Correva l'anno del Signore 1931 e il potentissimo ''ras fascista di Bologna'' Leandro Arpinati, un fedelissimo di Benito Mussolini che fu nominato Sottosegretario agli Interni, non era affatto entusiasta della nomina di Achille Starace a segretario del Partito Nazionale Fascista. Siccome Arpinati anche se era un fascista della prima ora aveva una propria personalità fortissima e non era un servitore e un lacchè del regime, a tal punto che nel 1922 si permise di dire al futuro Duce che lui si rifiutava a partecipare alla Marcia su Roma perchè la considerava ''una buffonata'', quando il Duce gli rivelò l'insana idea di nominare Achille Starace come segretario del partito, Arpinati fece obiezione e disse ''ma Starace è un cretino'' e il Duce seccamente rispose ''lo so, ma è un cretino obbediente'', e del resto Arpinati non era il solo a pensarla così visto che lo stesso potentissimo Galeazzo Ciano, futuro Ministro degli Esteri e sposo della moglie di Benito Mussolini, definiva Starace ''un coglione che fa girare i coglioni''. Tuttavia, siccome ''il cretino e il coglione'' aveva la dote dell'obbedienza, fu nominato perchè come diceva Mussolini ''in una nazione di servitori io non posso fare niente altro che comandare'' e quindi il principale degli atti di comando era scegliersi come ''numero due'' il più servile di tutti i servitori. Rileggendo quel lontano episodio di 76 anni fa, il Gufo può trarre consolazione e un sospiro di sollievo, l'Italia non è cambiata più di tanto se dopo quasi tre quarti di secolo esiste ancora qualcuno che ci ha rimesso la carriera politica perchè ''non era un cretino obbediente'' e anzi era considerato ''troppo intelligente'', perchè oggi come in quei tempi lontani il problema vero non era ''LUI'' che era un dittatore, ma erano quelli che per ''quieto vivere'', per opportunismo e magari per semplice carrierismo si facevano trattare ''da cretini obbedienti''
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