Il coro indignato dei tromboni salottieri della sinistra nazionale, europea, internazionale e mondiale non commuove il Gufo: questa volta, illustri "soloni e tromboni" della Grande Stampa nazionale e mondiale, avete "toppato" alla grande e sbagliato bersaglio. Il direttore del "Giornale" Alessandro Sallusti, che da quando si è liberato dell'ingombrante compagna Daniela Santanchè è clamorosamente migliorato tornando a essere finalmente un giornalista vero dopo essere stato per anni un servo di regime che scriveva articoli lascivi e sviolinate indecorose a favore della sua parte politica, ha preso una decisione editoriale coraggiosa e ha distribuito il libro "Mein Kampf" scritto da Adolf Hitler all'inizio della sua carriera, un libro che fu un "mattone pesantissimo" (Adolf Hitler non era un grande scrittore ma solamente un dittatore criminale e un demagogo) e che contiene le folli idee razziste e delinquenziali che sono state il fondamento dell'ideologia del nazionalsocialismo tedesco. La degenerazione di queste idee, che sono state portate avanti non solo da Adolf Hitler ma anche da un gruppo di fedelissimi molto più fanatici e anche più sadici e criminali di lui, ha prodotto la più devastante guerra della storia dell'umanità e il crimine imperdonabile di decine di milioni di morti a causa della guerra, oltre all'orrore dei campi di sterminio nazista che il Gufo ha visitato in prima persona il 15 agosto 2014 nella sua vacanza polacca e in particolare nella tappa della vacanza che comprendeva la visita ai campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau.
La scelta di Alessandro Sallusti secondo la modesta opinione del Gufo non offende nessuno: il "Mein Kampf" purtroppo non è un'invenzione ma è un libro realmente esistito, Hitler e i criminali suoi complici purtroppo sono realmente esistiti e hanno messo in pratica le idee folli scritte su quel libro, pertanto il direttore del "Giornale" (che nell'articolo di fondo in cui presentava la propria iniziativa condannava senza alcuna giustificazione i crimini nazisti considerandoli insieme ai crimini dell'Unione Sovietica di Stalin la peggiore sciagura del secolo scorso) si è limitato a mettere a disposizione del pubblico dei lettori un documento storico, anche se si tratta ovviamente di un libro orribile. Non si riesce a comprendere la storia europea e mondiale, nelle sue pagine più drammatiche, se non si visita in prima persona un campo di sterminio nazista osservando con i propri occhi le prove inequivocabili che documentano quei crimini orribili; non si capisce una mazza della storia se non si trova l'impopolarità e il coraggio di tentare di capire per quali ragioni due popoli civilissimi (quello italiano e quello tedesco) per diversi anni decisero di appoggiare le ideologie del Fascismo e del Nazismo e di votare in massa due partiti pieni di fanatici con idee estremiste; non si capisce una mazza della storia se non si cercano di studiare e di approfondire le profonde differenze politiche, sociali, storiche e culturali tra la vicenda del Fascismo Italiano e la vicenda del Nazionalsocialismo Tedesco, che furono alleati in guerra ma anche profondamente divisi da differenze enormi non solo nella diversa personalità dei due dittatori, ma anche dei loro complici visto che è indubbio e innegabile che la ferocia degli italiani fu nettamente minore per intensità e per fanatismo di quella dei più spietati aguzzini tedeschi.
Quella di Alessandro Sallusti secondo il Gufo non è un incitamento agli estremisti fascisti e nazisti (che purtroppo esistono ancora anche in Italia, ma sono ormai in numero molto esiguo qui in Italia e anche se urlano ad alta voce e fanno casino restano sempre "quattro gatti", e anche un giornalista politicamente schierato come Sallusti non è fesso e si rende conto che non saranno i voti raccattati dai "quattro gatti estremisti di destra" a far pendere la bilancia nel ballottaggio delle elezioni comunali di una città piena di moderati come Milano a favore del candidato di destra) ma è un voler dire, in un modo magari provocatorio e molto forte, che il libro "Mein Kampf" è stato realmente scritto e che il nazismo è realmente esistito, producendo sciagure a livello mondiale e crimini di guerra, perchè purtroppo sono esistiti dei fanatici estremisti peggiori di Hitler che lo hanno aiutato e anche incitato a mettere in pratica le sue folli idee politiche. Chi vuole mettere sotto processo Sallusti solo perchè fornisce una notizia, solo perchè distribuisce un libro, scivola pericolosamente verso la deriva di "voler porre dei limiti alla libera scelta editoriale di un direttore del giornale": e la democrazia, come ha ripetuto diverse volte lo scrittore solitario di destra Massimo Fini a cui si ispira spesso il Gufo nei suoi post, deve avere il coraggio e la forza di non mettere mai sotto processo le opinioni e i pensieri espressi liberamente (nemmeno le opinioni più discutibili e i pensieri più aberranti), non deve sindacare le scelte editoriali dei giornalisti e dei direttori di giornale, non deve limitare la libertà di stampa, non deve negare l'esistenza di un fatto storico come fu la scrittura di quel libro, non deve nascondere, tacere e minimizzare il contenuto delle pagine più aberranti della storia del continente europeo; semmai la democrazia deve essere talmente viva e vivace da contrastare con la forza del ragionamento e della scrittura anche iniziative discutibili e strane come quella che ha preso il direttore del "Giornale", l'ex scribacchino di regime Alessandro Sallusti che per una volta ha avuto il coraggio di "fare il giornalista" e di documentare in un modo crudo e non elegante l'esistenza di un fatto storico dalle conseguenze gravissime come quello della scrittura del "Mein Kampf" da parte di Adolf Hitler. Pertanto il Gufo nella sua libertà di pensiero non leggerà quell'orribile "mattone" che fu "Mein Kampf" ma non si unisce affatto al "coro" di chi parla di iniziativa squallida, spregiudicata, perchè il Gufo ritiene fondamentale mettere in evidenza che una delle finalità dell'iniziativa del direttore del "Giornale", secondo l'opinione personale del Gufo, è stata quella di "far conoscere l'orrore nella speranza che chi legga quel libro e comprenda l'orrore di quelle idee non possa più cadere nella tentazione di ripetere i tragici errori del passato"
"Che ci regalino il MEIN KAMPF, passi, ma che insieme ci diano pure IL GIORNALE, questo è intollerabile"(Un ebreo italiano).
