Sono le tre facce della (attualità) politica italiana, le tre facce peggiori, i tre elementi che descrivono meglio di qualsiasi alternativa il declino e la crisi di una nazione. Le elezioni regionali dell'Emilia Romagna sono la sintesi perfetta della nostra Italia, dei suoi vizi e delle sue virtù, e soprattutto della voglia delle periferie di ribellarsi contro il potere chiamando a liberarle demagoghi rozzi e spregiudicati.
LA REGIONE E' UN CARROZZONE, anzi è il peggiore dei carrozzoni italiani; un luogo spesso "premio di consolazione" per politici trombati a livello nazionale oppure "rampa di lancio" in attesa di buttarsi nell'arena politica romana, è diventato un Ente burocratico dove 20 diversi carrozzoni producono 20 tipi differenti di legislazione, che spesso vanno a sovrapporsi e ad aggiungersi (non a sostituire) a quello che è già caotico, ossia il sistema legislativo e burocratico nazionale. Abbiamo una gestione "a cinque livelli" (Stato centrale, Regione, Città Metropolitana, Provincia, Comune) e ognuno di questi livelli a sua volta produce Enti, micro carrozzoni pubblici ecc...; milioni di italiani ormai "vivono in poltrona" con stipendi e indennità che derivano dalla politica. Qualcuno dovrebbe avere il coraggio e il buon senso di eliminare almeno uno di questi livelli e di spazzare via il carrozzone fatiscente e spesso corrotto, e la Regione spesso balza alle cronache nazionali per gravi scandali ed episodi di corruzione, alcuni governatori regionali sono stati condannati recentemente per reati contro la Pubblica Amministrazione e non è necessario ricordare quale è stata la causa delle elezioni anticipate in Regione Umbria, ossia l'ennesimo scandalo che ha travolto e coinvolto una Giunta Regionale.
IL "SISTEMA EMILIA ROMAGNA" E' IL PEGGIO DELLA POLITICA ITALIANA e non è l'unico: anche altre Regioni (ad esempio il Veneto, la Lombardia, le Marche, la Toscana) da quasi mezzo secolo sono governate sempre dallo stesso partito, oppure dalla stessa alleanza di partiti. Quando si creano queste dominazioni quasi secolari, la conseguenza inevitabile è la creazione di un micro sistema (che diventa nel tempo "macro sistema") di amicizie, tessere di partito, "pacche sulle spalle tra amici e parenti", piccole e grandi famiglie dove si fa carriera e si ottengono favori solo perchè si appartiene alla parte politica che domina incontrastata da una vita in Regione. Le assunzioni e le nomine dei dirigenti sono spesso clientelari e nulla hanno a che fare con la meritocrazia, e se manca una poltrona la si crea (a spese del cittadino e pagata con le tasse dei contribuenti) aumentando burocrazia, adempimenti a carico dei cittadini, un sistema fiscale asfissiante e un mondo dove nessuno si fa i cazzi propri, perchè per mantenere il controllo del carrozzone clientelare tutti pretendono (in nome del rispetto di leggi e normative assurde) di tenere monitorato fino all'ultimo centesimo ciò che fanno i cittadini. Questi sistemi diventano talmente ingessati che i loro occupanti a un certo punto vivono "fuori dal mondo e fuori dalla realtà", non hanno più la percezione della distinzione tra ciò che è "pacca sulla spalla all'amico" e ciò che è favoritismo, corruzione, gestione clientelare; e con sorpresa e orrore scoprono che quel popolo da loro spremuto per mantenere in vita privilegi da Casta Imperiale dell'antica Roma (oltre a una vita da nababbi per la dirigenza, per amici, parenti e clientele varie) si è ribellato, e va a votare i più ruvidi e rozzi demagoghi perchè non ne può più di quelli al potere che parlano di migranti e di operai vivendo in lussuose ville da milioni di euro dove festeggiano a caviale e champagne.
LA CANDIDATA LEGHISTA IN EMILIA ROMAGNA E' SALVINI, e questo non è un refuso del Gufo. Contro il sistema divenuto ormai asfissiante dell'Emilia Romagna (che riproduce la stessa situazione che esisteva in Umbria) la ricerca della salvezza e del Salvatore della Patria non può che essere direzionata verso una persona che viene dall'esterno, in questo caso da Milano. Il nuovo "Unto del Signore", non meno spregiudicato del Silvione dei tempi d'oro, raccoglie folle oceaniche perchè "parla come mangia" e perchè ha le palle per scendere a Bologna, la città di una delle più famose e dotte Università a livello italiano (e anche mondiale), per dire che lui si occupa del popolo "nudo e crudo" e non delle "èlites miliardarie", viziate e che vivono nella bambagia dei loro privilegi. La candidata leghista è conosciuta "nella periferia dell'Impero" e infatti lei e Salvini hanno iniziato una predicazione e una narrazione in cui dicono apertamente che se ne fregano delle città "dotte" (Parma, Bologna e anche Reggio Emilia) perchè puntano tutto su Piacenza, Modena, Ferrara, Forlì Cesena e magari anche Predappio; contrappongono l'Emilia Romagna che produce ai parassiti della Casta bolognese. Si vantano di avere letto solo tre o quattro libri perchè forse qualcuno delle "èlites" si indigna, ma il popolo che non ne può più delle lezioncine dei "professoroni della politica" applaude a scena aperta. Probabilmente non sarà sufficiente per vincere le elezioni in una Regione dove la ricca, superba e decadente Bologna (il cui declino riproduce a livello emiliano il declino di una nazione) domina ancora la scena, ma Piacenza si è ribellata e insieme a Ferrara vuole abbattere a cannonate l'Impero partendo dalla sua periferia.
L'Emilia Romagna ricorda al Gufo la ribellione silenziosa delle "frazioni ribelli e produttive" degli United States of Castelli Calepio che non ne possono più delle trombonate inconcludenti di una Capitale che continua a predicare ma che in concreto non fa mai una mazza, ma a Castelli Calepio manca un Salvini, un demagogo predicatore e selvaggio che possa dare al popolo la speranza di un futuro diverso e più libero, addirittura libertino; anche negli United States of Castelli Calepio la sezione locale leghista sta per annunciare il nome di una persona che trasformerà la prossima campagna elettorale nel trionfo della demagogia e degli slogan più spregiudicati, e che prima ancora che "fare spettacolo" darà scandalo. Sono i giorni in cui le periferie abbattono a cannonate la Capitale e il potere che la domina da anni, perchè una parte del popolo non ne può più di chi si chiude nel Palazzo e ha trasformato il Consiglio Regionale (in Emilia Romagna) e il Consiglio Comunale (nel nostro paesello) in un'aula sorda e grigia al servizio del potente e della sua combriccola di potere, e quindi esiste da qualche parte anche nel nostro paesello una casa dotata di un balcone dal quale il nuovo liberatore si affaccerà e inizierà in modo veloce la propria predicazione solitaria e autoritaria, che lo porterà a entrare trionfalmente nella Reggia di Villa Clorinda
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