giovedì 1 agosto 2019

JAN VENNEGOOR OF HESSELINK, QUANDO IL NOME (DI UNA NOBILE CASATA) FA TREMARE ANCORA OGGI LE TRIBUNE DEGLI STADI DOVE HA GIOCATO

JOHANNES  "JAN"  VENNEGOOR OF HESSELINK  è un nobile,   originario di una ricca casata olandese nata da antico matrimonio tra due famiglie benestanti   (i Vennegoor  e  gli Hesselink)   e  originali al punto che il cognome della casata  "Vennegoor of Hesselink"  letteralmente significa  "Vennegoor  oppure  Hesselink"  proprio per rivelare il messaggio di due famiglie che hanno rinunciato a stabilire quale delle due era da considerare  "prevalente"  sull'altra.    Il nobile e ricco olandese,   tenendo fede alla strampalata origine della sua famiglia,   è stato da calciatore professionista il contrario delle proprie origini:   attaccante alto oltre un metro e novanta centimetri,   non ha interpretato il ruolo  "all'olandese"  con la tecnica  e  i piedi raffinati classici dei maggiori interpreti della scuola  "arancione"  ma è stato un attaccante che  "faceva a sportellate"  con i difensori avversari,    in una serie infinita di duelli a suon di colpi di testa in spettacolare elevazione  e  di gomitate.    Più grinta che classe purissima,   Jan Vennegoor of Hesselink dopo avere esordito nel Twente di Enschede  (due campionati a suon di gol realizzati,   21 gol nella stagione 1998 / 1999  e  19 gol nella stagione 1999 / 2000)   è stato uno dei due straordinari attaccanti del P.S.V.  Eindhoven degli anni dal 2001 fino al 2006:   il serbo Mateja Kezman  e  Jan dominavano la scena in Olanda  (il primo anno 22 gol segnati da Jan  e  15 gol segnati da Mateja,   il secondo anno 8 gol di Jan  e  35 gol realizzati da Mateja,   il terzo anno insieme 12 gol segnati da Jan  e  31 gol segnati da Mateja)   e  il P.S.V.  Eindhoven grazie alla sua meravigliosa coppia di attaccanti,   quello  "tecnico"  di classe  (il serbo)  e  quello che si conquistava spazi con la sua grinta  (l'olandese)   vince un campionato nel 2002 / 2003  e  poi ne vince un altro nel 2004 / 2005  quando  malgrado la partenza di Kezman è proprio Jan Vennegoor of Hesselink con i suoi 19 gol realizzati a trascinare la squadra alla vittoria in campionato.     Jan diventa un idolo osannato dalla tifoseria in Scozia,   trascorre tre anni nel Celtic di Glasgow  (in 80 partite giocate realizza 34 gol)   e  vince due dei tre campionati a cui prende parte,   oltre a una Coppa nazionale di Scozia.    Dopo due stagioni sfortunate  e  sciagurate  (una in Austria nel Rapid Vienna  e  una in Inghilterra dove retrocede in Serie  "B"  quando gioca nella modesta squadra del Hull City)   fa ritorno in Olanda nel P.S.V.  ma prima di andare in pensione  e  prendere congedo,   nell'ultima partita,   segna il gol decisivo che consente alla squadra di qualificarsi per i preliminari di Champions League.    I tifosi gli hanno dedicato una canzonetta spettacolare,   un inno solenne  e  rumoroso:   questo olandese non era un artista del calcio come tutti gli altri,   era un solitario,   non aveva colpi magici  ma  era riuscito a farsi amare dal popolo dei tifosi.    E ogni volta che ancora oggi qualcuno pronuncia il nome più lungo  e  impronunciabile della storia recente del calcio olandese,   quello che unisce le due nobili casate che avevano contratto matrimonio nei secoli precedenti  e  si erano fuse a tal punto che i loro stessi cognomi si erano confusi,    tremano le tribune del  "Philips Stadion"  di Eindhoven  e  del  "Celtic Park"  di Glasgow,    perchè entra in scena la canzoncina che ci ricorda la grandezza  (non solo nella altissima statura fisica)   del mitico Johannes  "Jan"  Vennegoor of Hesselink      

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