venerdì 10 giugno 2016

IL GUFO SI INCAZZA CONTRO IL M5S E I GIORNALI DI DESTRA: ADESSO BASTA CON LA BUFFONATA DELLA RESTITUZIONE DEL BONUS DEGLI 80,00 EURO

Prima di entrare nel merito politico dell'opinione del Gufo sull'ultima buffonata demagogica sparata dai giornali più demagogici di destra,  dal blog di Grillo  e  dall'esercito di  "sapientoni e cervelloni per definizione"  che sono i grillini più fanatici che pensano di sapere tutto quando in realtà non sanno una mazza,  il Gufo deve fornire una semplice spiegazione tecnica e fiscale sul bonus degli 80,00 euro mensili percepito dal 2014 da alcuni milioni di lavoratori dipendenti,  e la spiegazione è espressa con concetti semplici in modo che qualsiasi lettore possa capire la questione in modo chiaro e inequivocabile.

CHI HA DIRITTO AL BONUS DEGLI 80,00 EURO MENSILI  sono i lavoratori dipendenti che percepiscono un reddito lordo annuale compreso tra gli 8.000,00 euro  (sotto quel limite il dipendente non paga le tasse,  perchè le detrazioni per lavoro dipendente azzerano l'IRPEF dovuta,  quindi niente tasse e niente  "bonus"  in quanto il  "bonus"  è nato come sconto fiscale sulle tasse pagate)  e il limite di 24.000,00  euro lordi.   Se il reddito lordo annuale del dipendente è compreso tra 24.000,00  euro  e  26.000,00  euro spetta un  "bonus"  in misura ridotta inferiore a 80,00 euro mensili,  oltre il limite di 26.000,00 euro il  "bonus"  non spetta.   In ogni caso,  al momento attuale,  sono esclusi dal diritto di incassare il  "bonus"  le persone diverse dai lavori dipendenti,  ossia i pensionati,  i lavoratori autonomi e i titolari di partita I.V.A.,  i quali se non incassano il bonus non possono gridare allo scandalo e all'ingiustizia,  proprio per il fatto che la legge li esclude già in partenza,  per la natura e l'origine del loro reddito,  dalla possibilità di incassare gli 80,00  euro mensili.     

Fatta la premessa,  è facile capire quando si innesca il meccanismo della restituzione del  "bonus":  la restituzione scatta quando vengono a meno le condizioni indicate qui sopra che danno diritto a percepire gli 80,00 euro mensili.   Il datore di lavoro compila la busta paga conoscendo solamente il reddito da lui pagato al dipendente,  quindi se il datore di lavoro paga al proprio dipendente uno stipendio annuale inferiore a 24.000,00  euro lordi annuali ha il dovere di pagare al dipendente l'intero importo del  "bonus".   Poi l'anno successivo quando si compila la dichiarazione dei redditi vanno a sommarsi tutti i redditi percepiti dalla singola persona,  quindi al reddito da lavoro dipendente si sommano altri redditi  (ad esempio,  gli affitti incassati su un immobile concesso in locazione oppure redditi da prestazioni occasionali e da provvigioni occasionali oppure altri tipi di redditi da indicare in dichiarazione)  e se la somma di tutti i redditi del dipendente supera il limite di 24.000,00  euro lordi annuali,  viene a meno la condizione che è alla base dell'erogazione del bonus e scatta per il dipendente che lo ha incassato l'obbligo alla restituzione.   In realtà è abbastanza semplice evitare l'inconveniente della restituzione,  è sufficiente fare una semplice comunicazione al datore di lavoro (nel momento in cui il dipendente è a conoscenza dell'esistenza di altri redditi da lui incassati che gli faranno superare il limite dei 24.000,00  euro)  per chiedergli di non erogare il  "bonus"  in busta paga mensile perchè si segnala l'esistenza di altri redditi oltre a quelli da lavoro dipendente,  e con questa semplice comunicazione da fare nel momento in cui il datore di lavoro consegna al suo dipendente il modulo delle detrazioni fiscali si sistema la questione,  e si deve prestare molta attenzione ai casi di passaggio durante l'anno da un datore di lavoro a un altro datore di lavoro,  in quanto in quel caso è necessario segnalare al nuovo datore di lavoro quale reddito si è percepito nella prima parte dell'anno presso il precedente datore di lavoro,  per fare in modo che la verifica delle condizioni che danno diritto a incassare il  "bonus"  possa essere eseguita in modo corretto dagli uffici amministrativi del nuovo datore di lavoro,  e senza dare origine a problemi.  

