Succede che a Milano è in atto un processo penale contro l'ex governatore della Lombardia, che è stato condannato con sentenza di primo grado, ma la Regione Lombardia di cui fa parte Forza Italia con alcuni assessori non si è costituita parte civile, il garantismo è una sacra virtù e prima di giudicare colpevole una persona e chiedere eventuali risarcimenti di danni si deve aspettare la eventuale sentenza definitiva di condanna. Succede invece che a Castelli Calepio, giulivo paesello di 10.000 anime a meno di 100 chilometri di distanza da Milano e quindi nel territorio della medesima Regione Lombardia governata da Forza Italia, un sindaco e quattro consiglieri di Forza Italia in data 29 giugno votano il ''via libera'' in aula di Consiglio Comunale per esercitare l'azione di rivalsa contro la ex sindaca della Lega Nord per una vicenda assai meno grave di quella nella quale fu coinvolto l'ex governatore della Regione, in quando la ex sindaca di Castelli Calepio su quella vicenda non è mai stata sottoposta a processo penale e non è mai stata riconosciuta colpevole di nulla da nessuna sentenza giudiziaria, ma viene chiamata in causa solamente come ''responsabile in solido'' del debitore principale che è l'Ente e solo per il fatto che negli anni in cui si verificava il malfunzionamento dei depuratori ricopriva la carica di ''sindaco pro tempore''. E' il solito sistema dei due pesi e delle due misure, la legge con gli amici si interpreta e nei confronti dei nemici la si applica, nulla di nuovo sotto il sole, tutto ciò accade in Italia da almeno mezzo secolo a tutti i livelli politici e amministrativi altrimenti la nazione non sarebbe ridotta nelle condizioni finanziarie e di debito pubblico devastanti in cui versa attualmente. Lo stesso Gesù Cristo duemila anni fa parlava di ''ipocrisia'' di fronte a questi atteggiamenti....
In questo paesello da tre anni alcuni esponenti e simpatizzanti di Forza Italia ex P.D.L., che magari a loro volta in passato prima avevano sostenuto il ''Patto'' e poi dal 2009 hanno sostenuto Benini, dicono che il Gufo colpevole di avere litigato con Benini e quindi di avere cambiato idea è ''una bandierina'' oppure se preferite ''una banderuola''. Il Gufo è certo che questi simpatizzanti di Forza Italia saranno i primi a giudicare con la massima severità come ''bandiere al vento'' quelli del loro partito che a Milano sostengono una posizione ben precisa mentre a Castelli Calepio fanno l'esatto contrario rispetto a quello che fanno a Milano, altrimenti se non saranno così severi e implacabili nel loro giudizio politico come lo furono contro il cambio di idea del Gufo litigioso, vuol dire che loro stessi sono dei veri e propri ''sbandieratori'' da Palio di Siena che, esattamente come il famigerato Gufo contro cui puntavano e continuano a puntare il dito, cambiano idea con grande rapidità quando fa comodo al partito
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