RispondiEliminaHo trovato questa deliziosa battuta sul web; non so se l'abbia pronunciata un ebreo italiano, ma certamente la battuta è efficacissima e dice molto.
Il punto, caro Gufo, non è tanto l'operazione editoriale promossa dal quotidiano (mi domando solo che bisogno ci fosse, oggi, di un simile dono), il punto è la credibilità di chi lo fa. Faceva dire Virgilio a Laoconte nell'Eneide: timeo Danaos et dona ferentes, non mi fido dei Greci neppure quando portano doni.
Parlando di Sallusti tu dici che "da quando si è liberato dell'ingombrante compagna Daniela Santanchè è clamorosamente migliorato tornando a essere finalmente un giornalista vero dopo essere stato per anni un servo di regime che scriveva articoli lascivi e sviolinate indecorose a favore della sua parte politica". No scusa, oggi non è più così? Sallusti è cambiato? E' diventato d'un tratto una grande penna dopo essere stato, per anni, un portatore d'acqua al mulino del suo padrone?
Va bene tutto, ma guarda che i miracoli li fa Gesù Cristo, non la Santanché.
Il Gufo per ovvie ragioni legge con maggiore assiduità rispetto a Massimiliano i giornali di destra. Sallusti non è mai stato e non sarà mai "un genio della penna", è stato per alcuni anni uno dei servi più imbarazzanti di Silvio B., ma il Gufo registra negli ultimi tempi alcuni sprazzi di miglioramento, e il Gufo spera sempre che prima o poi, nell'arco di una vita che è UNICA E IRRIPETIBILE, anche i servi di regime possano avere un sussulto di orgoglio professionale e personale, un recupero della dignità, un piccolo segnale di miglioramento. Lo stesso Vittorio Feltri su "Libero" da alcuni anni si è smarcato dal servilismo, è tornato quel bravo giornalista delle origini, perchè gli anni dell'anzianità anagrafica e della depressione (Vittorio Feltri, da alcuni anni, esattamente come il Gufo, soffre di depressione...) hanno probabilmente suggerito a lui che in questi anni finali della vita non conta più il potere, il Re di Denari, la carriera, ma ha estrema importanza esprimere liberamente il proprio pensiero, recuperare autonomia e indipendenza di pensiero, ritrovare la dignità a cui per troppi anni si è rinunciato in nome del Re di Denari.... Non ha importanza se Sallusti è credibile oppure no, dovrà metterci anni prima di recuperare la credibilità pubblica da lui perduta e sperperata negli anni del servilismo più lascivo e imbarazzante: ma inizia anche con l'impopolare scelta di distribuire insieme al "Giornale" un documento storico reale anche se orribile e pieno di gravissime conseguenze, il recupero di quella funzione di "fare informazione" senza la quale il giornalista diventa uno scribacchino e una patetica "macchietta". Distribuire "MEIN KAMPF" significa sbattere in faccia che meno di 100 anni fa (e 100 anni, caro Massimiliano, sono molti per una singola vita umana, ma pochissimi se si tiene in considerazione la millenaria storia dell'Europa) proprio nel continente europeo e nella civilissima Germania un dittatore fanatico circondato da alcuni collaboratori estremisti e più feroci e spietati di lui ha scritto quel libro orribile e poi ha sobillato un intero popolo trascinandolo in una guerra criminale che ha prodotto decine di milioni di morti, e devastazioni fisiche materiali e morali dalle quali ci è voluto più di mezzo secolo per riprendersi e risollevarsi. Quella che ha fatto Sallusti, nel suo modo discutibile e provocatorio, è un'operazione "cruda" di messa a disposizione del pubblico dei lettori di un documento storico, e il Gufo non se la sente di "sparare a zero" su questa scelta politicamente impopolare
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