sabato 9 luglio 2016

IL GUFO DESCRIVE LA SUA SERATA ALLA FESTA DEL PARTITO DEMOCRATICO DI CASTELLI CALEPIO

Come aveva promesso nei giorni scorsi,  il Gufo,  con un blitz solitario a sorpresa,  si è presentato alla Festa dell'Unità organizzata sul piazzale mercato di Tagliuno dal Circolo  "Franco Gazzola"  di Castelli Calepio del Partito Democratico.   La cena del Gufo è stata molto semplice,  un piatto di lasagne alla bolognese,  una porzione di patatine fritte,  il pane e una bottiglietta di acqua naturale;   il pranzo è stato tranquillo,  il prezzo della cena è stato quello  "tradizionale"  delle sagre popolari.   L'argomento politico dal quale prende spunto il Gufo per il suo resoconto sulla serata riguarda le considerazioni espresse in occasione del dibattito politico sui temi della legge elettorale e del referendum confermativo della riforma costituzionale da Bruno Tabacci,   esponente della  "vecchia guardia democristiana",   che come era facilmente prevedibile ha parlato del degrado della qualità della politica negli ultimi 20 anni.   Tabacci ha nostalgia della Prima Repubblica,  che era più rigida e formale nei suoi comportamenti e nel dibattito in Parlamento e nelle aule istituzionali  (e qui il vecchio Gufo non può fare altro che confermare quello che dice Tabacci:  se il Gufo domani mattina si presentasse in ufficio esibendo un cappio,  oppure se si mettesse a stappare una bottiglia di champagne e ad affettare una mortadella per festeggiare il voto di fiducia che ha fatto cadere il Governo Prodi nel 2008,  oppure se entrasse in ufficio esibendo striscioni e cartelloni pieni di messaggi demagogici,   oppure se si mettesse a sventolare bandiere  e  magari a scattarsi  "un selfie"  mentre insulta un avversario politico esibendo il mitico  "dito medio alzato",   se il Gufo dicesse  "sei un orango"  a un Ministro in carica,   questo vecchio Gufo magari non sarebbe licenziato,   ma sarebbe considerato come un cretino e uno sfigato e condannato a fare fotocopie fino alla fine della sua vita lavorativa).   Tabacci è contrario alla  "rottamazione"  e ai proclami demagogici contro  "i politici di professione",   rimpiange i tempi in cui i partiti selezionavano la classe dirigente con serietà,   se la prende con i blog e con i social network  (e non poteva sapere,  mentre parlava,  che proprio qui a Castelli Calepio un blogger solitario di destra svolge un prezioso servizio di informazione sui fatti politici locali,   e che diversi simpatizzanti del Partito Democratico sono lettori assidui di questo blog)   e  dice che in Parlamento sono presenti troppi giovani improvvisati che magari sono onesti e non sono  "politici di professione",  ma che sono incompetenti.

Il Gufo deve fare un'osservazione:  le frasi e i concetti di Tabacci  "da vecchio politico"  non sono apprezzate dal popolo di destra,  che di solito liquida questi argomenti dicendo  "si tratta della solita supponenza della sinistra che ha un complesso di superiorità nei confronti della Lega Nord,  del M5S,   di Silvio B.,  e che pensa che la cultura e l'intelligenza siano un monopolio della sinistra".    In altre parole,  a destra liquidano questi argomenti come  "trombonate":  il popolo della destra preferisce affidarsi a un leader carismatico,   che può essere Silvio B.,  Umberto Bossi,  Matteo Salvini oppure nel M5S il Grande Guru Beppe Grillo  (e la famiglia Casaleggio),  il popolo di destra simpatizza  -  quando si esce dall'Italia  -  per Vladimir Putin,  oppure per Marine Le Pen,  Donald Trump,  Viktòr Orban:   leader che parlano all'anima profonda del popolo,  magari con un linguaggio  "non politicamente corretto"  ma che è considerato concreto,  efficace,  capace di rispondere alle paure e alle aspettative del popolo.   Qui a Castelli Calepio,  per assurdo,  la leghista Clementina Belotti è stata considerata  "troppo moderata"  dal popolo di destra e non è stata rieletta:  il popolo di destra si è affidato nel 2009 a Flavio Bizzoni e nel 2014 all'Imperatore Giovanni Benini,  due politici carismatici,  due leader considerati capaci di trascinare il gruppo.   Quando qualcuno a destra va contro la volontà del popolo,  ci rimette le penne:  il dissidente,  come il Gufo,  viene considerato  "troppo intelligente"  e viene liquidato,  cacciato via a bastonate e messo in isolamento politico.   La battaglia politica che il vecchio Gufo conduce nel proprio mondo politico di destra è una battaglia di assoluta minoranza,  il Gufo versa in una condizione di solitudine,  il pensiero e la tradizione del popolo di destra  (magari qualcuno non condivide,  ma è un pensiero reale)  vuole un leader e non vuole il dissidente:  il Gufo quindi è stato  "messo alla porta"  e deve condurre in perfetta solitudine la battaglia per la libera espressione delle proprie idee e del proprio pensiero politico,  dal piccolo  "salottino da thè"  che è la postazione solitaria e indipendente del suo blog tecnologicamente decrepito.

