In realtà, nessuno dei privilegi da nababbi di cui gode la Casta politica e burocratica italiana è illegale oppure irregolare; tutti sono stati creati "a norma di legge" (spesso anche a colpi di leggine e di emendamenti infilati a tradimento nella sessione di bilancio autunnale alle Camere). Non sono illegali i vitalizi, gli alloggi di lusso in centro a Roma assegnati a ministri ed ex ministri, i mega stipendi dei parlamentari e dei consiglieri di alcune Regioni, la costituzione di una marea di Enti pubblici improduttivi che non sono altro che luoghi dove si distribuiscono stipendi e poltrone a veri e propri nullafacenti; nulla di tutto ciò è illegale perchè se questi privilegi esistono, ciò è dovuto al fatto che i parlamentari (della Prima e della Seconda Repubblica) hanno votato le leggi che li rendevano operativi. Ma quando un partito (ex) "rivoluzionario" si siede in poltrona insieme a tutti gli altri e anzichè abolire questi odiosi privilegi i suoi parlamentari ne approfittano e si comportano esattamente come coloro che li hanno preceduti, ossia tenendosi ben stretta la poltrona fino all'ultimo istante e i privilegi che ne derivano, esso ha celebrato il suo "atto finale" perchè si è dimostrato esattamente uguale a tutti gli altri partiti. Non esiste altra spiegazione al clamoroso successo elettorale della Lega: siccome ormai "i partiti sono tutti uguali", il popolo vota quello che urla di più e che è più abile e spregiudicato nella propaganda e nella demagogia, perchè una volta smascherati definitivamente i "falsi rivoluzionari" che non erano niente altro che arrivisti ed opportunisti, si va alla ricerca dell'uomo forte e autoritario, che non può essere un ex vice premier e attuale ministro talmente inchiavardato alla poltrona da essere disposto a governare insieme a chiunque e a costo di qualsiasi "giro di valzer", si va a cercare quello che chiede a gran voce "i pieni poteri" e che magari si scatta il "selfie" in Piazza San Marco allagata, perchè lui è un cialtrone e un demagogo, ma gli altri sono solo opportunisti e trasformisti che non pensano a niente altro che a una poltrona da parlamentare, oppure a un piccolo / grande privilegio che deriva dallo "status" immeritatamente conquistato per avere svolto in modo pessimo, per quasi 15 mesi, l'incarico di ministro
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