L'anno 2017 in arrivo porterà ai cittadini della Lombardia una ricorrenza storica, il 25° anniversario dall'inizio dell'inchiesta penale "Mani Pulite" che con grande gioia del Gufo ha spazzato via il partito peggiore che esisteva in Italia, la Democrazia Cristiana. Molti rancorosi sproloquiano ancora oggi di "inchieste politiche utilizzate per fare fuori gli avversari" e il Gufo risponde con i numeri, anche se questi rancorosi ex democristiani che pensano di essere il Verbo dei numeri se ne fregano dei numeri e dei fatti reali e politici visto che per loro esiste solamente la loro verità. PRIMO NUMERO: alla fine dell'inchiesta i processi si sono celebrati, e a partire dal primo arrestato (il funzionario socialista Mario Chiesa) si sono registrate più di 1.200 tra condanne definitive per reati penali contro la Pubblica Amministrazione e patteggiamenti con ammissione di colpa. Tra i condannati con sentenza definitiva il caso più clamoroso è quello di due ex presidenti del Consiglio (uno socialista e uno democristiano) che furono anche ex segretari nazionali dei loro partiti, oltre agli ex tesorieri nazionali dei due grandi partiti che governavano l'Italia, a dimostrazione che gli scandali non erano solamente "locali" ma avevano travolto anche la politica a livello nazionale; si registrarono anche le condanne di alcuni amministratori locali e di un ex tesoriere nazionale comunista a dimostrazione che l'inchiesta fu "trasversale" e condotta a prescindere dall'appartenenza degli imputati ai singoli partiti SECONDO NUMERO: almeno il 15 - 20% delle persone assolte oppure non condannate non si salvarono grazie al classico motivo di merito "non ha commesso il fatto" oppure "il fatto non esisteva", che sono le formule giuridiche che riconoscono la assoluta estraneità della persona all'accusa che è stata mossa nei suoi confronti, ma sono stati assolti perchè pur essendo stato scritto a sentenza che il fatto esisteva e fu commesso da loro, arrivò la salvezza della mitica prescrizione oppure furono approvate in Parlamento, successivamente all'inizio del processo e dopo la commissione del fatto, leggi nazionali più favorevoli rispetto a quelle precedenti che di fatto depenalizzavano il reato e provocavano la salvezza dell'imputato
TERZO NUMERO (E' IL PIU' IMPORTANTE DI TUTTI): sempre "dedicato agli ex democristiani rancorosi" che cianciano a vanvera di essere stati ottimi politici e ottimi amministratori ma che in realtà spesso sono stati inconcludenti "alzatori di mano" per dire sempre SI a tutto e a tutti pur di salvare la propria poltrona, il Gufo mette "nero su bianco" quella che era la vergognosa e delinquenziale situazione in cui versava la nazione Italia nel settembre 1992, dopo 40 anni di dominio della Democrazia Cristiana che fino a quel momento aveva sempre governato da sola oppure in alleanza con altri partiti la nazione. Rapporto debito pubblico / P.I.L. disastroso a quota 110%, interessi sul debito pubblico altissimi e tasso di inflazione a due cifre percentuali, milioni di persone mandate in pensione "a vita" in giovane età (molti sono andati in pensione a 40 - 50 anni di età e sono stati mantenuti dall'I.N.P.S. per oltre 30 - 40 anni a fronte di versamenti contributivi di 15 - 20 anni di lavoro) per ragioni elettorali e per raccattare consensi da singole categorie, questo fatto ha sfasciato le casse dell'I.N.P.S. scaricando il peso dei debiti sulle "future generazioni" e ha costretto i governi successivi a dure e pesanti riforme delle pensioni. La mafia spadroneggiava in Sicilia e aveva appena ucciso due ex magistrati con stragi eclatanti e utilizzo di bombe, si registrò nel settembre 1992 una drammatica svalutazione della lira italiana del 15 - 20% con uscita per qualche mese dal Sistema Monetario Europeo e con miliardi di vecchie lire di riserve valutarie "bruciati" dall'ex governatore della Banca d'Italia nel disperato tentativo di evitare la svalutazione e l'uscita della lira dal Sistema Monetario Europeo, la manovra finanziaria più pesante della storia della nazione (quella dell'ex Governo Amato che fece la patrimoniale del 6 per mille sui conti correnti prelevando a sorpresa una tassa con decreto legge notturno dai depositi dei risparmiatori, la "minimun tax" sulle partite I.V.A. che negli anni successivi cambiò nome trasformandosi nei famigerati studi di settore, l'imposta straordinaria sugli immobili introdotta nel settembre 1992 che negli anni successivi cambiò nome diventando prima la famigerata I.C.I. e adesso l'attuale pesantissima I.M.U.). I c.d.a. delle grandi aziende pubbliche e delle grandi banche erano lottizzati con diverse nomine di "galoppini di partito incompetenti" che prendevano il posto di persone esperte e competenti, e l'informazione pubblica televisiva RAI era stata a tal punto taroccata (con spartizione delle tre reti RAI "una a testa" tra Democrazia Cristiana, Partito Comunista e Partito Socialista) che un ex direttore di telegiornale, che purtroppo è ancora in carica perchè i grandi dirigenti pubblici hanno contratti a tempo indeterminato con tutte le garanzie di legge e sono difficilmente licenziabili, in diretta televisiva ebbe la sfrontatezza di dire "il mio editore di riferimento è la Democrazia Cristiana"
Questa era la situazione economica, politica, finanziaria e di bilancio nazionale, sociale che ci era stata lasciata in eredità nel 1992 dalla Democrazia Cristiana e dal Partito Socialista e in particolare dai loro governi nazionali dei 15 anni precedenti l'inizio delle inchieste "Mani Pulite" a Milano e in Lombardia. Se qualche nostalgico rimpiange la Prima Repubblica chi se ne frega, avrà per sempre il disprezzo del Gufo che come "futura generazione" è chiamato a pagare tasse altissime per finanziare gli sciagurati sperperi di denaro pubblico dei mitici anni della 'Milano da bere' e dei governi democristiani e socialisti. Il Gufo, nonostante gli eccessi e le "manie di protagonismo" inutili e dannose di qualche magistrato, nonostante osceni articoli di giornale forcaioli e il ribrezzo che prova nei confronti di un parlamentare che ha osato profanare l'aula sventolando addirittura un cappio mentre era in aula e quindi nell'esercizio delle sue funzioni, nonostante il Di Pietro che si è lasciato indurre in tentazione ed è entrato in politica con pessimi risultati (ma da ex ministro Di Pietro fu comunque migliore di molti altri che se la tiravano da grandi statisti) e facendo una fine triste e ingloriosa, ancora oggi ringrazia "Mani Pulite" perchè 1.300 inutili e strapagati personaggi, oltretutto condannati per gravi reati contro la Pubblica Amministrazione mentre ricoprivano cariche pubbliche, sono stati mandati a casa e il Gufo di quei personaggi francamente non sente la mancanza, e ancor meno sente la mancanza di quelli che hanno il coraggio di dire "fu un'inchiesta politica"
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