La domanda che nasce spontanea dalle considerazioni del Gufo è molto semplice:  il centro sinistra non vincerà mai le prossime elezioni comunali qui a Castelli Calepio??  NO,  il centro sinistra ha trovato un antidoto,  una soluzione reale che si chiama  "Castelli Calepio Cambia":  il Partito Democratico ha fatto un passo indietro e si è messo a disposizione e al servizio di una lista civica di giovani che parlano ad altri giovani di problemi reali e quotidiani e ha creato un'agenda politica concreta alternativa rispetto a quella dell'attuale maggioranza di destra Lega Nord - Forza Italia.    "Castelli Calepio Cambia"  deve continuare nella propria missione politica:  quella di una lista di giovani che si relaziona quotidianamente con i giovani e propone loro i temi del futuro;  non deve cadere nella tentazione di promettere grandi opere e cattedrali nel deserto irrealizzabili come l'impossibile variantina alla S.P. 91,  ma deve parlare dei temi reali e concreti dei servizi sociali e alla persona,  della scuola e dell'istruzione pubblica,  dell'organizzazione di un servizio di trasporto interno tra le frazioni per migliorare la situazione tragica della viabilità,   del miglioramento della biblioteca comunale,  della lotta alla depressione,  dell'informazione e dei social network  (quelli che il Grande Imperatore,  e anche Bruno Tabacci,  hanno dimostrato diverse volte di detestare),   quella di uno stile di vita più sano,  più semplice,  più rilassato e meno frenetico di quello attuale   (assolutamente disastroso,  fonte e origine del dilagare di patologie sanitarie come ansia, stress da lavoro e depressione:  il Gufo ricorda a certi industriali tromboni che queste patologie,  se non sono curate e monitorate con serietà e coscienza,  producono tra l'altro un aumento dell'assenteismo per malattia,  un crollo della qualità del lavoro e quindi anche della qualità della vita,  della qualità dei prodotti finali e della stessa produttività aziendale) .   "Castelli Calepio Cambia"  deve evitare di cadere nella nostalgia del passato e nelle trombonate del M5S,  deve rinunciare ai proclami solenni su  "Araberara"  che promettono opere pubbliche,  deve rinunciare ai gesti clamorosi e teatrali di chi pensa di poter risolvere in cinque minuti e con atti imperiali problemi complessi,    deve convincere i cittadini che le soluzioni che propone sono molto semplici ma concrete,   che è meglio rinunciare alla demagogia e ai facili slogan di chi OGGI può ottenere consensi elettorali maggiori  (parlando  "alla pancia del popolo")  perchè preferisce evitare DOMANI il crollo della credibilità politica e personale che prima o poi travolge gli autori di slogan demagogici e populisti:  perchè purtroppo quando avviene il crollo del demagogo,   la caduta è pesantissima e spesso molto rovinosa  (e purtroppo piena di gravi conseguenze)  e  travolge anche lo sfortunato paesello e la sventurata nazione che ha pensato di risolvere i suoi problemi scegliendo  "il capo popolo"  oppure il tribuno di turno  e  in questa sua opera il dialogo costante con un vecchio Gufo di destra tecnologicamente decrepito  (e la lettura dei suoi post di questo blog)  può essere utile per confrontarsi anche con  "quel piccolo mondo"  fatto di idee retrograde,  conservatrici e tradizionaliste di chi  "preferisce procedere in cordata,  con passo lento,  ma assiduo e costante,  senza strappi,  per creare un mondo  'a misura di Gufo'  rispettoso delle esigenze delle singole persone"  