Purtroppo per menefreghismo,  per disinformazione,  per sciatteria,  per semplice distrazione,  per ignoranza assoluta di questa legge oppure per superficialità degli impiegati degli uffici amministrativi di alcune aziende che non fanno le domande giuste per capire se il dipendente ha diritto a percepire il  "bonus"  di 80,00  euro mensili si è arrivati all'incredibile e incresciosa situazione di diverse centinaia di migliaia di persone  "costrette"  in sede di dichiarazione dei redditi a restituire una somma che avevano percepito senza averne diritto,   e si sono create diverse situazioni antipatiche e molto problematiche.   Si tratta però del classico caso in cui i cittadini leggono la Gazzetta dello Sport e dedicano ore e giorni interi agli  "spettegùless da paesello"  senza trovare cinque minuti di tempo per informarsi su questioni semplici,  nonostante ormai su internet sono ampiamente disponibili questo tipo di informazioni anche spiegate in modo semplice da professionisti,   nonostante in diversi paeselli sono presenti sedi di sindacati e di C.A.F.  che possono fornire queste informazioni,   nonostante impiegati amministrativi come il Gufo durante l'anno ammoniscono le persone a stare attente a determinate situazioni,  tenendole sotto controllo almeno due o tre volte durante l'anno,  proprio per evitare che si possano verificare queste situazioni spiacevoli e incresciose.    Si preferisce,  da parte di partiti pieni di insulsa demagogia come il M5S e dei giornali ai quali Matteo Renzi sta sulle palle,  sparare a zero senza capire una mazza dell'aspetto tecnico e fiscale di una questione amministrativa,  senza entrare nel merito della questione  (e il Gufo dimostra che per entrare nel merito è sufficiente un post di media lunghezza di un blog locale)  urlando demagogicamente alla truffa e allo scandalo quando non esiste nessuna truffa e nessun inganno,  perchè la situazione fiscale di ogni persona è per definizione  "individuale  e  personale"  e  dipende esclusivamente da caratteristiche originali di quella singola persona  (familiari a carico,  esistenza di altri redditi oltre a quelli da lavoro dipendente,  presenza di spese e oneri fiscalmente deducibili che abbattono il reddito lordo annuale e quindi le tasse da pagare)  e proprio perchè le situazioni sono individuali e variabili da persona a persona i discorsi generalizzati e di massa sono spesso demagogici,  inconcludenti,  assurdi e privi di senso,   fatti solamente per ragioni di spregiudicata propaganda politica ed elettorale  e  con totale irresponsabilità,   perchè questi inutili allarmismi creano panico e confusione in questioni che possono essere gestite e risolte con normale buon senso e informandosi in prima persona grazie alle possibilità fornite da internet oppure mediante consulenti,  sindacati  e  C.A.F. 

Questa è la spiegazione tecnica,  in realtà assai semplice,  della questione che ha occupato in modo demagogico e con molta disinformazione ampi spazi sui mass media locali e nazionali,  sui social network  e  nelle discussioni quotidiane  (a volte molto accanite)  tra semplici cittadini,  e adesso che il Gufo ha fatto chiarezza,  si augura che almeno qui a Castelli Calepio si possa desistere dalla tentazione di fare demagogia con delle buffonate,  visto che in tal caso la semplice visualizzazione di questo post sarebbe sufficiente a smentire all'istante i tentativi di fare assurda propaganda politica sulla pelle dei lavoratori dipendenti    

5 commenti:

  1. Dissento Gufo : l'aspetto tecnico di dichiarazione redditi chiaramente ricade nella responsabilità di ciascun contribuente che dovrebbe comunicare al proprio datore di lavoro redditi aggiuntivi per eventuale cumulo, ma l'aspetto politico di aver introdotto questo tipo di rimborso fa acqua da tutte le parti.
    Dipendenti si pensionati no....
    Per "rendere" questi 8o euro sono stati fatti tagli ai trasferimenti locali ( l'ennesimo taglio ai comuni!! ) con conseguente minori entrate per i servizi ai cittadini.
    Si è introdotto un sistema di calcolo che ha creato confusione tanto quanto l'introduzione della TASI
    Ora le "grandi" menti economiche del governo non erano in grado di legiferare un metodo più semplice che non creasse il solito caos " all'italiana" ?
    Fatte le dovute proiezioni non era più semplice diminuire sui vari scaglioni ( e questa sarebbe stata giustizia sociale )la trattenuta IRPEF in busta paga ?
    Il risultato di tutto questo è il medesimo dell'introduzione TASI : commercialisti intasati e contribuenti nervosi
    Gufo, il governo Renzi ti ha aumentato il lavoro !!!

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  2. Un conto, Clementina, è discutere sull'opportunità, il significato e la sostenibilità della legge che ha introdotto gli "80 euro", un altro è stracciari le vesti, facendo della penosa demagogia, perché qualcuno - giustamente - li deve restituire. Il Gufo parlava di quello.

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