martedì 26 settembre 2017

TRE ANNI E MEZZO DOPO IL MAGGIO 2014, E' BENE INIZIARE A RICONOSCERE CHE SU ALCUNE CONSIDERAZIONI POLITICHE AVEVA RAGIONE L'EX SINDACO FLAVIO BIZZONI

Trascorsi ormai tre anni e mezzo dal suo ultimo giorno da sindaco,   che fu esattamente il 26 maggio 2014  coincidente  con il giorno della pesante sconfitta alle elezioni comunali,   è  finalmente giunto il momento di  ''fare atto di pubblica onestà''  e  riconoscere che su due punti essenziali che hanno caratterizzato questa legislatura l'ex sindaco Flavio Bizzoni aveva totalmente ragione.    ''Non contano i simboli di partito ma contano le persone''  era lo slogan elettorale  'storico'  della lista civica del  ''Patto per Castelli Calepio''  e  qui a Castelli Calepio ne abbiamo avuto la più incredibile e clamorosa delle conferme,   in un momento storico in cui praticamente esiste  ''il monocolore di destra''  Lega Nord e Forza Italia che governano insieme in Regione,   hanno la presidenza di Uniacque,   governano i Comuni più importanti della zona come Sarnico,  Chiuduno,  Grumello del Monte,  Gandosso,  Castelli Calepio  e  Telgate  (fanno eccezione al  ''monocolore''  solamente Villongo e Palazzolo sull'Oglio,   governati da liste civiche di centro sinistra che curiosamente nelle elezioni comunali più recenti hanno pesantemente strapazzato le liste di centro destra;  questa peraltro è una vicenda che dovrebbe fare riflettere a fondo i nostri politici della destra locale visto che non è stato sufficiente presentarsi in alleanza per evitare la clamorosa disfatta elettorale a Palazzolo sull'Oglio in un momento storico come quello della primavera 2017 in cui il centro sinistra in Italia ha perso le elezioni comunali praticamente in tutta Italia tranne nei paeselli limitrofi a Castelli Calepio),  eppure Castelli Calepio  ''è fermo al palo''  mentre altri Comuni governati dalla destra registrano risultati importanti.   La coalizione funziona  e  governa bene a Sarnico e a Chiuduno,   apprezzata vivamente dagli elettori,   e  il Gufo ha recentemente elencato su  ''Sei di Castelli Calepio se....''   alcuni ottimi provvedimenti approvati dalle liste di destra a Sarnico e a Telgate in materia di Scuola,  Istruzione  e  Cultura,   quindi questa è la dimostrazione che Flavio Bizzoni aveva ragione  e  che chi vota ancora il simbolo di partito spreca malamente la propria scelta,   perchè  è  ampiamente dimostrato che la differenza la fanno i cervelli e le capacità decisionali e amministrative delle singole persone di quel paesello  a  tal punto che paeselli con la medesima maggioranza politica fanno registrare risultati politici  e  amministrativi totalmente diversi se non addirittura opposti tra di loro.    Lega Nord e Forza Italia Castelli Calepio hanno avuto un'occasione incredibile nella Scuola e nella Cultura,   con tre anni in cui hanno avuto a disposizione due grandi eventi locali  (EXPO Milano 2015  e  Floating Piers 2016),   provvedimenti di legge nazionali super favorevoli come l'agevolazione fiscale  ''art bonus''  e  la marea di fondi messi a disposizione per l'edilizia scolastica  e  per la messa in sicurezza degli edifici pubblici  e  delle infrastrutture sportive,   avevano una Regione governata dal centro destra con un assessore alle Infrastrutture bergamasco  e  di Forza Italia,  un sindaco di Forza Italia  e  un'assessora alla Scuola di Forza Italia,   oltre alla delega ai Lavori Pubblici in mano a un esponente di Forza Italia che era anche capogruppo della  ''Lista Benini''  ma hanno incredibilmente sprecato  e  gettato al vento queste occasioni irripetibili favorevoli ottenendo il risultato disastroso di  ZERO EURO DI FINANZIAMENTI PUBBLICI  di Enti sovra comunali e statali a favore del Comune di Castelli Calepio.   

