Per iniziare questo post che farà scalpore, in quanto non a caso il Gufo lo scrive nel giorno della vigilia di Natale in cui "siamo tutti buoni e pieni di sentimenti di amore" (compresi gli ipocriti in servizio permanente effettivo, quelli che pubblicamente e davanti al popolo e ai giornali dispensano sorrisi e generosità a piene mani, ma poi nelle 'segrete stanze' del potere anche locale consumano feroci vendette e progettano di 'chiudere la bocca' a chi non la pensa come loro), il Gufo parte da una frase estrapolata da un articolo scritto sul "Gazzettino Veneto" da Massimo Fini il 5 settembre del 2014 e trascritto sul blog dello scrittore solitario, in cui Massimo Fini non ha esitazione a scrivere che l'odio (inteso come "odio" oppure magari come forte antipatia verso le singole persone, per i motivi più svariati e quindi anche per le vicende normali che si verificano nel lungo periodo di una vita umana) è un sentimento e un'emozione interiore della singola anima umana esattamente come l'amore, come l'amicizia, come la solidarietà, come l'egoismo, come tutto il resto dell'ampia gamma dei sentimenti e delle emozioni umane. L'odio, fino a quando non si traduce in azione concreta e reale (dove per "azione" si intende quella che produce effetti fisici e psicologici su chi lo subisce), deve essere considerata un'idea e quindi secondo Massimo Fini la democrazia, se vuole essere differente e migliore della dittatura, deve concedere libertà di circolazione delle idee comprese le più aberranti e di espressione dei sentimenti e delle emozioni umane compresi quelli meno nobili perchè se si impone per legge a un popolo e a una persona di amare e si inserisce "il divieto di odiare e provare antipatia" questa non è altro che una dittatura dello 'Stato Etico' e il mitico 'Stato Etico' non è per niente migliore dell'estremismo e del fanatismo religioso.
Provate a immaginare di avere a disposizione una tavolozza e i colori per dipingere il quadro della vostra anima, della vostra vita interiore e sociale, delle vostre libere emozioni e dei vostri pensieri; provate ad abbinare colori ed emozioni (ad esempio il rosso è l'amore, il rosa è l'amicizia, l'azzurro è la speranza, il blu è il successo economico e sociale, il nero è l'odio oppure la forte antipatia e il disprezzo verso qualcuno, il viola è l'ipocrisia e la personalità fasulla che inganna gli altri fingendo di essere virtuoso, il grigio è il pessimismo e la negatività, il verde è il dinamismo giovanile, il giallo è la tenacia e la perseveranza, il marrone è la forza fisica e la capacità di lavoro a ritmi altissimi, l'arancio è la rabbia che provate contro le ingiustizie di una determinata situazione, il colore granata è l'estro e la creatività che si esprimono grazie alla fantasia) e scoprirete che avete a disposizione anche il nero, il viola, il grigio, l'arancio. Senza questi colori la tavolozza è incompleta, senza questi colori il disegno non è irripetibile e meraviglioso, senza questi colori la personalità è malata e falsa perchè negare l'esistenza di uno o più colori che in realtà esistono e sono concreti vuol dire essere già "personalità fasulle e ipocrite già in partenza". Il Gufo, il giorno della vigilia di Natale, vi vuol suggerire: ognuno di noi è il pittore e siccome l'essere umano dispone di intelligenza e di capacità di discernimento, e non agisce per puro e semplice istinto, deve essere "l'uomo della libertà" che dispone i colori sulla tavolozza per disegnare la propria reale personalità e il mitico "abito a misura di singolo Gufo" che il Gufo desidera caldamente che ognuno di noi possa indossare. Anche il colore nero e grigio, anche l'arancio che esprime rabbia va benissimo nel quadro, devono avere il loro spazio e il giusto dosaggio che si abbina bene alla singola personalità che dipinge il quadro, perchè il singolo "uomo pittore" in quanto persona capace di intendere e di volere e dotato delle piene facoltà di ragionare e di agire può essere anche in grado di evitare che le emozioni più nefaste si possano tradurre in atti nocivi per gli altri, e in ogni caso sarà la legge dello Stato liberale e di diritto che punirà l'azione reale e concreta che si è trasformata in reato, senza punire l'idea oppure l'emozione e il sentimento. Chi se ne frega se qualcuno disprezza Massimo Fini e lo dipinge come un estremista con idee illiberali, il Gufo ne trae grandi insegnamenti quotidiani dai suoi post anche quando spesso non concorda con le idee dell'altro scrittore solitario che da anni si è costruito un suo blog il quale, a differenza del piccolo blog locale del Gufo, ha un grande successo a livello nazionale al punto che lo scrittore Massimo Fini ha scritto libri che sono stati pubblicati e distribuiti da grandi case editrici e da librerie di rilevanza nazionale; in questa idea che per molti è discutibile e forse anche assurda Massimo Fini ha scritto qualcosa che è condiviso dal Gufo e non ha la minima importanza se queste idee sono condivise solo dal Gufo e da Massimo Fini, nessuno dei due è un politico che spara slogan populisti e demagogici a caccia di facili consensi elettorali, nessuno dei due è una modella in sfilata di moda che ha l'obbligo di presentarsi bellissima ed elegante sul palcoscenico, e nessuno dei due è 'un Babbo Natale ambulante' che deve in giro per forza a dare spettacolo perchè il copione già scritto di questa società che annega nell'ipocrisia impone alle persone buonismo imperante e sorrisi a 32 denti da esibire in pubblico 365 giorni su 365, davanti a una folla che a sua volta per 365 giorni su 365 applaude, inneggia, loda e incensa i celebranti con complimenti talmente spudorati da essere immediatamente scoperti come 'fasulli' anche da chi li riceve e magari per mero opportunismo formale in quel momento dice 'grazie per i complimenti'.
Ecco perchè il Gufo conclude con un bellissimo "Buon Natale a tutti, tranne a quei pochi insopportabili e odiosi individui che nella vita mi hanno rotto sistematicamente i coglioni". Il Gufo non riesce a fare gli auguri a quel numero fortunatamente esiguo di persone perchè nella sua personalità esiste anche il colore nero, quello grigio, e in una piccola dose anche un po' di viola; ma questa è la personalità libera e solitaria del Gufo e se a qualcuno non va bene, si tolga dalle palle perchè il Gufo anche senza di loro se ne farà una ragione e sopravviverà e continuerà a dipingere, anche con la scrittura, il quadro irripetibile, unico e meraviglioso della sua vita, della sua personalità originale e della sua sofferenza depressiva che non lo lascia mai in pace
Penso che la considerazione di Massimo Fini sia assolutamente condivisibile. e pure la tua caro Gufo. Nessuno può rimuovere completamente il colore nero, grigio o viola della propria personalità. Se appare senza questi tre colori, significa che finge, che indossa una maschera.
RispondiEliminaEsiste nel Gufo la sua piccola zona nera e una "zona grigia della tristezza e del pessimismo" molto forte. Senza queste zone colorate di emozioni negative il Gufo stesso non esisterebbe
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