Il Gufo probabilmente non leggerà il libro di Matteo Salvini (che è stato oggetto di scempio da parte di alcune decrepite e sciocche "mummie comuniste" che sono quei "presunti giovani" di alcuni centri sociali le cui idee, retrograde e intolleranti, ricordano più la censura dei tempi del secolo scorso in cui Mussolini ordinava ai suoi gerarchi di bruciare i giornali dell'opposizione piuttosto che la tradizione di tolleranza della sinistra italiana) esattamente per lo stesso motivo per cui non legge i libri scritti da qualsiasi altro leader politico italiano: non è il genere di libri che il Gufo preferisce e ama leggere. Detto questo, dovrebbe essere scontato e ovvio (in una nazione europea come l'Italia) che qualunque esponente politico italiano, compreso Matteo Salvini, è libero di scrivere un libro nel quale esprime le idee politiche e sociali, di farlo pubblicare, di distribuirlo alle librerie per tentare di venderlo, fatta eccezione per i casi in cui quel libro non contiene pesanti insulti, diffamazioni clamorose, volgarità e oscenità. Siccome non è questo il caso del libro di Salvini, che contiene solo le idee politiche del leader nazionale della Lega Nord, il segretario leghista aveva diritto di presentare quietamente il proprio libro, nessuno doveva rompere le palle con inutili esibizioni muscolari come "strappare le pagine del libro", e quelli ai quali il libro non piaceva oppure più semplicemente non interessava nulla dovevano fare come il Gufo, restare tranquilli a casa loro e fregarsene della presentazione del libro. Il Gufo non dovrebbe nemmeno scrivere post imbarazzanti come questo per il semplice fatto che questi episodi non dovrebbero mai accadere, eppure episodi imbarazzanti come quello di Bologna accadono spesso in Italia, e troppe volte hanno come inutili e retrogradi protagonisti quelle "giovani mummie comuniste" nullafacenti di alcuni centri sociali, e troppe volte trovano qualche politicante da strapazzo (esponente di quella becera e chiassosa minoranza del "mondo dell'estrema sinistra" che è stato ormai rottamato e mandato in pensione da Matteo Renzi e che alle prossime elezioni politiche raggiungerà a malapena il 2-3% dei consensi) a caccia dei consensi elettorali di questi "giovani dalle idee vecchie" che li giustificano, gli danno semplicemente un'amichevole pacca sulle spalle. Sarebbe sufficiente, in casi come quello del libro di Salvini, che si alzasse in piedi un leader di sinistra (uno di quelli giovani e moderni, non le fatiscenti "mummie del Partito Comunista Italiano" ancora sulla scena politica dopo quasi 50 anni di stipendi e di indennità pubbliche) che in cuor loro disprezzano questi personaggi, e ripetesse le parole che il sindaco musulmano - di origine marocchina e di famiglia sunnita - di Rotterdam ha detto in occasione degli attentati al giornale satirico francese "Charlie Hebdo", quando disse a chiare lettere che chi si opponeva in modo violento alla diffusione libera delle idee attaccando un giornale poteva prendere i suoi quattro stracci e andarsene a casa propria (il sindaco fu molto esplicito e utilizzò l'espressione nuda e cruda "andare a farsi fottere"), e dopo qualche urlata demagogica e inconcludente di qualche "giovane mummia comunista" dei centri sociali, tutto tornerebbe alla normalità rapidamente: il sindaco di Rotterdam prendendo questa posizione esplicita, netta e inequivocabile di condanna della violenza contro un giornale satirico non ha perso consensi elettorali (magari ha perso il voto di un numero esiguo di sfigati estremisti) ma è stato trionfalmente rieletto per il suo secondo mandato perchè la maggior parte degli elettori ha apprezzato, oltre al suo modo di governare, anche la chiarezza di questa coraggiosa e impopolare dichiarazione pubblica
Concordo.
RispondiEliminaConcordo.
RispondiEliminaIDEM
RispondiEliminaCon la differenza che lo leggerò
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RispondiEliminaIo non lo leggerò, come non ho mai letto un libro di un politico, la verità sta altrove. Ma strappare le pagine di un libro in segno di dissenso, o addirittura bruciarlo sulla pubblica piazza, lo considero un gesto di una violenza terribile che mi ricorda l'inquisizione, l'indice dei libri proibiti, il nazismo, il fascismo e anche, perché no, il comunismo illiberale di stampo sovietico o cinese. Quando si è capaci di violenza nei confronti di un libro, si è pronti per la violenza nei confronti degli uomini. Idioti quelli che hanno contrstato e strappato il libro di Salvini, io preferisco ignorarlo.
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