Fino al 2015 la ex TARSU (la tassa di smaltimento rifiuti) era "un servizio a tariffa", che Servizi Comunali incassava direttamente dagli utenti e poi riversava al Comune solamente nella parte di "effettivo incasso", poi è diventata "tassa" che il Comune accerta e incassa direttamente: la conseguenza è che dal 2015 i mancati incassi della TARSU non rappresentano più "crediti di dubbia esigibilità" di Servizi Comunali, ma vanno ad ammucchiarsi (insieme a tutto il resto) nel "fondo dei crediti di dubbia esigibilità" di chi dovrebbe incassarli e non li incassa, ossia del Comune di Castelli Calepio; tutto ciò che era stato dichiarato "di dubbia esigibilità" prima del 2015 (ossia circa 260 mila euro) non lo vedi nei singoli bilanci, ma quando si fanno i bilanci consolidati e si vanno a mettere insieme i dati delle due differenti realtà (quella del Comune e quella di Servizi Comunali) balzano all'occhio degli ex assessori al Bilancio, quindi si può iniziare a mettere il primo mattoncino dicendo che alla ex montagna pregressa di "mancati incassi" prima del 2015 (che non verranno più riversati al Comune, perchè già dichiarati "di dubbia esigibilità" da Servizi Comunali) si è andata a sommare la "micro montagna" dei mancati incassi dal 2015 in poi quando l'Ente che esegue la riscossione è il Comune. Chi pensa quindi di inserire il credito verso Servizi Comunali in bilancio per l'intero importo, dovrebbe come minimo stralciare (per prudenza contabile) oppure non tenere conto di quella montagna pregressa di "crediti di dubbia esigibilità" che non sarà mai più riversata nelle casse comunali in quanto già dichiarata "inesigibile" da chi aveva il compito di accertare e riscuotere quella somma.
E' ormai accertato e di dominio pubblico che in diversi anni si sono accumulati gli arretrati I.M.U. sull'area ex Fonderie Quintano: quando il sindaco dice in aula che prima di iniziare qualsiasi trattativa sul centro commerciale e di rilasciare licenze di costruire punti vendita di grande distribuzione vanno portati a termine i lavori di bonifica del sito e soprattutto deve essere versata integralmente l'I.M.U. arretrata non incassata, dice una ovvietà perchè fino a quando continuerà ad accumularsi il mancato incasso I.M.U. (e siamo vicini alla scadenza del 16 dicembre 2019, data in cui dovrebbe essere versata la seconda rata annuale dell'imposta locale sugli immobili, altrimenti in caso di mancato incasso andrà ad accumularsi alle somme pregresse che già costituiscono un importo molto rilevante) il fondo dei crediti di dubbia esigibilità continuerà a sua volta a incrementarsi.
Il "fondo dei crediti di dubbia esigibilità" doveva essere costituito per legge già nel 2011 (e non fu una legge comunista, ma una delle tante "manovre finanziarie" del governo Berlusconi / Tremonti pressato dallo spread ormai fuori controllo e costretto a varare ben due manovre "lacrime e sangue" in piena estate per evitare il crollo finanziario della nazione) ma poi si è passati "all'italiana" di proroga in proroga e "di mano in mano", fino a quando la vicenda è finita nelle mani della ex Giunta Benini e il 30 luglio 2015 (come ha ammesso peraltro in aula anche il funzionario responsabile dell'Ufficio Ragioneria, a cui non può essere imputata e messa in collo alcuna responsabilità del passato avendo lui preso servizio a Castelli Calepio proprio nel 2015) che "dalla mattina alla sera" ha dovuto a sua volta varare una manovra economica "lacrime e sangue" perchè il Comune all'improvviso aveva scoperto di ereditare "crediti di dubbia esigibilità pregressi" di circa due milioni di euro, anche se aumentati della partita contabile dei mutui Uniacque che poi sono stati regolarmente versati e che quindi potevano anche non essere accantonati insieme a tutta l'ammucchiata di crediti ormai di fatto non più esigibili. Quella serata in aula consiliare Clementina Belotti (ex assessore al Bilancio) avrebbe dovuto parlare e relazionare ma le fu impedito di farlo dal sindaco in persona che più volte l'aveva zittita dicendo di "non reagire alle provocazioni" delle liste di minoranza che protestavano e rumoreggiavano per il fortissimo aumento delle tasse locali, provvedimento impopolare reso necessario per evitare il crollo finanziario dell'Ente. Nel momento in cui fu sistemato il passato (a suon di tasse), Clementina prima di rassegnare le dimissioni aveva avvisato i naviganti e i futuri manovratori che se non si fosse ripreso in mano il controllo della situazione sui crediti di dubbia esigibilità il casino sarebbe saltato fuori due o tre anni più tardi, ricominciando da capo con il caos e il marasma contabile e finanziario, ma quando la ex assessora al Bilancio disse ciò, l'alleanza politica tra Lega e Forza Italia era ormai arrivata "alla frutta" vittima di promesse mirabolanti, giulive e gioconde ma praticamente impossibili da mantenere; da quel momento, prima che gestire il bilancio, la preoccupazione principale della ex maggioranza della precedente legislatura (e anche di una delle due liste di minoranza ormai diventata "stampella politica" di chi era al governo) fu quella di sbattere fuori dal Consiglio Comunale l'ex assessora che diceva tutto ciò, invece che prendere atto della situazione e iniziare a trovare i rimedi necessari per evitare che la vicenda dei "crediti di dubbia esigibilità" tornasse nuovamente a diventare critica e fonte di instabilità politica e amministrativa. Prima della campagna elettorale si è fatto festa, andando avanti con le promesse e con le spese per convincere il popolo ad applaudire e a votare per riconfermare al governo i manovratori, il popolo ha votato e come al solito qualche mese dopo il voto le promesse iniziano già a naufragare, si stanno già verificando incredibili "arrampicamenti sui vetri" per trovare una scusa per dire che ancora una volta "la madre di tutte le strade" non si farà mai in questa legislatura, passerà "di mano in mano" nelle mani del prossimo sindaco perchè il problema più urgente da risolvere, ancora una volta, è quello del bilancio. L'unica variante alla ripetizione infinita di questo schema è che questa volta qualcuno in campagna elettorale aveva avvisato il popolo che il bilancio era traballante, ma il popolo se ne è fregato, e quello a cui assistiamo in questi giorni non è niente altro che l'ennesimo esempio di come si va a finire quando si preferisce continuare a promettere di vivere nel regno delle favole piuttosto che guardare in faccia alla realtà
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