L'ennesimo show demagogico del "cazzaro di Arcore" è appena iniziato e a 81 anni suonati la voglia di raccontare fanfaronate è ancora quella dei giorni migliori; se il buon giorno si vede dal mattino, anche in questa campagna elettorale si assisterà al solito trionfo delle promesse a vanvera e della frasi in libertà. In meno di una settimana sono già state pronunciate tre clamorose bestialità, che solo in una nazione come la nostra amata Italietta possono accadere cadendo al massimo nel ridicolo, ma senza alcun rischio che l'autore possa essere invitato a scendere dal palcoscenico per "palese e manifesta presa in giro degli elettori e del popolo sovrano".
La prima bestialità è quella della "fotografia a tre", il leghista Matteo Salvini annuncia trionfante che è riuscito a chiedere ai suoi due compagni di viaggio che sarà messa nel programma elettorale la proposta dell'abolizione della riforma delle pensioni Fornero. La famigerata "legge Fornero" fu varata con decreto legge il 6 dicembre 2011 e convertita in legge a velocità addirittura travolgente, in soli 16 giorni le due Camere la trasformarono in legge (a dimostrazione che anche nel sistema burocratico a bicameralismo perfetto, quando esiste la volontà politica, si viaggia alla velocità di un treno super rapido e non al ritmo lentissimo del bradipo esausto) la Camera dei Deputati infatti a larghissima maggioranza (oltre 400 deputati avevano votato a favore) aveva approvato quella legge e se si consulta l'elenco dei parlamentari che erano presenti in aula quel giorno e votarono a favore emergono proprio i nomi dei due compagni di viaggio (e di fotografia elettorale) di Salvini: Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, in quel momento storico deputati del Popolo della Libertà (non era ancora nato il partito "Fratelli d'Italia"), ahimè votarono a favore della conversione in legge di quello sciaguratissimo decreto fiscale che istituiva non solo la famigerata riforma pensioni Fornero ma introduceva anche la famigerata "stangata I.M.U." resa pesantissima dal meccanismo perverso dei moltiplicatori delle rendite catastali. Matteo Salvini in pratica affida la possibilità di abolizione della legge Fornero all'alleanza con due ex deputati che approvarono in aula la legge Fornero, e il "cazzaro di Arcore" che ha inventato la legge Fornero sorride, ancora una volta ha fregato il popolo perchè lui che quella legge l'ha votata (e lui che fu uno dei principali leaders politici nazionali a votare la fiducia al Governo Monti) riuscirà a fare dimenticare quei momenti funesti e diventerà uno dei tre "paladini" che vogliono abolire quella legge abominevole. Peraltro l'unico che potrebbe avere uno straccio di credibilità nella promessa di abolizione della riforma pensioni Fornero è proprio Salvini, che può sempre dire che la Lega Nord in aula quella riforma non l'ha mai votata e che ha addirittura tentato la via di una raccolta di firme per tentare di ottenere il "via libera" ad un referendum abrogativo di quella legge, riuscendo a raccogliere il numero minimo di firme necessarie per il referendum che purtroppo è stato però bocciato dalla Corte Costituzionale con una sentenza contro la quale i leghisti stessi hanno gridato allo scandalo.
La seconda bestialità risiede nel simbolo elettorale stesso "Forza Italia - Berlusconi presidente" che è un simbolo truffaldino. Al momento attuale, se non interverrà una sentenza della Corte Europea prima del 4 marzo, Silvio B. è infatti "non candidabile" a causa della sciagurata Legge Severino (quella contro la quale lui oggi urla e fa ricorsi giudiziari, ma che in aula fu votata da diversi deputati dell'ex Popolo della Libertà: la legge Severino fu approvata in data 17 ottobre 2012 al Senato della Repubblica con il voto favorevole di 256 senatori e poi alla Camera dei Deputati due settimane più tardi con il voto favorevole di 480 deputati, tutti i "big" dell'ex Popolo della Libertà votarono a favore oppure rilasciarono ai giornali vere e proprie "dichiarazioni sviolinate" sulla necessità di presentare "liste pulite" alle elezioni politiche del 2013) e quindi non può essere inserito in nessuna lista di candidati, e non può ricoprire cariche pubbliche elettive e quindi nemmeno essere nominato "presidente" di nulla, fatta eccezione per la presidenza di qualche squadra di calcio. Si chiede agli elettori di votare per qualcosa che è impossibile che possa avvenire e a favore di una persona che non è nemmeno fisicamente candidabile, almeno sulla base delle leggi attualmente in vigore da lui stesse volute nel non lontanissimo anno 2012 e votate nelle aule parlamentari dai deputati e dai senatori del suo stesso partito: poi il futuro è un'incognita, perchè in Italia si dice spesso (quando si vincono le elezioni) che le leggi "si applicano contro i nemici, mentre si interpretano a favore degli amici".
La terza bestialità, la migliore di tutte, è la classica comicità involontaria. Siccome il Silvio nazionale ce l'ha con i candidati del M5S da lui considerati nulla facenti, giustizialisti, addirittura "il più grave pericolo per l'Italia dalla seconda guerra mondiale a oggi", per poter dimostrare che non hanno mai lavorato e combinato nulla in vita loro prima di fare politica ha dichiarato diverse volte che "molti di loro prima di entrare in Parlamento non hanno mai presentato una dichiarazione dei redditi", e qui il Gufo non può fare niente altro che ridere alla grande, pensando che un numero non esiguo di dichiarazioni dei redditi "ufficiali" che sono presentate in Italia sono talmente fasulle e ridicole che qualche volta sarebbe meglio, per decenza, non presentarle affatto. Per ora tralasciamo il fatto che ha promesso dentiere gratis per tutti, le pensioni minime a 1.000,00 euro e ha dichiarato che in qualsiasi sperduto villaggio dell'Africa (compresi quelli più poveri) esistono i maxi schermi televisivi che mostrano l'Italia come un vero e proprio paradiso terrestre. Il nostro amico che è sceso in campo nel gennaio 1994 per fermare i comunisti e urlando contro "il teatrino della politica" ha recitato per 24 anni consecutivi da protagonista assoluto in quel teatrino contro il quale lui stesso urlava, ed è pronto a 81 anni suonati di età e nel gennaio 2018 a produrre nuovi esilaranti slogan che raccoglieranno nuovamente milioni di voti perchè in Italia, in fondo al cuore, siamo molto generosi e amanti di teatri, teatrini e teatranti
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