In questi giorni è tutto un diluvio di proclami di pura propaganda elettorale e politica sui social network, sembrano tutti esperti di questioni religiose e militari e profondi conoscitori della realtà delle dittature africane, molti urlano demagogicamente ''armiamoci e partite'' perchè quelli che il Gufo conosce di persona e da anni non prenderebbero in mano una sola arma (nemmeno una pistola) nel momento in cui si ritroveranno realmente davanti un potenziale terrorista, anzi il Gufo ritiene assai probabile che in tal caso i più ''leoni'' dei guerriglieri da tastiera se la farebbero addosso di paura scappando oppure mettendosi in ginocchio in adulazione del nemico, seguendo la tradizione opportunista e servile che da secoli è tristemente ''biglietto da visita'' di troppi italiani.
Ci siamo dimenticati del macello e delle stragi che, con la complicità decisiva di noi italiani, sono avvenute in Europa, a pochi chilometri di distanza da noi, esattamente nella Croazia appena visitata dal Gufo. La Croazia, la nazione più sfortunata dell'Europa, inizia le sue sciagure per colpa dell'Italia fascista che nel mese di ottobre 1940 ha la pessima idea, che peraltro dal punto di vista militare si rivela un fallimento, di attaccare militarmente e tentare di invadere una nazione sovrana come la Grecia che fino a quel momento non aveva manifestato alcuna intenzione aggressiva nei confronti dell'Italia. Poichè ben presto il tentativo di invasione era destinato al fallimento a causa dell'accanita resistenza dei greci, la Germania nazista intervenne a favore dell'alleato fascista per risolvere la situazione e con il pesante intervento in questa area geografica furono destabilizzate politicamente le regioni dei Balcani. L'intervento tedesco infatti non si limita a piegare la resistenza della Grecia ma anche a invadere la Jugoslavia che precipita sotto l'occupazione della Germania nazista e inizia una guerriglia di resistenza partigiana che è tra le più dure dell'intera seconda guerra mondiale, che produce una marea di stragi, che crea divisioni etniche tra i diversi popoli di quella nazione. Alla fine della seconda guerra mondiale la Jugoslavia precipita nuovamente in un nuovo dramma, quello della disastrosa dittatura del Maresciallo Jozif Tito, che si vendica in modo spietato degli italiani con un macello spaventoso nella regione dell'Istria, con il crimine delle Foibe e delle esecuzioni sommarie di italiani che vengono eliminati fisicamente e gettati nelle fosse carsiche passate tristemente alla storia, e delle migliaia di italiani che sono costretti ad abbandonare le loro terre e le loro proprietà e a tornare ''esuli in Patria'' a causa del clima di pesante insicurezza che negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale regnava nei ''territori contesi'' tra Italia e ex Jugoslavia. Il crimine di Tito è stato molto più grave in quanto per diversi anni ha proibito la pubblicazione sui libri di scuola dedicati alla Storia delle vicende delle Foibe, e diversi cittadini jugoslavi, compresi purtroppo molti croati, sono stati privati del diritto fondamentale di essere informati su queste vicende e sono quindi cresciuti senza conoscere nulla, se non per testimonianze lontane e indirette, degli avvenimenti tragici dell'Istria e dei ''territori contesi'' tra Italia e Jugoslavia.
Dopo il dramma dell'occupazione nazista e fascista e della dittatura illiberale e oppressiva di Tito, inizia il terzo dramma della Croazia che viene pesantemente coinvolta in una durissima guerra di secessione dalla ex Jugoslavia. Due nazioni civilissime e a tradizione cristiana e cattolica come la Serbia e la Croazia sono purtroppo dominate da due presidenti autoritari e guerrafondai come Slobodan Milosevic e Franjo Tudjman e da diversi dirigenti militari dei due eserciti che si rivelano ben presto crudeli carnefici, che non solo si fanno la guerra tra loro per conquistare territori appartenenti alla nazione avversaria, ma quando viene stipulata la pace tra Serbia e Croazia con spartizione dei territori i due presidenti trascinano le loro nazioni alla ''spartizione'' della Bosnia, con serbi e croati autori di vere e proprie stragi per annettere alle loro nazioni alcuni territori della Bosnia. Molti di questi dittatori e militari carnefici sono stati peraltro stati incriminati, alla fine delle guerre dei Balcani, dall'ex procuratore del Tribunale Internazionale di Den Haag per crimini di guerra contro l'Umanità.
