venerdì 11 agosto 2017

L'ESTATE BOLLENTE DELLA POLITICA DI CASTELLI CALEPIO

L'Eco di Bergamo di oggi pubblica l'ennesimo articolo sulla telenovela infinita della questione delle sanzioni sui depuratori e sulla rivalsa,   e  l'articolo si chiude con una piccola imprecisione quando dice che  ''questa questione secondo qualcuno sarà la vera resa dei conti tra i due partiti di maggioranza''.   In realtà la vera resa dei conti si è già consumata,   e  la circostanza politicamente deludente e tristissima è che il destino politico e amministrativo di un paesello di oltre 10.000 abitanti è stato deciso a quasi 25 km.  di distanza da Castelli Calepio,  da due signori che non sono mai stati eletti dai cittadini di Castelli Calepio.     I due segretari provinciali dei due partiti hanno infatti chiesto un sacrificio alle due sezioni locali,   ossia quello di ingoiare bocconi amari  e  di trascinare fino alla fine la legislatura,   ma in cambio hanno servito in tavola il vitello grasso quando hanno detto che se alle prossime elezioni comunali i due partiti saranno nuovamente alleati,   e già questo fatto è molto difficile che si possa realmente concretizzare visto il clima di vero e proprio astio personale che divide da mesi gli esponenti locali dei due partiti,   servirà un altro candidato sindaco.    Benini è già a conoscenza da alcuni mesi del fatto che la sua vicenda politica qui a Castelli Calepio  ''ha una data di scadenza''  abbastanza vicina,   ossia la fine naturale della legislatura,   ed è perfettamente a conoscenza del fatto che è stato  ''venduto in cambio di un piatto di lenticchie''  da quelli che a parole si sono sempre dichiarati fedeli alla causa compresi alcuni esponenti del suo stesso partito che non hanno fatto praticamente nulla per prendere le sue difese  e  chiedere che potesse essere ricandidato per il secondo mandato consecutivo.    Il nome del probabile candidato ha già iniziato a circolare nelle segrete stanze,   ed è iniziata anche in modo più veloce del previsto la classica operazione da politicanti di  ''prendere le distanze e defilarsi'',   perchè in questi casi conviene abbandonare rapidamente la nave che imbarca acqua e rischia di affondare e saltare sul carrozzone del futuro vincitore.    Lo stillicidio delle assenze per motivi personali,   che si era già registrato nel 2016 ma che si verificava solamente nelle riunioni di Giunta comunale e con le dimissioni di due assessori,   ha subìto una improvvisa accelerazione a partire dal 2017.    Clementina Belotti è stata impallinata,   considerata  ''complice del Gufo''  che è la più grave di tutte le accuse,   ed è stata di fatto buttata fuori dalla maggioranza con la questione della rivalsa sulle sanzioni dei depuratori.    Pieremilio Pagani già da tempo era  ''dissidente''  su diverse questioni,   a  partire dal 2014 quando con il suo voto decisivo ha fatto eleggere alla presidenza della Fondazione Calepio la rappresentante del Comune di Viadanica Cinzia Romolo mandando a casa il candidato di Forza Italia.    Sia nel Consiglio Comunale del 29 giugno che in quello successivo del 31 luglio si sono registrate assenze impreviste da parte di consiglieri della maggioranza,    mentre su alcuni punti dell'ordine del giorno alcuni consiglieri di maggioranza non hanno votato a favore ma si sono astenuti.    L'assessore alle Manutenzioni Cristian Pagani viene ripetutamente e pubblicamente criticato sui social network  da  candidati della  ''Lista Benini''  e  da altri simpatizzanti della maggioranza.    Infine,  come se non bastasse tutto questo,   i rapporti tra il sindaco  e  le due esponenti del consiglio direttivo leghista sono a dir poco tempestosi  e  praticamente arrivati  ''alla frutta'',   mentre quelli di Forza Italia compresi gli ex  ''fedelissimi''  del sindaco si sono chiusi in un silenzio totale  e  quasi tombale che non promette nulla di buono.

Manca l'episodio che fa crollare tutto ma il Gufo pensa più a una strategia di  ''prendere le distanze''  lenta ma costante che aumenterà di intensità man mano ci si avvicinerà alle prossime elezioni comunali,   una strategia di logoramento che punta a  ''fare bollire l'avversario a fuoco lento''  e  a passare il famoso cerino di mano in mano sperando che qualcuno possa cadere in trappola  e  ''bruciarsi''  politicamente prima della fine della legislatura,    mentre il sindaco si fa forza del fatto che i due segretari provinciali di partito hanno chiesto alle sezioni locali di tenere duro fino alla fine per andare avanti con continue dichiarazioni provocatorie sui giornali e in Consiglio Comunale  e  con una gestione solitaria del settore dei Lavori Pubblici,   dove spesso si presenta alle riunioni di lista con decisioni prese da solo  e  mette tutti di fronte al fatto compiuto  e  alla alternativa proverbiale  ''mangiare la minestra oppure saltare fuori dalla finestra''   perchè spera di fare saltare i nervi agli alleati  e  si augura che qualcuno possa fare saltare il banco,   in modo che possa eventualmente decidere di ricandidarsi con una lista personale e facendo una campagna elettorale super demagogica contro  ''i traditori''.     Non sarà però la questione della rivalsa a fare saltare il banco,   ma sarà come sempre il bilancio a presentare il conto,   visto che a forza di spese esagerate senza alcuna programmazione  e  fuori controllo sono state  ''bruciate''  le risorse finanziare di ben due P.L. lasciate dalla precedente amministrazione comunale  e  le risorse derivanti dall'aumento delle tasse locali,   e  adesso si viaggia nuovamente sul filo del rasoio nella classica situazione di precarietà in cui è sufficiente commettere un solo errore,   come è accaduto con il bilancio consuntivo 2016 non approvato in Giunta entro la scadenza prevista dalla legge  e  dai regolamenti di contabilità,   per fare arrivare il commissario prefettizio oppure una bacchettata da parte della Corte dei Conti.    La calda estate della politica di Castelli Calepio non si è ancora conclusa,   e  il Gufo rimane prudentemente sul trespolo in attesa dello svolgimento degli eventi per descrivere i fatti e per capire se qualcuno sarà messo a bollire sulla brace delle polemiche....    


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