mercoledì 19 luglio 2017

IL GUFO DIFENDE IL ''SALVINI FURIOSO'' CHE PROPONE L'ABOLIZIONE DELLA LEGGE MANCINO E DEI REATI DI ''APOLOGIA FASCISTA''

Il teatrino nazionale della politica va avanti nella più totale miseria di argomenti,   l'ultimo è stata la rissa giornalistica tra la spiaggia  ''fascista''  scoperta da  'Repubblica'   e  la spiaggia  ''comunista''  scoperta dal  'Giornale'  in Calabria,   e  siamo quindi tornati al solito schema giulivo della solita solfa della eterna lotta ideologica tra nostalgici di estrema destra e nostalgici di estrema sinistra,   impegnati nella gara a chi mette in scena lo slogan più decrepito,  storicamente ammuffito  e demagogico  mentre  i politici ci sguazzano perchè queste vicende consentono di distrarre l'attenzione dei cittadini dai problemi reali della nazione  e  dalla pessima prova che stanno dando di sè parlamentari nazionali,  alcuni governatori regionali  e  alcuni sindaci di grandi città.     Ci sarebbero questioni più urgenti di cui dibattere  e  sulle quali informare il popolo,   ma anche grandi giornali di importanza nazionale si fanno travolgere dalla strategia di inventare  ''argomenti di distrazione delle masse''  inventata dai professionisti del teatrino della politica nazionale  e  se ne rendono in tal modo complici inconsapevoli oppure,  peggio ancora,   complici consapevoli.   

Il re dei demagoghi,   Matteo Salvini,  è il primo che  ''si è buttato a pesce''  ed è andato dal gestore della spiaggia  ''fascista''  a  farsi fotografare accanto a uno striscione molto esuberante dalla scritta  ''ma quanto sarebbe bello il mondo se ognuno di noi si facesse i cazzi suoi''  ma  dopo questa trombonata esibizionista della fotografia in primo piano ha detto finalmente qualcosa di saggio e sensato.   Il leader della Lega Nord afferma infatti che se andrà al governo intende eliminare i reati della legge Mancino  e  quelli legati all'apologia fascista,   per il concetto semplice e ovvio che nelle democrazie liberali ed europee del Ventunesimo Secolo non si può processare una persona solamente perchè esprime idee assurde.   Il pensiero del Gufo su queste vicende è assai antico,   il Gufo ritiene che la forza vera di una democrazia è quella che deve essere in grado di garantire la libera circolazione di qualsiasi idea e opinione,   anche quelle più strampalate ed estremiste  (fatta ovviamente eccezione per le vere e proprie istigazioni a compiere stragi e omicidi  e  a  devastare luoghi pubblici con atti violenti,   oppure agli inviti ad arruolarsi in organizzazioni armate e terroriste,   perchè in questi casi si tratta inequivocabilmente di reati penali),   perchè la democrazia a differenza dei regimi autoritari non processa penalmente le persone per le loro idee  e  in democrazia a un'idea assurda si risponde con la forza del buon senso,   del ragionamento,   dei discorsi sensati e logici.    La lotta politica secondo il Gufo deve sempre rimanere nelle aule della politica,   svolgersi con gli strumenti della politica  e  con gli strumenti della comunicazione,   sia quelli tradizionali che quelli più moderni,   il Gufo è da anni  ''allergico''  a  intasare le aule della Giustizia  (che sono già in grave difficoltà per la marea impressionante di arretrati da smaltire introducendo reati e processi per opinioni anche strampalate e provocatorie espresse nell'ambito della lotta politica.    Si sottovalutano gli elettori e la loro capacità di valutazione dei fatti e delle persone quando si pensa che si faranno sempre abbindolare dal primo demagogo,   in Francia e in Olanda candidati non eccezionali ma semplicemente moderati e di buon senso hanno vinto le recenti elezioni nazionali mandando a casa i candidati più estremisti perchè gli elettori li hanno giudicati più credibili degli urlatori,   e  se in Italia in politica hanno spesso successo ciarlatani e  demagoghi questo è un elemento di debolezza della nazione che sarebbe illusorio pensare di superare con l'introduzione di ulteriori divieti e reati,   i quali in una nazione che soffre di scarso senso civico sarebbero quasi fatti apposta per essere aggirati  e  non rispettati.     

Salvini non dice una sciocchezza quando esprime l'idea che in una nazione come l'Italia le idee di destra oppure di sinistra si devono combattere con altre idee migliori,   e  non nelle aule di tribunale con reati che possono essere  ''liberamente interpretati''  e  in tal modo mettere a rischio la libertà di espressione di cui hanno diritto di godere anche gli estremisti.    In fondo la vera sconfitta quotidiana per un estremista è quella di  ''toccare con mano''  che quella democrazia che lui contesta duramente  e  che magari sogna di abbattere gli consente la libertà di esprimere questa sua idea,   mentre il regime che lui sogna di instaurare non consentirebbe la medesima libertà di opinione,   ed è proprio per questo che molte persone da giovani sono estremisti  e  contestatori  e  quando maturano come età  e  come esperienza di vita scelgono idee politiche più moderate,  più liberali  e  anche più sensate.    Non è strampalato quello che propone Salvini,   semmai è decisamente strano e anomalo che nel mondo di destra che dovrebbe avere tradizioni  ''liberali''  in materia di abolizione dei reati di opinione solamente il Gufo e pochi altri,   con i loro post di oggi,   hanno messo in evidenza questa vicenda  e  hanno avuto il coraggio politico di dire che chi abolirà tutto ciò che può essere considerato  ''reato di opinione''  contribuirà al miglioramento del grado di tolleranza e di civiltà della nostra nazione    

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