La conclusione di queste tragedie e di queste guerre si è verificata solamente quando prima la Slovenia e poi la Croazia hanno fatto domanda di fare parte dell'Unione Europea, e con grande lungimiranza le nazioni dell'Unione Europea, anche quelle che avevano lunghi contenziosi storici e politici con la Croazia come ad esempio l'Italia, hanno deciso di accogliere queste due nazioni nell'Unione trasformandole in Stati membri. La commemorazione della strage della spiaggia di Vergarolla dell'agosto 1946, commemorazione che nel 2017 ha visto per la prima volta la partecipazione congiunta delle due delegazioni (quella italiana e quella croata) che hanno depositato due cesti di fiori di cui uno con due fasce tricolori, quelli rappresentativi della bandiera italiana e della bandiera croata, è un primo segnale inequivocabile e significativo del fatto che il popolo italiano e il popolo croato decidono di ''fare passi avanti'' per essere uniti e non più divisi da motivi politici e di rivendicazione militare di alcuni territori, e che l'Italia accetta la sovranità croata su quelle regioni che furono tragicamente contese dopo la seconda guerra mondiale. Da alcuni anni dopo l'ordine sciagurato di Tito finalmente anche nei libri di testo di storia distribuiti nelle scuole pubbliche croate si parla anche della tragedia delle Foibe, anche se con immenso dolore da parte del popolo croato. Quel popolo meraviglioso a grande tradizione cattolica porta ancora nel fisico e nell'anima i segni profondissimi delle ferite di guerre e tragedie ancora troppo recenti, è stato oppresso da dittatori e da presidenti autoritari che utilizzavano gli argomenti puri del nazionalismo in modo spregiudicato e demagogico solo per rimanere al potere, il territorio croato è pieno di casette abbandonate che portano sui muri i segnali inequivocabili di sparatorie e bombardamenti mentre lungo tutto il territorio croato è pieno di ville e di terreni appartenuti all'ex dittatore Tito, che viveva nel lusso mentre il suo popolo viveva in gran parte in condizioni economiche di vera e propria miseria e completamente privato della libertà di pensiero e di opinione.
I nostri politici si lanciano a razzo urlando ''fermiamo l'invasione'' ma hanno la memoria corta, diversi politici italiani anche di destra durante la guerra in Kosovo prendevano pubblicamente le difese del dittatore serbo Slobodan Milosevic che fu mandante di alcune delle stragi più efferate delle guerre dei Balcani. Ci siamo già dimenticati che i principali responsabili di eventi tragici che hanno destabilizzato lo scenario politico internazionale per quasi un secolo furono l'invasione della Germania nazista e dell'Italia fascista che aggredirono irresponsabilmente una nazione libera e sovrana come la Grecia e trascinarono nella guerra la regione già ''molto calda e instabile'' dei Balcani, ci siamo dimenticati che molte delle stragi più efferate di quelle guerre furono irresponsabilmente ordinate e messe in pratica da politici e militari che dicevano di voler difendere ''le radici cristiane'' dei loro popoli e che fecero molte vittime tra i bosniaci e i kosovari colpevoli di avere una religione diversa dalla loro e soprattutto colpevoli di essere ''stranieri''. Ci siamo già dimenticati con quali pregiudizi e con quali termini offensivi noi italiani abbiamo trattato con sospetto per anni popoli come i croati e i serbi, quando il Gufo ha potuto constatare con mano che i croati sono molto ospitali e ''coccolano'' i turisti italiani, perchè in questo momento la principale risorsa economica e finanziaria della Croazia è il turismo, i principali clienti dei croati sono gli italiani e il cliente nella vita economica e nella realtà dei rapporti sociali viene sempre trattato con molti riguardi. Visitare la Croazia per il Gufo ha potuto dire ''rinfrescarsi la memoria storica'', a differenza di qualche politicante spregiudicato a caccia di consensi elettorali che non solo non ha mai detto una parola e non ha mai fatto una mazza per tentare di evitare che questi popoli civilissimi e cattolici dell'Europa precipitassero nel baratro della guerra e della dittatura, ma in alcuni casi e a livello nazionale si sono addirittura pubblicamente schierati a favore del dittatore autoritario Slobodan Milosevic e soprattutto non hanno mai avuto il coraggio di dire una sola parola storica sulle pesanti responsabilità politiche della Germania nazista e dell'Italia fascista che con la loro invasione furono la fonte e l'origine di tutti i mali. E peraltro praticamente nessuno, fatta eccezione per il Gufo che si è ritrovato casualmente nella città di Pola proprio nel mese di agosto 2017, ha informato il popolo di questa importantissima commemorazione congiunta tra italiani e croati di una strage che fece numerose vittime, forse perchè suona impopolare dovere ammettere che nel caso dell'Italia e della Croazia il fatto di essere entrate entrambe a fare parte della medesima Unione Europea è stata la possibile soluzione dei problemi e dei contenziosi e non la causa di sventure, perchè questa comune appartenenza alla medesima Unione politica ed economica ha diminuito i motivi di divisione e le ha costrette a iniziare a fare i conti con le proprie responsabilità politiche e storiche delle gravi tragedie del passato
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