Contrariamente a quelli che pensano che una partecipazione "da avversari del Partito Democratico" del M5S alle elezioni regionali dell'Emilia Romagna potrebbe favorire la vittoria della Lega e della sua candidata, il Gufo pensa e prevede che questa sarà la mossa che ha fatto pendere definitivamente la bilancia a favore della riconferma del governatore uscente. Bonaccini non avrà più "la zavorra al piede" di un alleato in evidente calo di consensi elettorali e potrà "correre da solo", mettendo sul tavolo la propria esperienza di governo e soprattutto la prospettiva (in caso di vittoria) di governare con una maggioranza coesa e non con la fatiscente e rissosa "Armata Brancaleone" che ha dato vita al peggior governo della storia della Repubblica italiana, guadagnerà in coerenza (perchè potrà trattare "da avversari" quelli che da diversi anni contestano il suo operato in Regione) senza essere costretto a vertiginosi "giri di valzer" per giustificare alleanze improvvise e improvvisate con chi fino a due mesi fa sproloquiava del "partito di Bibbiano", e avrà il vantaggio non indifferente che una partecipazione diretta alla competizione elettorale del M5S toglierà alla sua avversaria quei voti di simpatizzanti del Movimento che non avrebbero mai votato per lui, ma che erano pronti a prendere in considerazione di votare la sua avversaria della Lega. Ergo quello che sembra uno svantaggio può portare elementi (da non sottovalutare) a favore del governatore in carica, tenuto anche presente che nelle recenti elezioni regionali in Umbria l'alleanza "indigesta e indigeribile" ha fatto crollare i consensi per entrambi i partiti e per l'ammucchiata a cui hanno dato vita, perchè se esiste qualcosa a cui gli elettori italiani in questo momento attribuiscono grande valore è la chiarezza delle posizioni tra cui scegliere e non le patetiche manfrine della "non partecipazione" e degli "accordi di desistenza" mascherati da pause di riflessione del tutto inventate e strampalate
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