Ci sono quelli che, da "piccoli sceriffi", si illudono di risolvere la questione tenenedo "blindati in casa" i cittadini fino a fine aprile, e magari fino a fine maggio, alcuni di loro (che non si rendono conto di quello che dicono) vorrebbero prolungare il "tutti a casa" addirittura fino al 31 luglio, come se fosse fisicamente e materialmente possibile continuare con il "lockdown" anche oltre il mese di maggio, senza programmare una riapertura (graduale) delle attività economiche e sociali. Arriverà un giorno non lontano (probabilmente dopo l'estate) nel quale si dovranno "tirare le somme", fare un bilancio politico di ciò che è accaduto in questi mesi a livello nazionale, a livello regionale (soprattutto in Lombardia), a livello locale (soprattutto nella Provincia di Bergamo): di fronte a diverse migliaia di morti, al collasso del Servizio Sanitario Nazionale, a veri e propri disastri dal punto di vista della comunicazione ("famigerata" fu la fuga di notizie prima della firma del decreto del 8 marzo, con la Stazione Centrale ferroviaria di Milano che fu letteralmente presa d'assalto da una marea di passeggeri in fuga verso le Regioni del Sud Italia), al crollo economico e al conseguente tracollo delle entrate fiscali, al livello record che raggiungerà il debito pubblico italiano, al collasso dell'Unione Europea, alle risse indecorose tra Governo centrale e Regioni, alla confusione incredibile generata dalla sovrapposizione continua tra decreti governativi e ordinanze regionali spesso in contraddizione tra di loro, di fronte alle "dichiarazioni in libertà" di politici che a giorni alterni minimizzavano e incitavano alla riapertura generale e poi improvvisamente cambiavano idea chiedendo di "chiudere tutto", di fronte al "caso Alzano Lombardo" e alle polemiche sulla mancata costituzione della "zona rossa" nel focolaio della Provincia bergamasca, di fronte alla confusione che è regnata all'interno degli stessi esperti (dirigenti nazionali della Protezione Civile, virologi e scienziati anche di fama nazionale) i quali erano in continua contraddizione tra loro, di fronte al caos del 1° aprile sul sito internet dell'I.N.P.S. per la richiesta della indennità di 600,00 euro per titolari di partite I.V.A. e collaboratori, qualcuno "presenterà il conto" ai politici nazionali, ai politici regionali, a diversi alti dirigenti per ciò che è accaduto, e che purtroppo continuerà ad accadere nei prossimi giorni. E allora il Gufo consiglia caldamente a molti di loro di prendere seriamente in considerazione l'ipotesi della lettera di dimissioni irrevocabili da consegnare a emergenza sanitaria conclusa e la sparizione definitiva dalla scena politica, prima che la forza degli eventi (che continuano a precipitare giorno dopo giorno) non provochi comunque il loro "congedo con disonore" da parte degli "alti vertici statali", perchè è impensabile (persino in una nazione come l'Italia, di solito abituata a perdonare tutto e tutti e a fare finire le vicende più gravi "a tarallucci e vino") che una catastrofe del genere possa rimanere senza assunzioni di responsabilità da parte di qualcuno, e senza che i protagonisti più nefasti possano rimetterci la poltrona quando, anche a causa di molti errori e orrori nella gestione dell'emergenza, migliaia di persone hanno perso la vita
Nessun commento:
Posta un commento