lunedì 14 agosto 2017

IL SOLILOQUIO DEL FERRAGOSTO DELLO SCOIATTOLINO SOLITARIO

Proviamo a immaginare,   scrivendo il solito soliloquio,   quella che può essere la vigilia di Ferragosto dello scoiattolino solitario nella tana dell'albero giovane.    La mattina si alza dal letto e apre il mobiletto,   estrae una piccola porzione della provvista  e  la integra con la solita ciotola del brodo di pollo tiepido che gli fu lasciato dai medici scoiattoli che lo avevano soccorso per mantenere le forze,   poi consumata la colazione lo scoiattolino mette in ordine la propria tana.    Le operazioni sono assai lente,    i periodi feriali sono fatti per uomini tranquilli  e  per attività riposanti  e  niente affatto frenetiche,   caratterizzate semmai dall'indole lentissima e quieta che anima tutti gli scrittori solitari.    L'attività allo scrittoio porta via qualche ora ma si svolge nella condizione di totale silenzio  e  concentrazione che favorisce la produzione  e  la stesura di un buon articolo,   il quale viene pubblicato per consentire ai pochi scoiattolini che costituiscono il suo pubblico tradizionale di dedicarsi all'arte della lettura.    Lo scoiattolino a quel punto si predispone per le ormai imminenti escursioni nella foresta,   nelle quali si accompagna con altri scoiattolini  e  si muove aiutandosi con la sua massiccia e inseparabile stampella di legno,   e  prima di prodursi nel riposo serale che conclude la giornata di festa e di riposo si congeda dal suo pubblico componendo un piccolo soliloquio descrittivo  e  introducendo il proprio corpo  e  il proprio spirito alle future attività rilassanti del periodo della festa estiva....   

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