mercoledì 4 gennaio 2017

LA CAMUSSO DEFINISCE "PIZZINI" I VOUCHER LAVORO E VA ALL'ASSALTO DEI COMUNI CHE UTILIZZANO I VOUCHER LAVORO: E' INIZIATA "LA GUERRA DI RELIGIONE" A SINISTRA SUI REFERENDUM ABROGATIVI DELLE RIFORME DEL "JOBS ACT"

Purtroppo il vecchio Gufo  (da destra,  postazione solitaria di un blogger facente parte della tradizione della antica destra sociale rigida e conservatrice)  e  Michele Serra  (da sinistra,  uno dei giornalisti di spicco del quotidiano  "Repubblica"  e  storico elettore del Partito Democratico)  vi avevano avvisato,  avevano azzeccato il pronostico,  che in realtà era scontato,   quando ammonivano il popolo  "quella sui voucher sarà la prossima faida politica a sinistra  (Michele Serra la definiva in modo più sprezzante rispetto al Gufo e non esitava a utilizzare la definizione  "sarà la prossima guerra di religione a sinistra tra quelli che saranno definiti  'amici dei padroni'   e   quelli che definiranno i sindacati come  'persone che vivono sulla luna'")",   dove i difensori dei voucher lavoro e anche i semplici scrittori solitari e cronisti che con la loro informazione avrebbero tentato di riportare la nazione alla ragione sarebbero stati  "marchiati"  come  "servi dei padroni,  schiavisti,  amici dei banchieri"  e  altri sproloqui e amenità demagogiche facenti parte della  'sinistra dura e pura'  e dei Sessantottini  (che ormai più che  'sessantottini'  sono diventati sessantenni  e  anche settantenni).     

La faida politica  (anche definita  'guerra di religione')  che il Gufo e Michele Serra avevano pronosticato è iniziata oggi grazie alla segretaria della C.G.I.L.  Susanna Camusso  (le cui dichiarazioni sono riportate con grande evidenza sull'Eco di Bergamo)  la quale ha definito in modo sprezzante i voucher lavoro con il termine  "pizzini"  che servono a pagare qualsiasi lavoro e che sono fonte di povertà,   e non servirebbe proprio a niente far notare che la parola  "pizzini"  sulla stampa nazionale italiana è stata utilizzata in passato per descrivere vicende di mafia  e  che quindi utilizzare la stessa parola in occasione della discussione sui voucher lavoro vuol dire impostare la campagna elettorale referendaria sul  "Jobs Act"  in modo molto pesante  e  ai limiti dell'offesa verso chi la pensa diversamente.   Non contenta,  la Camusso ha stroncato la sindaca di Torino del M5S  Chiara Appendino   (e con  'critica indiretta'  anche l'ex assessore al Bilancio di Castelli Calepio Clementina Belotti)   quando spara a zero contro i Comuni che utilizzano i voucher lavoro  "in modo improprio".    Peraltro questa seconda definizione sui voucher utilizzati dalle amministrazioni comunali accusate dalla segretaria della C.G.I.L.  di abusare di questo strumento  è un'offesa gratuita al Comune di Castelli Calepio  (il Gufo dubita che la segretaria nazionale C.G.I.L.  sia a conoscenza che in Provincia di Bergamo esiste questo Comune di 10.000 abitanti  e  che nel bilancio 2015 ha introdotto lo strumento dei voucher lavoro)   il quale i voucher li ha utilizzati fino a oggi in modo corretto  e  per attività realmente  "occasionali"  come l'accompagnamento a scuola degli studenti delle scuole elementari con il servizio  "Piedibus"  e  il Gufo può testimoniare direttamente  (per conoscenza personale di alcuni dei lavoratori assunti con lo strumento dei voucher)  che alcune delle persone assunte con il voucher lavoro avevano difficoltà effettive nel trovare altre occupazioni oppure hanno  "tirato un piccolo respiro"  in quanto versavano in situazioni difficili dal punto di vista lavorativo,  personale  e  familiare;   di quello sciagurato bilancio 2015 in cui sono aumentate vertiginosamente le tasse locali,   le critiche durissime del blog del Gufo avevano risparmiato proprio la misura dei voucher lavoro  che  era stata,  secondo il Gufo,  una delle poche note positive della disastrosa  "serata della mattanza fiscale"  del 30 luglio 2015.        

