Le reazioni del giorno dopo sono praticamente inesistenti, la politica locale di Castelli Calepio è stata di fatto azzerata. Nel deserto amministrativo e nel vuoto politico i "funzionari / commissari" vanno avanti solitari a gestire l'ordinaria amministrazione e a tirare avanti, mentre "dietro le quinte" quelli che hanno voglia di candidarsi al prossimo giro di valzer hanno già iniziato le grandi manovre e le trattative segrete sempre più simili ai soliti mercati delle vacche e delle spartizioni delle poltrone. Da oggi ci sono tre legislature comunali distinte e distanti tra di loro: quelli che nel 2019 chiudono la loro esperienza (e pensano solo a tirare a campare e a schivare i problemi con qualche assenza tattica), quelli di buona volontà che tentano di gestire in modo decente almeno l'ordinaria amministrazione e i problemi quotidiani e "i furbetti" che hanno iniziato l'opera di defilarsi per poter ritornare "verniciati a nuovo" al prossimo giro e dire "io non c'ero", e ci si trascina avanti stancamente in attesa che qualcuno, magari solo per interesse personale e opportunismo politico, possa decidere di staccare la spina e chiudere una legislatura che non è più nelle condizioni di produrre niente di nuovo e di utile per il paesello
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