sabato 25 aprile 2020

I TRISTI SILENZI DELLA STAMPA DI REGIME CHE PER "SPARARE A ZERO" SULLA REGIONE LOMBARDIA SI E' "DIMENTICATA" DELLA STRAGE DI PIACENZA E DELL'EMILIA ROMAGNA

Sono tre le  "Regioni martiri"  dell'emergenza sanitaria  "Corona Virus",   oltre alla Lombardia la situazione è molto grave anche in Piemonte  ed  in Emilia Romagna,   il martirio delle Province di Bergamo,  di Cremona,  di Lodi  e  di Brescia ha fatto passare incredibilmente sotto silenzio la strage che si è consumata nella Provincia di Piacenza,   che è stata inevitabilmente travolta a causa della sua vicinanza geografica alle  "Province martiri"  della Regione Lombardia.    La Regione Emilia Romagna ha agito con grande determinazione,   ha dichiarato prontamente  "zona rossa"  il Comune di Medicina per evitare che,  a causa della sua estrema vicinanza al capoluogo,   fosse travolta anche la città di Bologna;   inoltre con una raffica di deliberazioni nei mesi di marzo  e  aprile la Regione ha messo a disposizione 18 milioni di euro di crediti a tasso zero per piccole / medie imprese  e  società cooperative,   ha messo a disposizione 65 milioni di euro per riconoscimento economico aggiuntivo a favore degli operatori della Sanità alle dipendenze della Regione,   ha stanziato 27 milioni di euro per realizzare un  "hub nazionale di terapia intensiva"  sul territorio regionale,  e  poi ha stanziato milioni di euro  e  voucher di vario genere per la sanificazione e messa in sicurezza degli ambienti di lavoro,   a sostegno dei collaboratori delle associazioni e società sportive dilettantistiche,    per incentivare  e  incrementare lo  "smart working"  nella Pubblica Amministrazione Regionale  e  non lasciare nessuno escluso nelle attività di didattica  e  formazione scolastica a distanza,    è stata azzerata l'I.R.A.P.  per diversi Comuni montani della Bassa Ferrarese,   sono stati erogati contributi a favore delle aziende vinicole  e  per incentivare gli acquisti di immobili nei Comuni montani  (in modo da evitare il loro spopolamento,    sono stati finanziati i cantieri per l'incremento  e  l'elettrificazione della linea ferroviaria nella zona del Ferrarese  e  altro ancora,   che il Gufo non può elencare perchè per pubblicare tutti i provvedimenti deliberati in Regione Emilia Romagna sarebbe necessario scrivere un papiro  e  non un semplice post di un blog locale.   

Una manovra economica super espansiva che è andata a fornire finanziamenti a diversi settori  (Scuola con particolare riferimento alla didattica a distanza  e  alla formazione,  Cultura,  Agricoltura,   Sport di base,    Sanità,   Settore turistico / alberghiero)   e  che ha azzerato l'I.R.A.P.,   primo caso a livello nazionale in cui un Ente prende atto che l'anno 2020 sarà disastroso  e  che quindi in alcune zone non ha alcun senso  e  significato  "sospendere e rinviare"  le tasse,   ma si deve procedere semmai a una loro riduzione secca se non addirittura all'azzeramento;    semmai si deve sperare  e  auspicare caldamente che il buon senso dei provvedimenti della Giunta dell'Emilia Romagna possa  "contagiare"  anche le altre Regioni  e  lo stesso Governo nazionale,   e  fornire l'esempio concreto di come si deve agire per evitare che la catastrofe sanitaria possa degenerare in una catastrofe economica  e  sociale  e  distruggere tutte quelle attività  e  le associazioni di volontariato  e  sportive che costituiscono il tessuto di un territorio locale.     Eppure tutti i giornali  e  le televisioni di regime  (e anche i social network),   quelli che  "sparano a zero e a raffica"  da giorni interi e dalla mattina alla sera contro la Regione Lombardia,   preferiscono tacere  e  non spendere nemmeno una parola su quanto è accaduto in Regione Emilia Romagna:    preferiscono quindi passare  "sotto silenzio"  anche i provvedimenti coraggiosi  e  di assoluto buon senso messi rapidamente in atto da una Giunta Regionale che è stata solida,  efficiente  e  concreta nell'azione  e  nella reazione,    perchè altrimenti dovrebbero partire dalla premessa matematica ossia che per quanto riguarda i  "dati base e di tendenza"   (rapportati al numero di abitanti di ogni Regione  e  al famoso  "tasso di contagio R0"  che espone il numero di persone che rischiano di essere contagiate da ogni singolo ammalato di COVID19)   alcune zone della Regione Emilia Romagna sono messe peggio della Lombardia,    si dovrebbe ammettere che purtroppo il virus è stato  "democratico"  e  ha falcidiato in modo micidiale tutte le quattro Regioni principali del Nord Italia  (Lombardia,  Piemonte,  Emilia Romagna  e  Veneto)   e  solamente una di esse è riuscita a contenere l'entità della catastrofe,   perchè la Regione Veneto ha avuto la fortuna di un focolaio originario isolato geograficamente dalle grandi città  (il Comune di Vo'  Euganeo)   dove è stato possibile circoscrivere i casi  e  intervenire rapidamente con una serie di tamponi che hanno consentito di prendere in modo esatto le decisioni iniziali nel momento in cui la situazione precipitava con grande rapidità.    Emilia Romagna  e  Lombardia sono state travolte  e  accomunate dal medesimo destino perchè  Bergamo,   Lodi,   Cremona,   Brescia  e  Piacenza sono interconnesse tra di loro  e  molto vicine geograficamente,   con  "traffico intenso"  all'interno di questa area,   e  la Provincia di Ferrara a sua volta è stata travolta dalla estrema vicinanza geografica al focolaio della Regione Marche nella zona di Pesaro / Urbino.     Tristi e poco seri sono quei giornalisti  "tifosi"  che pur di sparare a zero contro una Regione  (la Lombardia)  governata dall'avversario politico  (la Lega)   hanno preferito tacere e non menzionare quanto stava accadendo nella Regione confinante,   come se la malattia  e  la tragedia fossero una colpa da attribuire  "in collo"  ai lombardi  "untori"  e  non a una situazione che nessuno  (nemmeno la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità)   era stato in grado di prevedere che potesse avere conseguenze  e  sviluppi così disastrosi proprio nel Nord Italia,   e  non invece una disgrazia che dovrebbe favorire un clima politico più collaborativo  e  costruttivo  e  lasciare perdere inutili divisioni  e  beghe politiche inconcludenti      

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