Il verdetto della partita decisiva della stagione, lo spareggio salvezza di ritorno dei play out contro il Rovato, è amaro ma purtroppo meritato: la Castellese retrocede in "Seconda Categoria", si salva la squadra bresciana che pur di qualità nettamente inferiore trova nel finale di partita risorse fisiche e tecniche inaspettate e sorprendenti, raschia il fondo del barile delle proprie modeste risorse e trova il gol decisivo con uno spettacolare tiro dal limite al 91° minuto scagliato da Davide Bruni che si infila proprio sotto l'incrocio dei pali, dopo la corta respinta dei difensori della Castellese sull'ultimo calcio d'angolo della partita. La "via Crucis" che ha condannato alla giusta retrocessione la Castellese è piena di sciaguratissimi e drammatici eventi: il pareggio in casa contro il Selvino già retrocesso, la sconfitta in casa contro la Romanese penultima in classifica e a sua volta retrocessa, il calcio di rigore sbagliato sul punteggio di parità a inizio ripresa nella partita decisiva dell'ultima giornata di campionato a Ponte Nossa (se si fosse segnato quel calcio di rigore, la Castellese si sarebbe salvata evitando i play out), la disastrosa partita di andata giocata a Rovato e chiusa con una sconfitta per due a uno, e infine l'ammucchiata indecorosa della partita di ritorno quando negli ultimi 20 minuti la Castellese ha completamente rinunciato ad attaccare e si è chiusa passivamente in difesa, subendo un assedio drammatico che si è concluso con la rete che ormai era da diversi minuti nell'aria come inevitabile conseguenza di questo incredibile assalto dei bresciani all'area della Castellese.
La partita inizia con il Rovato che ha il "match point" dopo soli 10 minuti: su un calcio di punizione dalla grande distanza non trattenuto da Paolo Carrara, l'attaccante del Rovato Michel Zgueb spreca clamorosamente la facile occasione colpendo il palo esterno dal limite dell'area piccola. La Castellese si sveglia da un inizio non esaltante e inizia ad attaccare e a produrre occasioni per passare in vantaggio, ne spreca due clamorose: la prima al 31° minuto con un gran tiro dal limite dell'area di Volpini che colpisce il palo interno e per pura sfortuna non entra in rete, dopo aver danzato pericolosamente sulla linea di porta; la seconda al 36° quando un calcio d'angolo di Marchetti attraversa tutta l'area del Rovato e Soldi spreca clamorosamente di testa arrivando in ritardo per un pelo di micio e non trovando la deviazione vincente. Dopo un inizio di secondo tempo non eccezionale, al 64° minuto la Castellese trova la fortunosa deviazione di una "mano" galeotta appena dentro l'area di rigore di un giocatore del Rovato (il Gufo non ha identificato con certezza se si trattava di Slanzi oppure di Marini) e il calcio di rigore è trasformato con freddezza da Marchetti Gabriele che spiazza il portiere del Rovato. Un minuto più tardi Baiguera (entrato nella ripresa al posto di un deludente Michel Zgueb) tutto solo davanti a Paolo Carrara spreca clamorosamente la facile occasione sparando alle stelle da ottima posizione in area di rigore, poi ha inizio l'assedio più selvaggio che il Gufo ricordi nella sua lunga storia calcistica di dirigente, con lunghissimi interminabili momenti di totali ammucchiate nell'area della Castellese. Tre punizioni dal limite consecutive al 79° minuto creano l'occasione da rete più pericolosa per il Rovato: meravigliosa è l'esecuzione di Groppelli che aggira la barriera, ma con un balzo miracoloso Paolo Carrara trova il riflesso per una eccezionale parata a mano aperta. L'assedio ormai diventa micidiale e totale, i giocatori della Castellese pensano solo a difendersi, a spazzare via la palla con disperati lanci senza senso, a perdere tempo esagerando normali infortuni di gioco, a chiudersi totalmente nella propria area dominati dalla paura di incassare il gol decisivo, e quando il pericolo sembra ormai passato, quell'ultimo micidiale tiro dal limite di Davide Bruni (descritto a inizio del post del Gufo) al 91° minuto della partita arriva come la mannaia del boia a condannare la squadra che difendeva passivamente, e a mandare in paradiso il modesto ma coraggioso Rovato. Restano due minuti di tempo e una punizione dal limite battuta da Ghidotti proprio a 93° minuto (con il portiere Paolo Carrara che si era disperatamente gettato nell'area del Rovato per cercare il miracolo di un gol all'ultimo secondo della partita), ma l'arbitro fischia un fallo in area del Rovato a favore della squadra bresciana e su quel fischio finisce la partita insieme al campionato, iniziato male e concluso nel peggiore dei modi con la retrocessione in "Seconda Categoria"
Temo che l'esito nefasto della partita non sia imputabile al Gufo, ma al Vice Gufo, o Gufetto. Erano anni, infatti, che non guardavo una partita al nostro stadio: secondo me sono stato io a portare sfiga.
RispondiEliminaPure un VICE GUFO!!!
RispondiEliminaFortuna non vi ho incrociato !