NOTA FINALE DEL POST  il Gufo si scusa con i lettori del blog,  soprattutto quelli di sinistra,  ma la prima versione del post  (quella originale)  è stata inavvertitamente cancellata da un  "tasto killer"  che ha resettato il post!!!   Il Gufo ha dovuto rimediare scrivendo nuovamente il post,   che nel frattempo è stato modificato dall'emersione improvvisa di nuovi pensieri e di nuove idee,  ma alla fine il prodotto finale è quello che il Gufo sottopone alla lettura,  alle riflessioni  e  magari a qualche commento da parte dei lettori del blog

2 commenti:

  1. Sono molto sorpreso che tu sia riuscito a scrivere questo post, significa che non ci sono più i Cecchini del popolo di una volta, purtroppo.

    Fatta questa doverosa precisazione, ti dirò che ho sempre apprezzato Tabacci, un uomo coerente, molto preparato, l"esatto opposto di un improvvisatore e di un capo popolo all'ultimo grido.

    Questa sera, a mio parere, ha fatto dei ragionamenti molto sottili e lungimiranti sulla legge elettorale, chi ha avuto orecchie per intendere ha inteso, e mi pare che Misiani abbia ben inteso.

    Sul resto, attendiamo la pronuncia della Corte Costituzionale il prossimo 4 ottobre: ho la vaga impressione che assisteremo alle capriole, anche questo - però e purtroppo - in stile prima Repubblica.

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    1. Il Gufo è meno allergico di te e di Tabacci ai "capi popolo" (ma questo è ovvio perchè proviene da un mondo politico in cui la figura del leader carismatico è sacra e intoccabile); il Gufo ti svela uno scoop, qualcuno qui nel paesello considera nel suo piccolo anche il vecchio e decrepito Gufo come "un capo popolo solitario che parla da un blog" esattamente come Beppe Grillo!! La destra è il regno delle persone solitarie delle grandi contraddizioni: il Grande Capo che domina, e una marea di autori pessimisti e ribelli (come Massimo Fini, il Vittorio Feltri dei tempi d'oro, Indro Montanelli e Mario Cervi, e nel suo piccolo orticello locale anche il vecchio Gufo) che rischiano l'osso del collo e rischiano di lasciarci le penne dalla mattina alla sera (non hai la minima idea di quante volte il Gufo è stato a un passo dall'impallinamento "da fuoco amico" in questi due anni in cui molti politici locali di destra avrebbero voluto lo sterminio e il massacro del Gufo solo perchè non ha voluto fare il trombone scribacchino di regime), è una continua rissa politica tra persone solitarie che non fanno mai gruppo, ma si ricompatta sempre alle elezioni politiche nazionali e lo farà anche questa volta, quando miracolosamente tutti (dagli Imperatori agli scrittori ribelli e solitari) spremeranno il limone perchè "il popolo è con noi". Troverà un altro Guru (quasi tutti si augurano che sia Matteo Salvini, il Gufo spera che sia la "giovane balilla" Giorgia Meloni) e vincerà le elezioni, perchè come dici tu probabilmente questa legge elettorale sciagurata e palesemente illegale chiamata "Italicum" farà la fine del "Porcellum" e sarà segata dalla Corte Costituzionale. Se esistessero ancora politici pratici come Tabacci ripristinerebbero l'unico sistema elettorale serio che si adatta "a misura di Gufo" alle caratteristiche del popolo italiano: il sistema proporzionale puro della Prima Repubblica (magari con soglia di sbarramento del 4% per spazzare via gli inutili e rissosi partitini da strapazzo), ma siccome quelli del M5S hanno fretta di sedersi sulle Sacre Poltrone e di comandare, grideranno al complotto e al regime e quindi il Gufo teme che si partorirà l'ennesima legge elettorale assurda che farà scempio e strage di legalità

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