Il 29 giugno 2017  Flavio ha avuto pienamente ragione in materia di bilancio quando ha parlato,   in sede di approvazione della variazione al bilancio di previsione 2017,   di  ''bilancio di pura sopravvivenza''  nel quale gli Enti locali,   ormai asfissiati da una legislazione complessa  e  da continui tagli dei trasferimenti da parte dello Stato,   sono ridotti allo stremo delle forze  e  costretti a fare equilibrismi puri pur di mantenere i servizi essenziali a un livello decente,   e  come se non bastasse tutto questo si registra negli ultimi anni un consistente calo delle entrate da oneri di urbanizzazione dovuti alla grave crisi economica che ha devastato l'Italia in questi ultimi anni.   La maggioranza che quella sera parlava ancora di sogni impossibili come la variantina alla S.P. 91  e  altre amenità,   si è totalmente squagliata  ed  è stata  ''commissariata di fatto''  dal funzionaro responsabile dell'Ufficio Ragioneria che ha preso in mano la gestione contabile e amministrativa del paesello sostituendosi di fatto a una politica ormai assente  e  impegnata in risse interne che hanno praticamente distrutto la maggioranza.    La legislatura ormai è praticamente  ''alla frutta''  e  gestisce malamente l'ordinaria amministrazione,    ma non può certamente essere colui che dal 2009 al 2014 in Consiglio Comunale negava continuamente che era in atto la crisi economica  e  prendeva con estrema leggerezza gli ammonimenti dell'ex sindaco (vivendo di sogni impossibili come quello di promettere in campagna elettorale di non abbassare le tasse locali oppure di realizzare la variantina alla S.P. 91 in un momento in cui dopo il tracollo della possibilità di realizzare il centro commerciale nell'area delle ex Fonderie Quintano è praticamente impossibile reperire oltre 10 milioni di euro di risorse finanziarie proprie necessarie per la realizzazione dell'opera)    a trovare la soluzione di problemi complessi  e  molto più gravi di quelli che molti descrivono in modo giulivo  e  giocondo.     Purtroppo la ragione arriva sempre tardi,   ma si deve riconoscere che il motivo dell'immobilismo della Giunta dell'ex sindaco Flavio Bizzoni,   che fu costretta ad amministrare negli anni devastanti dal 2011 al 2013  in piena emergenza economica nazionale  e  con la coppia Monti - Fornero che operava tagli alla spesa pubblica e ai finanziamenti agli Enti locali devastanti  (in parte ereditati dal Tremonti sciagurato che nella seconda fase del 2011 ha messo in croce i Comuni con alcune norme assai restrittive e con la famigerata politica dei "tagli lineari" alla spesa pubblica),    era un motivo politicamente serio e molto grave,   indipendente dalla volontà dei singoli amministratori locali ma determinato da una situazione economica nazionale e internazionale che in quel momento era a dir poco disastrosa se non addirittura devastante,    perchè Flavio fu costretto a governare in piena emergenza sociale  e  non poteva fare niente altro se non tentare di evitare il fallimento e il collasso dei conti pubblici locali  e  il mantenimento di un livello minimo e decente dei servizi pubblici locali.    Flavio Bizzoni fu un sindaco certamente migliore di Benini,   il quale ha commesso la scelleratezza di mettere in condizione di andarsene l'assessora al Bilancio Belotti Clementina che a prezzo di dure e impopolari manovre finanziarie aveva rimesso a posto i conti pubblici nel biennio 2015 - 2016,   e  se ci troviamo in questa situazione la fonte e l'origine della crisi politica attuale è da ricercare nella mentalità di chi ha governato con le idee  ''spericolate''  del secolo scorso senza tenere conto che i tempi sono cambiati  e  che avrebbero richiesto un nuovo approccio,   un approccio più serio e uno sforzo unitario insieme ad altri Comuni limitrofi governati dal centro destra,    invece di un continuo e demagogico show solitario che fortunatamente per i cittadini di Castelli Calepio è arrivato  ''vicino ai titoli di coda'',   pronto per essere velocemente archiviato  e  dimenticato

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