Il Ministro uscente (leghista) della Pubblica Istruzione, il professor Marco Bussetti, come "fiore all'occhiello" del proprio operato dei quattordici mesi di governo Lega / M5S aveva reintrodotto con decorrenza dall'anno scolastico 2019 / 2020 l'insegnamento obbligatorio in Educazione Civica, una materia che esisteva nel secolo scorso (ad esempio, nel caso dell'ex giovane Gufo studente di scuole medie e superiori era abbinata all'insegnamento di Storia il primo anno del ciclo di studi, si trattava di un libretto agile e snello e non certamente di un papiro, e spiegava almeno i principi fondamentali della Costituzione italiana), e peraltro la reintroduzione non era avvenuta in modo inesorabile, ma "in forma sperimentale" per il primo anno, anche se con tanto di possibilità per professori e insegnanti non solo di spiegare la materia e illustrare i contenuti, ma anche di procedere a interrogazioni e verifiche e ad assegnare il voto, ossia ciò che distingue chi ha fatto lo sforzo per imparare e apprendere qualcosa e chi non ha imparato una mazza, preferendo rimanere "un asino" in materia. Peraltro non si poteva nemmeno dire che era "un provvedimento di parte": la proposta dell'ex ministro della Lega era stata approvata a larghissima maggioranza in entrambe le aule parlamentari con il voto favorevole di quasi tutti i partiti e la sola "astensione tecnica" del Partito Democratico al Senato, in un "pacchetto globale" che prevedeva non l'istituzione della vera e propria materia autonoma (e quindi separata dalle altre) denominata "Educazione Civica", ma di un "monte ore" (esattamente 33 ore) dedicate a quella materia all'interno di un "minestrone" che oltre all'insegnamento e alla spiegazione agli studenti della Costituzione italiana comprendeva anche lezioni in materia di tutela dell'ambiente e del diritto alla salute, lotta alla mafia, cittadinanza digitale e contrasto ai fenomeni di bullismo e di "cyber bullismo".
Purtroppo in Italia è sempre in agguato un burocrate, una circolare, un Ente, un ufficio burocratico, qualche "Grande Sacerdote della Scartoffia" che si diverte a bloccare le riforme, a stravolgere i testi di legge, a essere "al di sopra" del ministro e dei politici, e si tratta sempre di personaggi non eletti da nessuno, spesso occupanti della poltrona "per grazia ricevuta". Il popolo italiano quindi apprende dell'esistenza della sigla C.S.P.I. (Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione) il quale, adducendo come pretesto il ritardo di qualche giorno della pubblicazione del provvedimento dell'ex ministro sulla Gazzetta Ufficiale, ha deliberato all'unanimità "parere negativo" per la reintroduzione dell'Educazione Civica nelle scuole già dall'anno scolastico 2019 / 2020, e ha passato la vicenda "di mano in mano" direttamente nelle mani dell'attuale Ministro della Pubblica Istruzione, quello del M5S che fino a oggi è stato impegnato per quasi una settimana nella "madre di tutte le battaglie" ossia la proposta di tassare e tartassare le merendine, le bevande zuccherate e i biglietti aerei; chissà per quale ragione, probabilmente vittima di antichi pregiudizi personali verso tutto ciò che è burocrazia pura, il Gufo avrebbe fatto volentieri a meno dell'esistenza in vita C.S.P.I. e avrebbe continuato tranquillamente ad andare avanti con gli insegnanti italiani, che malgrado sono bistrattati da circolari e papiri di ogni genere sono mediamente preparati e capaci nell'insegnamento delle materie di propria competenza, e nella maggioranza dei casi lavorano anche con grande passione. Purtroppo il "ministro della tassa sulle merendine" per ragioni di pura demagogia e propaganda (ossia quella di scaricare la colpa sul predecessore dicendo che il rinvio di un anno servirà a dare tempo alle scuole di organizzarsi, e "dimenticando" per l'ennesima volta che se il predecessore non è stato efficiente, il M5S ne dovrebbe rispondere "pro quota" visto che faceva parte del medesimo governo in cui era ministro il professor Bussetti, anche con propri sottosegretari alla Pubblica Istruzione e con esponenti nelle commissioni parlamentari che dovevano occuparsi di quella vicenda) nella prima settimana del suo mandato era in altre faccende affaccendato, e a questo punto è assai improbabile che già dall'anno scolastico 2019 / 2020 possa essere insegnata nelle scuole la materia costituzionale ed "Educazione Civica". Quello che a parole doveva essere il governo della Cultura, dell'innovazione e del "bla bla bla" ha deciso che il popolo (degli studenti) può aspettare per un altro anno prima di apprendere nella sede naturale (la scuola) i principali principi costituzionali italiani e potrà continuare a trastullarsi nella beata ignoranza di questa materia (non imparando una mazza e una "cippa lippa" fino all'autunno 2020, salvo quelli che della scuola se ne fregano e decidono di studiare e di imparare da soli); nel frattempo è urgente evitare che lo studente ingrassi e possa diventare obeso, poi non fa nulla se continuerà a credere che i governi sono eletti direttamente dal popolo
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