Una mente sopraffina, che ama la lettura e la scrittura, che viaggia macinando migliaia di chilometri in libertà, una mano felice e uno sguardo che hanno fotografato e memorizzato i luoghi più belli e più incantevoli del continente, una mente che immagina orizzonti potenzialmente infiniti e illimitati, si rinchiude per ore nello spazio limitatissimo e ristretto di una stanza, per lasciare spazio alla scrittura e alla diffusione di spettacolari fotografie. Una mente fertile e fervida, potenzialmente dotata di una capacità illimitata di concepire scenari immensi senza confini e di una fantasia senza fine, all'improvviso si rattrappisce e si restringe, sente la necessità di lunghissime ore di quiete, di meditazione e di riposo in una postazione solitaria come quella di una semplice stanza. Il Gufo da alcuni mesi ha iniziato a meditare e a riflettere su un eventuale legame tra ''menti fertili e fervide'' e depressione, su quel fenomeno strano che porta a deprimersi le persone attratte da arti creative come la scrittura, la pittura, la lettura. Personaggi illustri del passato come Giacomo Leopardi e Vincent Van Gogh sono stati chiusi a lungo nelle stanze, nel Museo Van Gogh di Amsterdam è diventato famoso il quadro della stanza di Vincent, quella piccola stanza della clinica di Arles dipinta dallo stesso pittore olandese e descritta in ogni minimo dettaglio - dalle pareti alla finestra fino allo stesso letto, tutto disposto in modo ordinato e preciso - nella quale Vincent si rifugiava per comunicare al mondo intero con il linguaggio della sua arte e dei suoi irripetibili quadri che ne riproducevano fedelmente le variazioni dell'umore e delle condizioni della propria anima.
Le parole del Gufo scolpite su un blog personale hanno la loro origine nel cammino della psicoterapia e nella depressione che crudelmente aveva costretto il Gufo all'isolamento, ma queste parole descrivono non solo un percorso e il dialogo costante di uno scrittore solitario con la propria anima, la consapevolezza dell'evoluzione di una condizione interiore. Sono parole che ripropongono l'annoso e storico problema del legame dell'isolamento delle persone creative, della loro passione per il 'Bello Estetico', che nel caso del Gufo viene semplicemente descritto e mostrato ai lettori di Facebook mentre nei casi dei personaggi più famosi viene prodotto con grande classe e tocco artistico, dentro questo legame si nasconde il ''mistero profondo'' della depressione, quel fenomeno che non trova mai spiegazioni semplici e immediate ma che viene affrontata, spiegata e superata grazie all'aiuto di medici e di cure e solo quando riusciamo a capire il concetto reale che ''il miglior amico di ogni singola persona, il suo compagno che lo accompagna tutta la vita e dal quale non si separerà mai, è la persona stessa, è la sua essenza e la sua anima, è la sua identità e la sua impronta originale''. Possiamo rinunciare a tutti tranne che a fare i conti con noi stessi, e possiamo evitare di fare i conti con tutti tranne che con la nostra stessa anima, perchè si ripropone ancora una volta quella frase semplicemente meravigliosa che spiega in modo esauriente il fenomeno della depressione quando dice che ''ognuno di noi, almeno una volta nella vita, deve suonare la propria musica e lasciare al mondo l'impronta originale di sè stesso''. Si chiude spesso nella stanza quella mente fervida e fertile, produce articoli di cronaca locale molto letti e anche lunghi monologhi e soliloqui, e in autunno e inverno non ha nemmeno la consolazione di poter aprire la finestra e ascoltare il canto melodioso degli uccellini, di assistere alle evoluzioni della Natura e dei meravigliosi merli neri, ma anche quando si chiude e si rifugia nel riposo e nella passività, anche quando si intristisce e arriva addirittura a deprimersi, quella mente fervida e fertile non rinuncia mai a lavorare, a produrre il pensiero libero, e ad esprimerlo e farlo volare formalizzandolo con la scrittura di un piccolo, semplice post ragionato e meditato profondamente. Non è ''un matto'', lo scrittore solitario, è semplicemente una visione originale delle evoluzioni della vita e un modo singolare di affrontare ogni singola vicenda nella sua semplicità e l'insieme di tutte le vicende della Vita nella loro complessità
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