In fondo è solo una frase, una delle migliaia di fanfaronate in libertà che sono uscite dalla bocca dei politici nazionali e locali e che sono pronunciate solamente per farsi belli agli occhi degli elettori. Il Gufo prende atto con pazienza che il sindaco su ''Araberara'' inizia il suo monologo del venerdì con la frase ''sono stanco di leggere cazzate'', niente di nuovo sotto il sole. E' semmai sorprendente uno che prima accusa gli scrittori del paesello di seminare zizzania nella maggioranza e di sobillare la Lega contro di lui e poche righe più avanti alla domanda della giornalista che gli chiede quali sono i suoi rapporti con Clementina Belotti risponde con stizza ''non l'ho più vista nè sentita'' e aggiunge che non ha più visto e nemmeno sentito quelli del gruppo della Lega Nord che evidentemente hanno ritenuto di dovere esprimere la loro solidarietà a Clementina, e ha aggiunto altre altre frasi pesanti della serie ''certo che facciamo la rivalsa, c'è una sentenza, poi deciderà lei cosa fare''. Siamo vicini alla scadenza della più importante variazione di bilancio che deve essere approvata in Consiglio Comunale entro il 31 luglio, la maggioranza è compatta ma per stessa ammissione del sindaco ''non ha più visto e nemmeno sentito'' la ex assessora al Bilancio e attuale capogruppo consiliare della Lega Nord, quindi il Gufo lascia immaginare ai lettori quale valore hanno queste frasi stravaganti.
In quella frase il Gufo ci trova una sola parola, che è caratteristica non solo del sindaco ma di molte persone di Castelli Calepio, e che si chiama INGRATITUDINE. Lei per due anni lo ha appoggiato in Giunta e in Consiglio Comunale, ha sopportato sproloqui e anche qualche battuta pesante, è stata zittita platealmente e in modo maleducato in aula ma non ha fatto mai venire a meno il suo sostegno politico, si è presa in carico il compito di risanare il bilancio comunale con una manovra impopolare fatta di aumenti di tasse e di tagli di spese che le ha attirato addosso fortissime critiche da parte dei social network locali, compreso il blog del Gufo, e ha fatto tutto questo senza pretendere nulla in cambio se non un minimo di rispetto che evidentemente è venuto ben presto a mancare visto che Clementina dopo solamente due anni si è dimessa da assessore perchè non ce la faceva più a sopportare il clima poco serio nel quale precipitavano molte riunioni di Giunta e di ''Lista Benini''. Nel momento del bisogno ''lui'' si defila e come Ponzio Pilato se ne lava le mani, anzi utilizza dal punto di vista politico questa vicenda per mettere in difficoltà la Lega Nord, e poi quando qualcosa va storto perchè la Lega si dimostra compatta a sostegno di Clementina mentre finisce lui in mezzo alle critiche e alle polemiche a causa delle divisioni interne a Forza Italia, definisce con arroganza ''cazzate'' le critiche liberamente scritte da chi non la pensa come lui. Nella storia di Clementina Belotti il Gufo non ci vede niente altro che una triste e deplorevole replica della sua storia personale, quella di uomo invecchiato a soli 47 anni di età perchè ha dato molto e in cambio ha ricevuto pesci in faccia anche irrispettosi e arroganti da chi dopo avere sfruttato il Gufo a un certo punto ha pensato bene di salire sul pulpito e fare la lezione morale. La triste storia di Clementina, quella di un sindaco ingrato che pensa solo a salvare la propria poltrona e non esita a utilizzare strumentalmente la vicenda dei depuratori per seminare divisioni all'interno della sezione locale della Lega Nord e quindi di trarne un vantaggio politico e personale, è stata vissuta dal Gufo prima ancora che da Clementina e pertanto il Gufo non si meraviglia affatto di questo miserabile spettacolo di arroganza politica e di ingratitudine personale, è una delle moltissime repliche di quello che purtroppo accade troppo spesso nella vita quotidiana e nella politica, ed è una causa non secondaria che ha fatto precipitare l'Italia e nel suo piccolo anche Castelli Calepio in una fase di declino economico e sociale che a tratti sembra assai pesante e quasi irreversibile
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