venerdì 1 novembre 2019

LA REGINA E IL VICERE'

La  "notte delle streghe"  di Halloween  e  la clamorosa disfatta politica del Cesare Augusto locale,   che insieme al suo  "fedelissimo"  si è sfracellato al suolo perdendo sette voti a cinque nella serata dell'elezione del presidente della Fondazione Calepio,   propone un  "nido di vespe  e  di vipere"  e  un Palazzo letteralmente in ebollizione,    con voci incontrollate  e  il  "gossip"  che collega questa vicenda al naufragio delle trattative sul centro commerciale nell'area ex Fonderie Quintano rilevando segnali ed indizi che farebbero pensare a un tentativo di esautorare  "di fatto"  il Grande Imperatore per procedere al suo progressivo indebolimento politico man mano si va avanti nella legislatura.     Tremano i muri dei Palazzi,    e  le segrete stanze sembrano quasi ritornare ai tempi gloriosi in cui tutti gli  "spifferi"  finivano nelle mani dello scrittore solitario,    tutti si precipitano a produrre in quantità industriale confidenze,   retroscena,    "spettegùless",    mormorazioni varie,   racconti strampalati  ai limiti della realtà,    ipotesi di scuola surreali,    nella speranza che il Grande Ventriloquo   (megafono di ciò che accade nel Palazzo)   possa descrivere ciò che accade senza lasciarsi prendere la mano dall'emozione di una situazione che rischia da un momento all'altro di generare un altro momento di caos  e  di marasma politico  e  amministrativo.    

Nell'altro piccolo palazzo,   quello della sezione locale leghista,   sta prendendo piede una tentazione sepolcrale,   un progetto politico sconvolgente,   ben oltre i limiti dello scandalo  e  della provocazione politica.    Nel caso in cui la crisi politica dovesse rapidamente  e  improvvisamente precipitare facendo crollare sotto le macerie l'intera struttura portante dell'Impero,   nel quale ormai volano letteralmente gli stracci alla ricerca del  "capro espiatorio"  a  cui  "gettare in collo"  la responsabilità politica della figuraccia incredibile della vicenda della Fondazione Calepio,   la Lega minaccia di fare  "scendere in campo"  direttamente la Regina,     come sfida estrema all'immobilismo dei Palazzi conservatori,   e  accanto a lei  "il Vicerè",    un candidato a sorpresa in grado di fare  "da effetto moltiplicatore"  al nome dello scandalo,    assumendo il carattere della vera e propria sfida.     La Regina che ritornerà in campo,   se ciò accadrà,    sarà solamente  "una metà dello scandalo"  perchè l'altra metà,    il nome del Vicerè con la sua vicenda politica  e  personale a dir poco strampalata,    farà cuocere e bollire gli avversari sulla brace delle polemiche a una velocità supersonica:   se tale idea andrà a concretizzarsi vuol dire che la sezione locale leghista ha scelto la linea della spada  e  non quella della mediazione,    e  che ha intenzione di mandare in scena nel paesello stremato  "la madre di tutte le battaglie"  pronta a immolarsi sul Grande Rogo della Purificazione Eterna in nome di antichi ideali  e  di quella verità drammatica che è sempre stata sepolta sotto le macerie  e  che è destinata a venire a galla,    nel momento in cui dovessero sfracellarsi disastrosamente al suolo i muri portanti della Reggia di Villa Clorinda    

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