La prima serata del ciclo di serate informative sulle dipendenze, organizzate dall'assessore ai Servizi Sociali di Castelli Calepio in collaborazione con l'associazione ''Il Centro'' che si è svolta alle scuole medie di Tagliuno in Piazza Vittorio Veneto, ha registrato un'ottima partecipazione di cittadini, circa 50 persone. La serata ha offerto una testimonianza, la storia che ha unito tre diverse realtà, descritta dalla lettura appassionata e commossa delle lettere scritte da una madre di un giovane adolescente che ha avuto problemi di dipendenza dalle sostanze stupefacenti e dall'abuso di alcool, dalle lettere del giovane sofferente, e dalle pagine dei diari della madre e del figlio. La prima realtà è quella della madre che fa qualsiasi cosa per salvare il figlio dalla dipendenza dalle sostanze stupefacenti, che si impegna a fondo convinta che riuscirà a salvarlo, ma che riesce nel suo intento solo acquista la più drammatica delle certezze, ossia quella che lei da sola non riuscirà mai a fare nulla, e lo affida all'associazione di volontariato ''amici di San Patrignano'' e alla vita in quella comunità di recupero. La seconda realtà è quella dell'adolescente, una mente eccelsa, un ragazzo che arriva a leggere anche diverse decine di libri in un mese, un adolescente che scrive lettere meravigliose con una facilità di scrittura e un utilizzo di termini e di formule grammaticali che, per utilizzare un metodo di paragone caro a voi lettori più assidui di questo blog, potete riscontrare nello stile narrativo del Gufo, è un ragazzo con una mente straordinaria e uno scrittore e lettore meraviglioso che si definisce ''fragile come un cristallo e come un castello di vetro'', vive nella sua realtà che nessuno comprendeva, ma che era la realtà più genuina e pura perchè figlia della sofferenza che lo ha spinto a un passo dall'auto distruzione prima di trovare la salvezza nella vita di comunità. La terza realtà è quella degli 'angeli della Vita' che sono i meravigliosi volontari dell'associazione ''amici di San Patrignano'' che accolgono nella loro comunità questo ragazzo sofferente, decidono provvedimenti drastici - ad esempio, quello di proibire al ragazzo per un anno la lettura di quei libri che lui studiava in quantità impressionante e con molta passione - che mai la madre avrebbe saputo prendere da sola, e alla fine 'prendono per mano' il ragazzo dalla mente eccelsa, esattamente come è accaduto al Gufo sofferente di depressione che prima di risorgere a nuova Vita ha dovuto percorrere un tratto di strada assistito dai medici psicoterapeuti ed esperti di malattie mentali.
Non è una novità per il Gufo assistere in diretta alla descrizione di una testimonianza di vita in cui la persona sofferente ha una mente eccelsa e un'intelligenza di livello superiore alla media, una mente che 'ha lavorato troppo nei suoi pensieri' e una persona che ha fatto fatica a liberarsi in volo, a trovare la sua dimensione e la sua indipendenza, perchè in uno degli incontri passati il Gufo aveva udito la frase ''almeno una volta nella vita ognuno di noi deve riuscire a suonare la propria musica'' e prima di lasciare al mondo la propria impronta originale, l'essenza reale della nostra anima e della nostra personalità unica e irripetibile, la mente eccelsa caricata dal troppo lavoro spesso percorre il tunnel della sofferenza interiore, si perde nei problemi della depressione oppure dovuti al precipitare nell'abisso della dipendenza da sostanze stupefacenti e da abuso di alcool, e in quel caso anche la mente eccelsa ha bisogno di incontrare nel momento in cui il tragitto è più difficile e doloroso il proprio 'angelo della Vita', che può essere un medico come nel caso del Gufo oppure un'associazione di volontariato come nel caso descritto dalla testimonianza di questa serata informativa, e di percorrere insieme 'la Via dolorosa' che spesso si trasforma in un motore del cambiamento, nella ''primavera della persona sofferente'' che ritorna alla Vita e finalmente riesce a liberare in volo la purezza dei suoi pensieri migliori, quelli che gli permettono - spesso grazie al dono meraviglioso della passione per la scrittura - di lasciare al mondo la propria impronta originale e di suonare almeno una volta la melodiosa musica, delicata e piena di speranza, della propria Vita
NOTA FINALE DEL POST - il Gufo si scusa con i lettori se ha deciso di non rendere noto il contenuto commuovente delle lettere e delle pagine di diario lette dalla madre, ma l'intimità del rapporto tra quella madre e il suo figlio sofferente ha fatto prendere al Gufo la decisione di lasciare che ognuna delle persone che hanno partecipato personalmente alla serata possa meditare a fondo nel proprio cuore sulle parole che hanno ascoltato, e soprattutto lasciare che quelle parole possano rimanere nella piena disponibilità delle due straordinarie persone che hanno scritto quelle pagine di Vita e che hanno descritto con immensa passione e intensa sofferenza le proprie emozioni interiori più profonde e i loro pensieri più angoscianti
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