mercoledì 31 luglio 2019

IL TRADITORE DELLA PATRIA

La mega polemica in atto su Sandro Gozi  (italiano)  diventato membro del governo francese guidato dal premier Edouard Philippe  (francese)   dimostra solamente il grado di cialtroneria assoluta in cui versano i politicanti  "polemizzanti"  (e dispiace che uno dei  "polemizzanti"  non sia l'ultima ruota del carro nel mondo politico italiano,   ma sia addirittura l'attuale vice presidente del Consiglio che ricopre anche la carica di ministro della Repubblica italiana),    che addirittura chiedono la revoca della cittadinanza  (!!!)  nei confronti del  "traditore della Patria".     Non si è mai sentita una tale quantità di trombonate come in questa insulsa polemica,    il Gufo le elenca facendo presente che quelle dello scrittore solitario sono considerazioni del tutto ovvie,   e  quindi  "rivoluzionarie"  come lo è tutto ciò che è  "l'ovvio dei popoli".     Innanzitutto siamo in piena Unione Europea,   dove esiste la libera circolazione dei capitali  e  anche delle persone,   compresi ovviamente gli esponenti politici:   pertanto non deve destare scandalo il fatto che un politico italiano va a ricoprire un incarico nel governo francese perchè nulla vieta al governo italiano,    se ritiene che la persona da incaricare sia valida  e  qualificata,   di chiamare a sua volta a fare parte della formazione del proprio governo  un ministro olandese,   tedesco,   greco  oppure  magari lussemburghese;    anzi,  i governi dovrebbero andare a pescare proprio le persone più competenti  e  idonee a ricoprire gli incarichi a prescindere dalla nazionalità di quelle persone,   soprattutto se esse hanno la cittadinanza di un'altra nazione dell'Unione Europea.    A tal proposito il Gufo si limita a fare notare che nel Governo Renzi l'ex Ministro della Cultura Dario Franceschini in un  "giro di nomine"  di direttori dei più importanti musei italiani arrivò a nominare diversi direttori stranieri,   tra cui addirittura un direttore tedesco alla Galleria degli Uffizi di Firenze  e  un direttore britannico di origine canadese all'Accademia Brera di Milano;   anche in quel caso all'inizio molti si stracciarono le vesti  e  gridarono allo scandalo ma dopo pochi mesi era già tutto tornato alla normale  e  ordinaria amministrazione.    Per quanto riguarda l'aspetto normativo,   si fa presente che uno dei motivi fondanti dell'Unione Europea stessa è proprio quello della  "libera circolazione delle persone"   che deve consentire a un italiano di potere risiedere  e  andare a lavorare liberamente in un'altra nazione dell'Unione Europea  (magari facendo una brillante carriera  e  portando a casa la nomina a un incarico ottimamente retribuito)   allo stesso modo con il quale,   per il principio di reciprocità,    un qualsiasi cittadino dell'Unione Europea può aspirare a essere nominato a un incarico di prestigio e ben retribuito sul territorio italiano.    

In secondo luogo,   chi se ne frega se Sandro Gozi sarà una mente eccelsa oppure si rivelerà un politicante di scarse capacità:   a  giudicare il suo operato saranno innanzitutto i francesi  (in particolare il premier Philippe  e  il presidente della Repubblica Macron che in caso di inettitudine potranno licenziarlo  e  rispedirlo in Italia)   e  se la scelta sarà stata infelice  e  fallimentare,   gli autori della scelta alle prossime elezioni politiche nazionali  ed  elezioni presidenziali ne risponderanno agli elettori della loro nazione.     Risibile è la confusione dei ruoli che viene fatta quando si dice che il politicante italiano lo ha scelto Macron  (il premier è Edouard Philippe  e  i ministri li sceglie lui,   Macron interviene perchè la Francia è una Repubblica presidenziale  ma  in teoria i due ruoli tra di loro sono ben distinti)   e  assurda è l'accusa di  "conflitto di interessi"  perchè Gozi non risulta proprietario,  legale rappresentante  oppure  amministratore delegato di alcuna azienda  "strategica"  che opera nei settori di interesse nazionale,    poi che l'accusa di  "conflitto di interessi"  sia tirata in ballo dagli italiani governati per quasi dieci anni da Silvio B.  suona ancora più patetico  e  fuori luogo.    Infine,  è curioso che   a  gridare al  "tradimento della Patria"  a  cui va revocata la cittadinanza italiana sono coloro che in questo momento governano insieme al partito che fino a pochi anni fa della Patria se ne fregava altamente  e  in cui alcuni esponenti invitavano a gettare il tricolore nel cesso,     ma il veloce vice premier italiano  (che come tutti i  "vice"  si segnala per un clamoroso attaccamento alla poltrona alla quale è inchiavardato da ormai un anno senza dare il minimo segnale di cedimento)   è colui che per non precludersi l'eventuale possibilità di ricandidarsi in caso di fine ingloriosa  e  anticipata di questa legislatura si è inventato  "il mandato zero",   una vera e propria presa in giro per dire che  "il mitico limite dei due mandati consecutivi"  quando sono in gioco le poltrone non esiste più  e  può essere aggirato con spettacolari equilibrismi verbali;    del resto persino nel Consiglio Comunale degli United States of Castelli Calepio il Grande Manovratore locale ha appena solennemente detto che  "chi non cambia mai idea è un cretino".      Siamo quindi in presenza di un politicante  (il Gozi nazionale)  che va a occupare una poltrona  (questa volta all'estero  e  non in Italia,   quindi a spese dei contribuenti francesi  e  non di quelli italiani),    magari dopo estenuanti trattative di partito   e   magari dopo uno di quei  "mercati delle vacche e delle poltrone"  che in Italia risalgono addirittura al dopoguerra quando nelle nomine dell'azienda televisiva di Stato la grande maggioranza dei  "nominati"  erano piazzati sulle poltrone in base alla loro  "fede di partito"  (dal direttore generale fino all'ultimo degli uscieri  e  dei camerieri)   con un meccanismo spartitorio diventato famoso come  "manuale Cencelli",   e  in fondo il Gufo sogna che per rimettere un po'  di ordine nella nostra Patria che a livello politico è semplicemente allo sfascio possa arrivare nel nostro governo un tedesco  (oppure magari un olandese)   capace di ripristinare un minimo di decenza laddove regna il marasma assoluto,   la demagogia delle parole  e  delle promesse al vento,    e  la più totale inefficienza politica  e  programmatica.     Del resto,   uno dei partiti che urla allo scandalo e al tradimento della Patria per il Gozi che va a occupare una poltrona nel governo francese,    ha appena dato  "via libera"  con il proprio voto favorevole al Parlamento Europeo a una Commissione Europea a presidenza tedesca  e  quindi  (in via indiretta)   anche all'accordo spartitorio  e  lottizzatore  "europeo"  tra Francia,  Italia  e  Germania che prevedeva la spartizione delle poltrone con presidenza della Commissione Europea a un tedesco,   presidenza del Parlamento Europeo a un italiano  ("di sinistra"  e  addirittura esponente del Partito Democratico!!!)   e  presidenza della Banca Centrale Europea a un francese....          

 

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