Il Gufo fa l'ennesimo tentativo di riportare alla realtà questi sindacalisti fuori dalla realtà,   rimasti agli slogan comunisti del secolo scorso,   sapendo già in partenza che è una battaglia perduta contro chi da una vita è ancora talmente immerso nell'ideologia e nei pregiudizi politici da continuare a definire ancora oggi,  a 100 anni di distanza dalle predicazioni di Lenin,  gli imprenditori con il termine sprezzante  "padroni".    Esistono alcune attività  (ad esempio i piccoli  esercizi di ristorazione come i bar e le pizzerie di paesello,   la raccolta dei pomodori e degli agrumi nelle Regioni del Sud Italia  oppure  la vendemmia nelle Regioni del Nord Italia,   gli accompagnatori del  "servizio Piedibus"  nei Comuni di piccole e medie dimensioni,   gli aiuto bibliotecari)    che per loro natura e per loro stessa definizione sono  "occasionali":   gli addetti lavorano solo per alcune ore settimanali  (e quindi non a tempo pieno),   solo per alcuni giorni dell'anno spesso non consecutivi,   solamente per svolgere una mansione  "a tempo determinato"  e  spesso i datori di lavoro occasionale attingono a persone disoccupate e con gravi difficoltà di trovare un lavoro costante e continuo,   facendo venire incontro la domanda di chi chiede assunzioni con forme che non possono essere quelle delle tradizionali assunzioni  (contratti a tempo indeterminato,  contratti a tempo determinato,   contratti  "part time"  oppure contratti a tempo pieno)   e  la disperata richiesta di chi non trovando da mesi uno straccio di lavoro si vede offrire una piccola ma preziosa occasione per  "tirare il fiato"  alcuni mesi,  per avere uno stipendio che oltretutto è  "netto"  in quanto non deve essere indicato in dichiarazione dei redditi  e  quindi non fa venire a meno  (per il coniuge del  "lavoratore occasionale pagato con voucher")  la detrazioni fiscali per coniuge e familiari a carico,  gli assegni familiari,   la possibilità di percepire il bonus fiscale degli 80,00  euro mensili.   Esistono certamente abusi,  personaggi che utilizzano in modo improprio i voucher per mascherare dietro questo strumento una parte  (anche consistente)  di retribuzione pagata  "in nero":   ma gli organi ispettivi  (I.N.P.S.,   I.N.A.I.L.,   Guardia di Finanza  e  funzionari dell'Agenzia delle Entrate)  hanno proprio il compito,   con le loro indagini,   di individuare le persone che commettono questi abusi  e  di sanzionarle a norma di legge.

Lo strumento era un primo  "punto di partenza"  per fare emergere dall'evasione contributiva totale  e  dal  "lavoro 100%  in nero"  alcune attività  'a rischio evasione fiscale e contributiva',   quindi si doveva procedere in modo corretto aprendo ogni anno il tavolo delle trattative per monitorare il fenomeno  e  per aggiungere di volta in volta qualche correttivo,   alcune integrazioni dove la legge è carente oppure viene aggirata con troppa facilità.   Susanna Camusso di tutto ciò se ne frega  e  ha dato inizio alla  'guerra di religione'  con la raccolta di firme per un referendum abrogativo dei voucher lavoro  e  delle modifiche introdotte all'articolo 18 dal Governo Renzi con il  "Jobs Act"  e  a questo punto con una che definisce i voucher lavoro come  "pizzini"  il Gufo non vuole nemmeno mettersi a ragionare per inutilità conclamata della discussione con chi è ideologizzata da pregiudizi come questi.    Si andrà al referendum e la nazione Italia  (anzichè ragionare sui problemi quotidiani dei cittadini,  su come ridurre il pesantissimo macigno che è il debito pubblico italiano,   su come approvare qualche piccola riforma in materia di Sanità oppure di Scuola,  Cultura  e  Istruzione)   perderà altri tre mesi di feroce campagna elettorale referendaria a colpi di accuse reciproche  (se si parte dalla parola  "pizzini"  quando la campagna elettorale non è ancora formalmente iniziata,   possiamo facilmente immaginare quali saranno i termini utilizzati nei prossimi mesi dai duellanti)  e  persi anche questi mesi la legislatura 2013 - 2018 sarà praticamente arrivata alla fine in modo totalmente inconcludente,   un'altra legislatura sprecata perchè in nome dell'odioso slogan  "dobbiamo mandare a casa Renzi"  i  "capi popolo"  demagogici della destra  'dura e pura',  della sinistra ideologizzata  'dura e pura'  e  del M5S  (quelli che sproloquiano a vanvera da mattina a sera di dittatura dell'Unione Europea  e  che danno sempre la colpa alla Germania per i problemi politici,  economici  e  sociali che sono solo ed esclusivamente italiani)   sono riusciti a turlupinare e a sobillare il popolo  e  a far mandare al macero piccole riforme approvate dopo estenuanti mediazioni parlamentari e politiche che potevano far compiere alla nazione un piccolo passo avanti  e  introdurre qualche miglioramento.   Purtroppo viviamo tempi difficili dominati  (nella politica nazionale  e  anche nelle organizzazioni sindacali)  dalla demagogia e dagli slogan a effetto tirati fuori per ottenere facili consensi elettorali,   e troppi  "presunti leaders nazionali politici e sindacali"  se ne fregano se la nazione va a rotoli  e  il futuro delle giovani generazioni va in malora  (e le giovani generazioni infatti reagiscono cercando lavoro in altre nazioni europee più serie ed evolute dell'Italia)   perchè parlamentari,  alti dirigenti del sindacato  e  alti funzionari di banca il loro super stipendio lo incassano regolarmente tutti i mesi  e  non possono certo capire,   dalla postazione privilegiata delle loro super ville  e  dello yacht di lusso su cui passano le ferie estive,   quali sono i problemi dei lavoratori dipendenti,  degli artigiani,  dei liberi professionisti  e  dei commercianti        

NOTA A MARGINE DEL POST  -  sarebbe facile,  sarebbe come  "sparare sulla Croce Rossa sapendo di colpire il bersaglio in modo efficace",   rispondere alla segretaria del sindacato C.G.I.L.  con una considerazione politica molto banale ma reale:  vista la migrazione in grande numero di ex segretari sindacali nazionali che al termine del loro mandato nel sindacato  (e a volte dopo che avevano promesso di ritirarsi a vita privata oppure di tornare al loro precedente lavoro)  sono  "scesi in campo"  in politica  (venendo anche eletti in diversi casi in Parlamento)  il sindacato non si può chiamare fuori,  anzi è corresponsabile insieme alla politica nazionale dei partiti,   delle condizioni attuali in cui si trova la nazione Italia.   Questa non è un'opinione,  purtroppo è un dato di fatto....   

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