domenica 1 maggio 2016

"PRIMA CATEGORIA", FINALE DRAMMATICO DI CAMPIONATO: LA CASTELLESE INCAZZATA NERA CONTRO GLI ARBITRI

Tre indizi costituiscono una prova,  recita un proverbio,  e il terzo  (pesantissimo)  indizio di questo sciaguratissimo girone di ritorno della Castellese  (solo 13 punti conquistati,  dopo i 20 punti che alla fine del girone di andata mettevano la squadra del paesello in una tranquilla posizione di centro classifica con cinque punti di vantaggio sull'Accademia Valseriana Ponte Nossa e sei punti di vantaggio sul Valcalepio Calcio che sono stati malamente sprecati nel girone di ritorno)  è arrivato nella partita decisiva dell'ultima giornata di campionato,  quella che ha decretato la condanna a doversi giocare la salvezza nelle due decisive partite dei play out contro il Rovato.   Si tratta di tre discutibilissime espulsioni in tre partite terminate in pareggio,  decretate in modo imprudente e sciagurato dall'arbitro di ognuna di quelle partite,  proprio nel momento in cui la Castellese stava dominando la gara.   Il Gufo riporta alla luce i tre episodi contestati con la speranza che errori clamorosi come questi non si ripetano nelle due partite finali dei play out

GORLE - CASTELLESE  1 - 1  (seconda giornata del girone di ritorno):   dopo 10 minuti della ripresa sul risultato di zero a zero una protesta molto veniale,  una frase come tante  (il classico stizzito  "arbitro non ci vedi una mazza",  senza imprecazioni e bestemmie),  è stata punita nel modo più inflessibile e severo dall'arbitro di quella partita,  con l'espulsione diretta di Gianluca Marchetti,  capitano della Castellese;  in diversi anni in cui il Gufo assiste a partite di calcio C.S.I.  e  F.I.G.C.  frasi come questa sono state quasi sempre punite con una semplice ammonizione

CASTELLESE - VALCALEPIO CALCIO  1 - 1  (dodicesima giornata del girone di ritorno):  quando si era vicini al 20°  minuto del secondo tempo,  l'attaccante della Castellese Soldi è espulso per doppia ammonizione con il Valcalepio in vantaggio per uno a zero,  entrambi normali falli di gioco,   un provvedimento troppo severo,  a dir poco affrettato e imprudente dell'arbitro che ha rischiato di compromettere definitivamente una partita decisiva del finale di campionato.   Per fortuna della Castellese l'arbitro  "in vena di facili compensazioni"  fischia qualche minuto più tardi una generosa punizione per la Castellese al limite dell'area di rigore,  che lo specialista Gianluca Marchetti trasforma in rete con una esecuzione perfetta e molto precisa battendo il portiere del Valcalepio a sua volta in ritardo e molto incerto nel tentativo di parata del tiro

SARNICO - CASTELLESE  2 - 0  (tredicesima giornata del girone di ritorno):  sul risultato già deciso di due a zero per il Sarnico la Castellese viene falcidiata per l'ennesima volta da due espulsioni,  di cui la prima  (dopo meno di 15 minuti dall'inizio del secondo tempo)  per un fallaccio a metà campo di Bianchetti sicuramente non esaltante,   ma che dato il contesto di quella partita  (fino a quel momento molto corretta)  poteva essere punito con un'ammonizione.  L'arbitro da quel momento è degenerato,   ha fischiato come una vaporiera non perdonando più il minimo contatto e ha compiuto una vera strage di due espulsioni e oltre 10 ammonizioni, che potrebbero far sembrare  "la cronaca di una partita rissosa e cattiva"  quella che invece è stata una normalissima partita di calcio senza falli terrificanti

ACCADEMIA VALSERIANA - CASTELLESE  2 - 2  (ultima giornata del girone di ritorno):  la decisione di far ribattere il calcio di rigore che Cristian Pietropolli si era fatto parare da Paolo Carrara  (peraltro la Castellese era già innervosita dal fatto che la spinta in area di Mai su Stefano Pietropolli che aveva indotto l'arbitro a concedere il calcio di rigore alla squadra di Ponte Nossa non era una spinta evidentissima,  ma era semmai un semplice contatto fisico in cui ovviamente ha prevalso il gigante super stazzato della Castellese sul molto più piccolo ed esile avversario)  è  stata incredibile,  nessuno  (a parte lui)  si era accorto del  "Mai galeotto"  che era entrato in area anticipatamente rispetto all'esecuzione del rigore,  anche perchè casi come questo  (giocatori e portieri che si muovono in leggero anticipo rispetto al momento in cui avviene il tiro del calcio di rigore)  sono assai frequenti e di solito gli arbitri non prendono mai decisioni così gravi e impopolari come quella di far ripetere il calcio di rigore.   L'arbitro,  che ha ammonito Paolo Carrara per proteste nonostante un clamoroso  "faccia a faccia"  del portiere incazzato nero,  è stato molto più drastico contro il difensore della Castellese Varinelli e contro il mister Michele Ruggeri espulsi dal campo per proteste.   Molto generoso,  e infatti accolto dalla sorpresa generale di tifosi e giocatori  (compresi quelli della Castellese)  il calcio di rigore concesso a inizio ripresa a favore della Castellese,  ma in clamorosa contraddizione con il metro di giudizio applicato nel primo tempo,  nonostante alcuni evidentissimi movimenti di giocatori di entrambe le squadre  (compreso il portiere dell'Accademia Valseriana)  prima del tiro scagliato da Gianluca Marchetti,  il rigore  (parato dal portiere)  è stato ritenuto valido e non è stato fatto ribattere per la seconda volta

Il risultato di questi misfatti arbitrali è una dirigenza incazzata nera e in preda al panico e al terrore di chi si accorge  (dopo mesi trascorsi a  "ballare pericolosamente sul filo del rasoio"  della bassa classifica)  di rischiare seriamente la clamorosa retrocessione in  "Seconda Categoria"  perchè oltre agli errori di tecnici e giocatori,  purtroppo,  la situazione si è aggravata anche a causa di queste clamorose espulsioni che hanno costretto troppe volte la squadra di mister Michele Ruggeri a terminare la gara in inferiorità numerica  e  che sono state pagate pesantemente nelle partite successive a causa delle inevitabili giornate di squalifica inflitte ai giocatori espulsi.   Il Gufo si mette le mani nei capelli e lancia l'ennesimo appello agli arbitri di estrarre il cartellino rosso  (che è il principale provvedimento punitivo nelle mani degli arbitri,  e proprio per questo dovrebbe essere gestito e distribuito con assoluto buon senso e solo in casi di assoluta gravità e inevitabilità del provvedimento stesso)  solo quando è assolutamente inevitabile,  indispensabile e necessario per la gestione della partita e per non compromettere la qualità e l'autorevolezza della direzione di gara;  ma visto l'esito del precedente appello che il Gufo lanciò prima del derby di ritorno tra Castellese e Valcalepio Calcio,  il Gufo teme seriamente che la sua voce resterà inascoltata e che subiremo altre due partite di  "lacrime e sangue"  e di infinite proteste e polemiche contro gli arbitri 



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