnocchi;  il Gufo aggiunge amaramente che lo sfortunato Minenna che si è seduto sulla poltrona di assessore al Bilancio in piena estate non ha fatto nemmeno in tempo ad assaggiare il panettone di Natale)  e  con una crisi di giunta dopo meno di tre mesi dalle elezioni comunali,  dopo che non è stato preso nemmeno uno straccio di provvedimento per la città,   nemmeno mezza delibera,   ma solo ed esclusivamente per motivi di nomine,  di poltrone,  di stipendi dei membri del mitico  "staff del sindaco"  (che si allarga e si restringe a giorni alterni),   ha battuto ogni record compreso quelli tristissimi a cui ci aveva abituato la sventurata storia delle ultime non esaltanti ex Giunte di  "Roma Capitale".   Ignazio Marino ci aveva messo circa sei mesi,  forse un anno,  prima di rendersi ridicolo  e  cadere in una incredibile e preoccupante serie di gaffes che lo avevano trasformato  "in un marziano",   in una macchietta politica,   e ci aveva messo un anno prima di iniziare a parlare di complotti dei poteri forti contro di lui;   i giovani del M5S  sono stati nettamente più veloci di lui  ed  ecco che dopo soli tre mesi è spuntata fuori la parola magica,  IL COMPLOTTO DEI POTERI FORTI.    Il Gufo pensa che in realtà hanno ragione loro:  esiste un complotto per cadere in questa serie incredibile di gaffes e a questo assurdo valzer di nomine e di poltrone,   il problema reale è che non hanno ancora capito che sono loro stessi i mandanti  (quelli veri,  non quelli misteriosi e occulti)  delle loro cazzate     

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