Sul numero di oggi di "Araberara" è stata pubblicata su un intera pagina, con grande evidenza e completezza e con titoli a caratteri cubitali, tutta la cronaca sulla clamorosa litigata interna alla maggioranza tra Clementina Belotti e l'Imperatore Benini, tra la Lega Nord e Forza Italia. Il Gufo sceglie di non entrare nel merito della vicenda con un ulteriore post di approfondimento per due ragioni validissime e ineccepibili: la prima ragione è che questa settimana sono stati pubblicati resoconti veramente lunghi e completi su qualsiasi mezzo di informazione a disposizione dei cittadini di Castelli Calepio (oltre che su "Araberara" sono stati pubblicati post e articoli sull'Eco di Bergamo, sul blog del Gufo, su "Sei di Castelli Calepio se...." con lunghi interventi firmati personalmente da Clementina) quindi l'informazione non è mancata, la litigata non è avvenuta "nelle segrete stanze" di qualche Palazzo e sede di partito ma è stata trasparente al massimo, visto che i due duellanti non hanno taciuto e le loro parole non sono state certamente fumose, ma sono state concrete e dal significato chiaro e inequivocabile. La seconda ragione è che dopo questi eventi e dopo queste dichiarazioni clamorose sui giornali e sui social network, in un paesello serio (ma anche in un paesello poco serio come Castelli Calepio), la discussione vera deve approdare in Consiglio Comunale, che secondo il Gufo dovrebbe essere convocato a questo punto con la massima rapidità immediatamente dopo il "ponte festivo" del primo novembre. Il chiarimento deve avvenire nella trasparenza e nell'aula consiliare, alla presenza delle liste di opposizione, perchè proseguire con frasi di comodo e di circostanza come se nulla fosse accaduto e senza dare spiegazioni reali sarebbe devastante per la credibilità della politica locale.
Una frase pronunciata da Clementina merita di essere evidenziata e portata all'attenzione di tutti i cittadini, che devono riflettere a fondo, quando ha scritto che "Castelli Calepio è un paese che 'brucia' ed 'emargina' le sue menti migliori". Clementina non si riferiva a sè stessa (come qualcuno può avere male interpretato) ma si riferiva al Gufo crudelmente espulso dal mondo della destra locale e lasciato bollire da solo per due anni nel suo brodo e nella postazione solitaria del suo blog, difeso pubblicamente solo da lei e da Massimiliano Chiari, e lei (per avere preso le difese del Gufo, non per altri motivi) è stata sottoposta per due anni a un continuo "impallinamento da fuoco amico" da parte di alcuni cecchini di Farsa Italia (non tutti: alcuni galantuomini come Fiorenzo Falconi se ne sono fregati dei diktat dei Grandi Sacerdoti della politica locale e hanno continuato a mantenere un buon rapporto con il Gufo e anche con la stessa Clementina). Castelli Calepio dovrebbe imparare veramente a difendere le proprie menti migliori, e purtroppo nel passato menti migliori di quella del Gufo sono state emarginate e costrette a ricoprire ruoli politici e sociali meno importanti di quelli che avrebbero meritato per la loro straordinaria intelligenza, altrimenti resterà sempre un paesello retrogrado e nettamente più arretrato (culturalmente e dal punto di vista sociale) rispetto ai paeselli limitrofi, e questo processo di riconoscimento del merito deve iniziare immediatamente: è semplicemente incredibile il fatto che in due anni e mezzo nella politica locale di destra - in un paesello dove i partiti del centro destra raccoglie quasi sempre più del 50% dei voti alle elezioni politiche nazionali - le uniche tre voci che si sono sentite (magari con i loro grandi difetti e con le loro imprecisioni e qualche strafalcione ed esagerazione) sono state quella di Benini, di Clementina e del Gufo, gli altri se hanno qualcosa da dire su questa vicenda è bene che escano finalmente dal loro sarcofago e la smettano di fare le mummie silenziose e inconcludenti e i sepolcri imbiancati, altrimenti se un politico non vuole prendere posizione pubblica su questioni decisive per la legislatura è meglio che la prossima volta, anzichè candidarsi alle cariche pubbliche (di consigliere comunale oppure di assessore) e alle cariche di dirigente locale di partito, se ne resti tranquillamente a casa
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